Partire per mare. Immagine di Milena Fadda
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Abbiamo parlato per anni di cultura mediterranea senza mai parlare del “mare nostrum”, che ha permesso, e continua a permettere, la creazione e conservazione di una cultura millenaria. Si può parlare di un solo mar Mediterraneo, o di molti mari come dice Fernand Braudel, non un universo, ma un pluriverso, una molteplicità di visioni del mondo.

Un mare “di sopra” e un mare “di sotto”. Il mare fisico e quello metafisico, o il mare che non vediamo: l’abisso. Il mare è anche immaginazione, fonte di ispirazione, materia d’arte e di poesia. Il mare è anche saudade. Quel sentimento nato in portoghese, quando le mogli dei pescatori cantavano il Fado per raccontare l’ansia dell’assenza del proprio uomo. Tutto questo guardando il mare, che da sempre rappresenta l’ignoto.

Il mare come mezzo, che ha dato la possibilità di uno sviluppo culturale senza eguali nel pianeta. Il mare anche come fine, ossia come stile e pensiero di vita, come scelta.

La storia del Mar Mediterraneo è lunghissima, è diventata di stringente attualità per un recente interesse nello scacchiere politico economico mondiale. Il Mediterraneo sta diventando strategico per l’Europa, con l’insistente tentativo di creare l’Unione del Mediterraneo (proposta soprattutto dalla Francia) che ha come fine la nascita di una sorta di Comunità Europea del Mediterraneo. L’ostacolo più ostico era la Libia, e chissà, dopo la definitiva caduta di Gheddafi, il processo non ricominci con più slancio.

Il Mediterraneo è fondamentale per i traffici commerciali della Cina, che acquistano quote sempre più importanti dei maggiori porti. Importante per quanto riguarda il posizionamento strategico degli armamenti da parte degli Stati Uniti, che vogliono controllare la zona euro mediterranea. Le ricchezze che il mare ci porta in Europa (petrolio e gas in primis), fanno del Mediterraneo una strada maestra, un passaggio che deve essere necessariamente pacifico e controllabile.

Il mare è anche la strada per la speranza di migliaia di persone che tentano lo sbarco sulle coste italiane, anche se va sempre sottolineato che l’immigrazione clandestina che arriva via mare rappresenta non più del 15% del totale.

Abbiamo cercato di raccontare il mare e l’idea di mare, il proprio mare e quello di tutti. Il mare che conserva memorie e propone possibilità di futuro. Rappresenta la bellezza o la bruttezza (causata dagli uomini). La paura e la speranza, la felicità e le difficoltà di vivere a contatto con il mare (abitanti delle isole, o pescatori).

Hanno partecipato a questo numero

Nicola Lecca, Il mare di tutti e lo sdegno dei turisti – Daniela Zini, Iran, il paese delle rose – Claudia Zedda, Il bisso: il segreto del mare – Quel che viene dal mare Gaetano Cataldo, Involuzione dei trasporti marittimi nel MediterraneoEcosistema mediterraneoUn libro che racconta con la voce del mareIl vino e il mareEnogastronomia italiana e nautica da diporto: possibili prospettive – Liliana Navarra, Sophia de Mello Breyner Andresen: la poesia filmata da João César Monteiro – Daniele Carbini, Il nulla e l’abisso – Claudio Basile, Il ‘mare interno’, la rêverie, il Bios delle origini – Meriem Dhoui, Storie del Mediterraneo – Laura Gatto, Dalla padella al mare – Francesca Fiore, – Silvia Schirru, Nasce un nuovo Brand dal sapore mediterraneo: Vera Givel Milena Fadda, Biodiversità o economia? – Sabina Murru, In viaggio ad Asinara – Asinara per immagini – Laura Vargiu, Il mare di mezzo – Nico, ___________guardiamo in fondo…__________dove finisce il mare… – Enrico Santus, Conoscere il mare – Valeria Gentile, Acqua – Nazzarena Barni Fritsch, Non di sola cena vive l’uomo, Sul mare luccica – Ivano Steri, La vela, anima del mare – Branka Kurtz, Sea, tank you – Carmen Bilotta, Profondità e superfici – Francesca Fiore, Ogni lampedusano è un’isola , Adriana De Angelis, Mare del sud, Mare del nord

Il mondo del mare è fatto da molti universi, che vanno conosciuti, apprezzati e rispettati!

Buona Lettura

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