I ragazzi della Locanda dei buoni e cattivi di Cagliari
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21 settembre. Cambio di stagione e inizio di cambiamenti positivi!

Questo mese raccontiamo storie che regalano altri punti di vista.

Altri, rispetto a quello che, volenti e non, sentiamo e subiamo tutti i giorni dai media. Stiamo male, ma forse non abbiamo ancora conosciuto la povertà, altrimenti le sollevazioni popolari sarebbero immediate. Stiamo peggio di quando stavamo bene: è un’unità di misura, un termine di paragone.
Vorremmo tutti un cambio di stagione. Noi iniziamo oggi 21 settembre a proporre storie di persone comuni che riescono, nonostante la crisi, a costruire futuro.

Storie di ragazzi e ragazze (ma anche di 50enni) che riescono a costruire storie positive nonostante la crisi. Non eroi, ma persone “normali”. Artigiani, artisti, designer, mamme, organizzazioni no profit che si autogestiscono, disabili che producono effetti positivi per la società, enologi che hanno saputo costruire la loro vita intorno alla loro passione.

Hanno partecipato a questo numero:

Gaetano Cataldo (Sapori); Veronica Matta (Libri); Alessandra Ghiani (In viaggio); Maria Grazia Sussarellu (Arte); Gabriella Dessì (Arte); Claudia Zedda (Arte); Barbara Picci (Storie meridiane); Giovanna Frongia (Economia internazionale); Irene Melis (Storie meridiane); Sabina Murru (Photogallery); Piero Castellano (Arte); Serena Maffei (Arte); Nicola Lecca (Sapori); Carmen Bilotta (Ambiente); Fabio Ciminiera (Musica); Ines Macchiarola (Libri); Gianmarco Murru (Economia internazionale) diamo il benvenuto a tre nuovi redattori Giuseppe Novella (Moda), Suhair El Quarra (In viaggio), Lidia Santocanale (In viaggio).

Mi permetto di citare anche la nostra esperienza. Mediterranea nasce dal nulla, senza finanziatori o decisori. Nasce da un’idea di vita e dalla passione per l’editoria. Editoria e cultura mediterranea. L’avventura inizia nel lontano 2007, dopo anni a fare la gavetta a Milano. La redazione era composta dal sottoscritto, Gianmarco Murru, Pepa Cerutti e Marta Madeira, rispettivamente da Cagliari, Milano e Barcellona. Oggi siamo circa trenta redattori, provenienti da 8 paesi diversi. Abbiamo conquistato tre premi nazionali sui contenuti culturali all’eContent Award, riconoscimenti e attestati di stima da molti colleghi, oltre ai lettori. Tutto questo senza aver avuto mai nessun aiuto pubblico o privato. Il motore di tutto è la passione e la consapevolezza di portare avanti un bel lavoro, un lavoro di qualità. Persone “normali”, con la capacità di indagare la realtà, al di là di una cronaca quotidiana che sembra solo negativa. Con la speranza che la passione diventi lavoro vero!

Le persone che “ce la fanno” comunque, anche se la crisi è straordinaria, alla fine sono persone che non hanno nulla di eccezionale. Magari hanno più coraggio degli altri, pronti a viaggiare e spostarsi o tentare vie completamente nuove. Nonostante non ci sia lo spirito della ricostruzione del dopoguerra italiano (ormai diventata quasi una scusa per non avere più entusiasmo) riusciamo a produrre storie eccellenti. Poi, come giustamente sottolinea la ricercatrice Valentina Cuzzocrea, “c’è una differenza profonda tra riuscita nel mondo del lavoro e soddisfazione personale”. Tra speranze individuali e condizioni oggettive per realizzarle. Ma, nonostante le difficoltà oggettive, moltissimi riescono ancora a costruire la loro storia lavorativa, sociale e personale.

C’è anche un aspetto, prettamente filosofico.
Cos’è la soddisfazione personale, o la felicità? Il lavoro è una parte fondante della nostra personalità, anche della nostra felicità? Essere parte di una comunità lavorativa ci rende più completi, più “integrati” si usa dire oggi. Quindi essere senza lavoro corrisponde ad essere “dis-integrati”, non soltanto dalla società ma anche da noi stessi? E qui potrebbe rispondere la psicologia. Ma in questo numero dobbiamo raccontare storie positive, senza fare la facile opposizione alle storie negative, che abbondano nel nostro racconto quotidiano. Ridefinire forse cosa sia positivo e negativo, potrebbe essere una bella sfida. Positivo rispetto a cosa?
Positive in assoluto? Cerchiamo di guardare anche al futuro, ossia cosa potrebbe essere una storia positiva nel futuro che magari oggi non si riesce a riconoscere: le autostrade informatiche, i software che non trovano finanziatori, progetti di ricerca fermi, brevetti non registrati.

Sono ancora, romanticamente convinto che le storie positive superino quelle negative. Le storie dei singoli siano anche migliori di quelle delle società in cui operano.
Il tema “Io valgo” da l’idea di cosa si vuole evidenziare: ci si è stancati di raccontare l’Italia e il Mediterraneo delle brutte notizie. Torniamo alle nostre origini. Mediterraneaonline è nata proprio per diffondere la parte positiva della realtà che ci circonda, evidenziare le possibilità sane delle nostre società. Cerchiamo di creare un circolo virtuoso, in cui storie positive condizionano altre storie positive!

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