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L’antica popolazione residente ad Agropoli, storica città definita da sempre la “porta del Cilento”, è stata da sempre dedita alla caccia, alla pesca, all’attività agricola e ai commerci: infatti, frequentata fin dal Neolitico, è stata il fulcro di una civiltà fiorente, sia prima che dopo la fondazione della vicinissima Paestum, e le attività mercantili di Greci, Fenici, Etruschi e Romani, attestate dai ritrovamenti di ancore di diverso tipo sul fondale marino, erano favorite dall’antica baia alla foce del fiume Testene, dominata dal promontorio di Petra, su cui un tempo si ergeva il tempio di Artemide, edificato nel VII secolo; a partire dal IV secolo d.C. il fulcro dei commerci marittimi sarà l’approdo vicino alla Baia Trentova: qui venivano caricate anfore vinarie e olearie sulle navi onerarie destinate alle città più opulente, inclusa l’antica Roma. Ad Agropoli, borgo dal sapore antico (altro…)
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Situata proprio al centro geografico della Sardegna, la cittadina di Sorgono, con i suoi circa 1400 abitanti, è il capoluogo storico di mandamento del Mandrolisai, subregione della Barbagia a Ovest del Gennargentu, ricadente nella provincia di Nuoro. L’esatto centro geografico dell’Isola, ricadente in questo borgo, è determinato dalle coordinate geografiche con latitudine 40° 00′ 02″ Nord e longitudine 09° 06′ 57″ Est e contrassegnato da un menhir ubicato all’ombra di un albero di sughero, che insieme ad altri esemplari costituisce uno dei patrimoni naturali e culturali della Regione Autonoma della Sardegna. Innumerevoli sono i resti preistorici rinvenuti a Sorgono, prevalentemente di Età Nuragica, per quanto nel corso dei secoli il centro abitato si è spostato, fino a trovare definitiva collocazione con quello attuale, ricostruito nel Medioevo. Qui la dominazione romana non ha avuto gli stessi effetti che nel resto della (altro…)
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Nella serata di lunedì 24 marzo alle 20:30 il Wip Burger & Pizza accoglierà a Nocera Inferiore l’enologo Ciro Verde ed i vini della sua storica cantina: Il Quarto Miglio. Mai paghi dei successi che hanno portato il locale sulle vette dell’eccellenza, Domenico Fortino e Lorenzo Oliva non smentiscono mai la loro mission, migliorarsi sempre, e non si stancano di celebrare le eccellenze territoriali con serate che sono ormai diventate storiche e proverbiali: dalla celebrazione di Mosaico per Procida all’abbinamento inedito in Sud Italia con il sake giapponese, dalla presentazione di “Calici & Spicchi”, libro di Antonella Amodio, alla celebrazione dei primi dieci anni di attività con il primo annullo filatelico mai autorizzato prima ad una pizzeria, i due nocerini doc, con il loro staff, proseguono nella loro crescita portando nell’Agro Sarnese Nocerino un messaggio di laboriosità e inventiva, di (altro…)
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Quando ho avuto il piacere di conoscere Pietro Vezzoso, in quel di Falciano del Massico, sono partito con un’idea di interpretazione del vino fatto da uve Primitivo che, particolarmente in una delle sue bottiglie, doveva essere per forza di cose essere diversa tra le tante opzioni che spesso ricadono nella denominazione di Falerno del Massico. Non so se sia stata un’intuizione, e neanche volevo che tale idea si facesse troppo strada dentro di me fino a diventare aspettativa, ma l’assaggio di quel vino mi ha dato ragione. Il fatto è che certe cose non partono semplicemente dall’idea soggettiva che uno si può fare del vino, ma di quello che talvolta una persona, come nel caso di Pietro, trasmette durante una semplice telefonata, che poi diventa incontro, visita nei vigneti e degustazione. Non assaggio mai il vino creandomi delle aspettative, temo (altro…)
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Nella giornata di ieri si è concluso l’interessantissimo convegno organizzato dall’Associazione Italiana Sommelier presso De Bonart Hotel di Napoli sul tema “Il Linguaggio del vino. Dalla formazione ai social”. L’attesissimo evento ha visto la presenza di buona parte dell’entourage nazionale della storica associazione, pronta a spegnere le 60 candeline il prossimo 7 luglio, una bella fetta dell’esercito di delegati e responsabili alla didattica, soprattutto campani, e diversi esponenti del mondo del vino e del giornalismo enogastronomico. I relatori d’eccezione, anzi d’eccellenza, hanno potuto esprimere con erudizione e punti di vista eterogeni il grande tema della comunicazione del vino dinanzi a un pubblico attento e con la moderazione, altrettanto prestigiosa, di Luciano Pignataro. Il famoso giornalista, tra l’altro docente presso l’Università Federico II di Napoli in materia di comunicazione enogastronomica, ha condotto i convitati al dibattito e gli ospiti partendo naturalmente (altro…)
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Nel borgo un tempo appartenente al distretto di Terra di Lavoro e conosciuto con il nome di Frignano Minore, in provincia di Caserta, sorge l’antico palazzo marchesale che dà il nome alla cantina, sorta da un antico sodalizio tra le famiglie Benfidi e Vanacore. Alcuni cenni storici sul Palazzo Marchesale Qui nell’attuale Villa di Briano, neo-toponimo cittadino instaurato da una delibera del consiglio comunale del 17 novembre 1950, presieduto dal sindaco Costantino Vanacore, si erge tuttavia lo storico palazzo, un tempo appartenuto alla nobile famiglia Pallavicini, di origini genovesi e che governò un esteso feudo col titolo di marchesato; tantissimi gli aneddoti sullo storico maniero, eccone alcuni: vi sarebbero studi accreditati che testimoniano il passaggio della Sacra Sindone durante il periodo di Corradino di Svevia, da cui si evincerebbe che nei tunnel del palazzo che lo collegavano con un monastero (altro…)
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Un tempo maritato agli alberi di fico bianco del Cilento, al pioppo oppure all’olmo l’Aglianicone era molto diffuso in terra cilentana, soprattutto verso l’area dei Monti Alburni, fin tanto che per un lunghissimo periodo non se ne perse traccia. Questa cultivar di vitis vinifera è stata menzionata per la prima volta nel 1596 sul trattato di ampelografia di Andrea Bacci, intitolato “De Naturali Vinorum Historia”. Tra gli studiosi che meglio descrissero le cause che hanno condotto quest’uva all’oblio e all’abbandono, è il caso di menzionare Michele Carlucci: infatti, nel suo libro del 1904, dal titolo “Ampélographie”, sostenne la tendenza dei grappoli alla marcescenza, ma al tempo stesso citò la vigoria della pianta e la grandezza del grappolo, ragion per la quale il nome attribuito risulta essere accrescitivo di Aglianico e motivo di un certo interessamento negli anni a venire. Aglianicone, (altro…)
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La Piana di Quarto è geologicamente definita una depressione del sottosuolo di forma ellittica, dall’altissima attività vulcanica, la cui circonferenza è costituita da creste collinari, cospicui depositi di tufo giallo e zeolite, edifici vulcanici recenti e dai resti dell’antica caldera originatasi in seguito all’eruzione dell’ignimbrite campana, è situata nei Campi Flegrei a Nord Ovest di Napoli e ricopre una superficie complessiva di circa14 km²; ciò che rappresenta il più grande cratere spento di quest’area corrisponde il comune di Quarto, abitato sin dall’Età del Bronzo, e che attualmente conta più di 41 mila abitanti. Il toponimo di questa cittadina, detta anche Quarto Flegreo, si sostiene derivi dall’espressione latina ad quartum, stando a indicare una distanza: quarto miglio da Pozzuoli. Il significato di questa espressione sta nel fatto che il comune di Quarto sia proprio localizzato al quarto miglio di Via Campana, (altro…)
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L’Irpinia piange oggi la perdita di Walter Mastroberardino, assieme ai figli Paolo, Daniela e i familiari tutti. Assieme a suo fratello Antonio, scomparso qualche decennio fa con pari rammarico per tutto il mondo enologico italiano, ha costituito la seconda generazione della storica dinastia del vino, tra le più antiche del nostro Paese, e quindi fautore del recupero della viticoltura in provincia di Avellino. Il patriarca aveva 92 anni, ha vissuto gli ultimi anni nella gioia e nell’affetto familiare, ed ha accolto benevolmente e con signorilità le vicissitudini che lo hanno condotto alla transizione aziendale che ha portato, nel 1994, alla fondazione di Terredora assieme ai suoi figli e al sostegno della moglie Dora Di Paolo, ereditando tutta la terra dell’universo mastroberardiniano e il grande patrimonio delle viti, ossia la vera ricchezza storiografica ed ampelografica che ha reso grande l’Irpinia e (altro…)
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Incastonato all’interno di un territorio cerniera tra Lombardia e Veneto, crocevia tra le province di Brescia, Mantova e Verona, si trova il borgo di Pozzolengo, una cittadina del bresciano con quasi 3600 abitanti, situata tra il lago di Garda e le sue colline moreniche. Il comune è prevalentemente collinare, ricco di acque e torbiere, viene attraversato dal torrente Redone ed è caratterizzato da una biodiversità piuttosto caratteristica delle aree umide. Un tempo il paese vedeva una profusione di pozzi su tutto il territorio comunale, tanto che l’antico toponimo era Pocelengo, appunto paese dei pozzi. Pozzolengo è stato abitato sin dalla Preistoria e non costituisce un caso, vista la sua ubicazione geografica, che sia stato attraversato da vicende storiche che hanno visto il passaggio di Avari, Goti, Ungari e Unni, oltre che essere stato teatro di scontri tra guelfi e ghibellini; (altro…)
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La piccola cittadina di Paduli, in provincia di Benevento, fa poco più di 3500 abitanti e, posta sulla sommità di uno sperone roccioso dell’Appennino Campano, domani sia la valle del fiume Calore Irpino che quella del fiume Tammaro. Questo borgo è piacevole paesaggisticamente e la vita che si respira, a parte un’atmosfera di altri tempi, è a misura d’uomo, per quanto Il territorio comunale, attraversato com’è dalla strada statale 90 bis, costituisca un vero e proprio crocevia che interconnette il capoluogo con Ariano Irpino e Foggia. Con molta probabilità queste terre, già abitate in epoca preromana, erano molto frequente dagli Hirpini, una tribù di origine sannita. In epoca preromana il territorio dovette essere abitato dagli Hirpini, una tribù sannitica stanziata su buona parte dell’Appennino Campano; l’insediamento era molto frequentato anche al tempo dei Romani per via della sua posizione privilegiata, (altro…)
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L’universo del vino ha bisogno di cambiare, anzi deve. Certo occorrono sicuramente adeguamenti strategici per il mercato nazionale e globale ma, poiché i tumulti e gli scandali non mancano, per quanto fortunatamente di esigua entità, occorre pur sempre e soprattutto applicare dei criteri di trasparenza a partire dall’etichettaggio. L’industria enologica si trova davanti ad una svolta normativa in tal senso, la quale ridefinisce il futuro delle etichette da applicare alle bottiglie. Infatti, la necessità di dibattere a riguardo nasce dalle novità introdotte dal Regolamento UE 2021/2117, in vigore dall’8 dicembre 2023. Tale regolamento attiene principalmente a due fattori, ossia l’etichettatura nutrizionale e l’elenco degli ingredienti, imponendo de facto quelle che potrebbero definirsi nuove responsabilità a produttori, enologi e distributori di vino, ma che in realtà, per un’assenza normativa tanto attesa, sono rientrate fino ad oggi nell’ordine di un’etica enologica opzionale, (altro…)
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Non tutti sanno che l’Unesco ha dato, molto tempo addietro, la seguente definizione di giornalismo investigativo: la rivelazione di questioni che sono nascoste sia deliberatamente da qualcuno in una posizione di potere, sia accidentalmente dietro una massa caotica di fatti e circostanze, con l’analisi e l’esposizione di tutti i fatti rilevanti per il pubblico. In questo senso il giornalismo investigativo contribuisce in maniera cruciale alla libertà di espressione ed allo sviluppo dei media. Se qualcuno si stesse chiedendo se sussista una differenza tra giornalismo investigativo e giornalismo d’inchiesta, la risposta è sì: Infatti, l’inchiesta in sé implica un’indagine approfondita, volta a cogliere quanto normalmente sfugge alla cronaca, mentre il giornalismo investigativo si caratterizza proprio per la volontà di illuminare preliminarmente tali vicende nascoste. Pertanto giornalismo investigativo e giornalismo d’inchiesta sono conseguenti e complementari; in buona sostanza, per attuare il giornalismo (altro…)
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Ad Ischia, la famosa isola verde, la viticoltura ha una tradizione millenaria, risalente almeno all’VIII secolo a.C., come dimostra il ritrovamento della Coppa di Nestore nella Necropoli di San Montano nel 1955 ed oggi conservata nella storica Villa Arbusto, ubicata sulle alture di Lacco Ameno e recentemente diventata il primo plesso museale ad essere stato insignito della bandiera delle Città del Vino. La Pietra di Tommasone, sinonimo di vino ischitano di qualità in Campania e nel mondo, persevera nella scia degli Eubei, ossia la stirpe di coloni greci che per primi introdussero sull’isola, allora chiamata “Pithecusa”, l’arte di allevare la vite e di vinificare le uve. La storia di questa iconica cantina situata a Lacco Ameno ha inizio verso la fine del 1700, anche se ufficialmente nata e registrata alla camera di commercio nel 1870. Siamo precisamente nel comune di (altro…)
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Poco più di un migliaio sono gli abitanti di Prignano Cilento, il cui nome si lega a quello della culla della Dieta Mediterranea e ai paesaggi di un territorio che spazia tra il mare e la montagna, che caratterizzano l’area a Sud della provincia di Salerno. Un po’ di storia di Prignano Cilento Stando a quanto riportato da Pietro Ebner, storico, numismatico e medico italiano originario di Ceraso, la prima notizia di questo piccolo borgo appare in un atto di vendita del 1070, conservato presso l’Archivio dell’Abbazia di Cava de’ Tirreni. Interessante l’origine del nome, per cui si sostiene esistano diverse tesi, tra cui quella che vorrebbe il nome Prignano derivi dall’abbondanza di alberi di pero, faccenda molto attinente al vino che vorremmo raccontare, tra l’altro. Dopo alcune vicissitudini storiche Carlo II d’Angiò restituì Prignano alla famiglia Sanseverino nel 1276, (altro…)
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Di tutti e diciassette i comuni del distretto del Taurasi menzionati nel relativo disciplinare, Montemarano è quello in cui le uve da cultivar Aglianico, occorrenti per questa storica denominazione, maturano piuttosto tardi, oltre a presentarsi complicate tanto da allevare che da vinificare, avendo quel carattere austero che si trasferisce di conseguenza nel vino e che tende ad addolcirsi con le buone pratiche di cantina e con il tempo. Storia di un borgo del Taurasi Il piccolo borgo di Montemarano è abitato da meno di 3000 abitanti, sorge alle propaggini del Massiccio del Tuoro, verso la riva sinistra del fiume Calore, vicinissimo al torrente Chionzano, e rientra nell’area sismica dell’Irpinia. Si narra che la città sia stata fondata dal generale sannita Mario Egnazio il quale, stando alle notizie tramandate dallo storico Appiano d’Alessandria, pare sconfisse l’esercito romano nei pressi del monte (altro…)
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La culla del Fiano, tra i più famosi e complessi vitigni del Sud Italia, ricade in provincia di Avellino e comprende una buona parte del Parco Regionale del Partenio, dalla Piana di Serino e da una variegata fascia collinare, piuttosto estesa e di altitudine variabile tra i 300 ed i 600 metri sul livello del mare, avente come confine occidentale proprio i bastioni del Monte Partenio e ad occidente il gruppo montuoso costituito dal Monte Terminio e dal Monte Tuoro. Come si può ben intendere, la geomorfologia dei suoli è piuttosto eterogenea e complessa, ma il terroir Fiano può così suddividersi: la fascia collinare posta ad est della città capoluogo, a prevalenza di suoli sabbiosi, l’area di Montefredane, caratterizzata da creta e argille, Summonte ed infine Lapio, che oltre a definire uno zonale, è il nome del borgo irpino da (altro…)
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La ben nota storia del Catalanesca, uva vulcanica ed emblematica del Monte Somma, è così affascinante che vale sempre la pena poterla raccontare, soprattutto se poi si riesce a legarla al fascino senza tempo del vino che ne deriva, della mano che lo produce e del territorio. L’etimo da cui deriva la parola e l’origine stessa del vitigno sono spagnole: infatti il Catalanesca venne importato dalla Catalogna nel 1450 da re Alfonso I d’Aragona, mettendo pertanto radici in Campania, dove adesso ha fissa ed unica dimora, precisamente nell’entroterra vesuviano, ma ecco come sono andati i fatti: si favoleggia che il re Alfonso si fosse perdutamente innamorato di una giovane fanciulla originaria di Somma Vesuviana, incontrata per caso in occasione della vigilia della festa di San Giovanni Battista; durante questa ricorrenza la tradizione voleva che le fanciulle nubili offrissero ai propri (altro…)
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Il primo centro abitato di Perdifumo in Cilento sorse attorno all’XI secolo grazie al congiungimento degli abitanti del vicino villaggio di Sant’Arcangelo con i perdifumesi: infatti, su questo borgo cilentano le prime notizie si hanno attorno al 1083, quando gli abitanti, inizialmente riuniti attorno al monastero di Sant’Arcangelo, progredirono e pensarono di trasferirsi nell’abitato coincidente all’attuale Perdifumo, perché i terreni limitrofi erano più idonei all’agricoltura, anche perché ubicati nelle vicinanze di un torrente; proprio grazie a questa condizione favorevole all’irrigazione dei campi, il nuovo nucleo abitativo veniva riconosciuto nel Medioevo con il nome “Pes de Flumine”, quindi ai piedi del fiume, da cui ha origine l’odierno toponimo. Nel 1073 Sant’Arcangelo venne assegnato alla Badia di Cava de’ Tirreni con tutti i suoi possedimenti e nel 1077, anno in cui i Normanni conquistarono il Principato di Salerno, il centro di Perdifumo (altro…)
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Oggi annoverato tra le più famose Città del Vino in Italia, Pontelatone è un borgo di poco più di 1600 abitanti posto ad un’altitudine dal livello del mare di 120 metri in provincia di Caserta, situato ai piedi del Monte Friento, una delle vette dei Monti Trebulani, e costituito dal centro storico e dalle seguenti frazioni: Barignano, Funari, Savignano-Casalicchio e Treglia, sede degli importanti scavi archeologici di Trebula Balliensis. Citato nel Catalogus Baronum, pare che l’impianto cittadino, col nome che conosciamo oggi, sia sorto attorno alla prima metà del X secolo, in coincidenza dell’incastellamento e quindi con l’edificazione del castrum longobardo; durante il periodo normanno entrò a far parte della Baronia di Formicola, il cui feudatario era un certo Manasseus, di cui si trova menzione nell’Archivio Storico di Terra di Lavoro. Dal 1189 al 1268 Pontelatone divenne possedimento dalla famiglia (altro…)
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Tra i comuni del Golfo di Castellammare, in provincia di Trapani, figura Alcamo, situato alle pendici del Monte Bonifato, il cui tessuto urbano dolcemente digrada verso il Mar Mediterraneo sino alla frazione di Alcamo Marina, raggiungendo nel complesso più di 44 mila abitanti. La storicità di Alcamo è profonda, soprattutto se si considera che il territorio è stato abitato sin dalla Preistoria: infatti, presso la contrada Mulinello, sono stati trovati reperti risalenti al Mesolitico, approssimativamente tra il IX e il VI millennio a.C., ed altre testimonianze del Neolitico. Tra le ipotesi sull’etimologia ve ne sono di diverse: alcune vorrebbero il nome di Alcamo abbia origine dalla parola araba al-qamah, che starebbe a significare “terra fangosa” o “terra fertile”, altre invece lo farebbero derivare da al-Qāmūq, condottiero musulmano che avrebbe fondato la cittadina nell’828, anche se si suppone che il nome (altro…)
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Il borgo cilentano di Trentinara, in provincia di Salerno, conta poco più di 1500 anime ed è arroccato su un costone roccioso che, ad un’altitudine media di circa 600 metri sul livello del mare, guarda alla Piana del Sele, non molto lontano dalla storica città di Paestum. L’origine del nome Trentinara deriva probabilmente dalla paga di “3 denari” con la quale venivano retribuiti i soldati romani di guardia a un acquedotto situato sul Monte Vesole, la cui vetta si erge a 1.210 dal livello del mare: infatti, pare che le fonti storiche riferiscano che Trentinara fosse un importante punto strategico utilizzato dall’esercito romano per monitorare l’intera area fino a Paestum, da quella che è l’attuale piazzetta panoramica del paese. Fonti incerte vorrebbero che, nel 76 d.C., a Trentinara trovasse la morte Spartaco, leader della terza guerra servile contro la Repubblica (altro…)
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Nella giornata di lunedì 23 settembre, presso la Sala Cinese della Reggia di Portici e con il patrocinio del Dipartimento di Agraria dell’Università di Napoli Federico II, ha esordito ufficialmente per la prima volta in pubblico il Comitato Italiano del Piede Franco, associazione che si prefigge di intercettare, catalogare, tutelare e valorizzare le viti a piede franco nel nostro Paese. A favorire l’avvenimento presso la prestigiosa sede e l’interazione tra i docenti del Dipartimento di Agraria con i membri del Comitato è stata Identità Mediterranea, avvalsasi dell’impeccabile senso organizzativo di Adele Munaretto, di concerto con lo staff del Dipartimento di Agraria a Portici. È stata la prima uscita ufficiale al pubblico, come già detto, ed un banco di prova straordinario, visto l’esordio presso la sede dell’ateneo più antico del Mondo Occidentale, per questo Comitato che si sta imponendo come interlocutore (altro…)
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È appena trascorsa una settimana, ma negli ambienti capitolini non si parla d’altro: i vini italiani hanno conquistato l’attenzione e i palati degli illustri ospiti che hanno partecipato alla cena di gala indetta dall’Ambasciata del Messico a Roma, venerdì 13 settembre scorso. È stata Identità Mediterranea, piccola associazione fondata da Gaetano Cataldo, a organizzare una rappresentanza di 11 Cantine eccellenti, cogliendo l’opportunità concessa da Carlos Eugenio García De Alba, ambasciatore del Messico in Italia dal 2019, in occasione del 214° anniversario dell’inizio della Liberazione del Messico dal dominio coloniale spagnolo, ricorrenza anticipata di alcuni giorni quest’anno. Ciò è stato possibile grazie alle cantine di prestigio che hanno aderito alla sponsorship, selezionate da Gaetano Cataldo, miglior sommelier dell’anno al Merano Wine Festival, beneficiando di un’attività di reputazione comunicativa esclusiva e ad ampio raggio, sfoggiando bottiglie scintillanti e di altissima qualità enologica (altro…)
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Il vino libanese è stato influenzato, per come lo conosciamo oggi, da due fattori chiave: l’antica tradizione fenicia, giunta al suo culmine verso il 1200 a.C., e l’epoca del protettorato francese, durato dal 1916 al 1943. Il Libano è un Paese intimamente legato al vino sin dalle epoche più remote, grazie all’attività dei Fenici ai quali si deve non soltanto il successo produttivo e qualitativo del fermentato d’uva, ma persino la rinomanza di un commercio che riecheggiava lungo tutte le sponde mediterranee, avente la città di Ugarit come epicentro. La fama dei vini prodotti in quest’area geografica, ove la viticoltura è stata un lascito babilonese di almeno 5000 anni prima, è riportata persino nei versi della Bibbia, per non parlare poi della recente scoperta di un antico torchio fenicio, vecchio di 2600 anni, in perfetto stato di conservazione e capace (altro…)
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La Cantina Bello è stata fondata nel 2016 ad Albanella, cittadina di poco più di 6200 abitanti in provincia di Salerno, in bilico tra il Golfo di Salerno e i Monti Alburni, ubicata su una collina da cui è possibile ammirare tutta la Piana del Sele; territorialmente Albanella tende a svilupparsi nella parte pianeggiante e sui piccoli colli dai dolci declivi, compresi tra il fiume Sele e il Calore Lucano a Nord e il Monte Soprano a Sud. I tenimenti di Ciro Bello, affermato dottore commercialista salernitano che ha deciso di vivere una seconda esistenza tra i filari, per amore della serenità rurale e del vino, non sono lontanissimi dalla rete idrografica comprendente anche il torrente la Cosa e il rio Lama, si trovano approssimativamente a 50 metri sul livello del mare e le vigne insistono su un suolo calcareo-marnoso, (altro…)
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Appuntamento imperdibile quello previsto alle ore 20:00 di lunedì 23 settembre presso l’Enopanetteria Pagliuca di Melito, in provincia di Napoli. Il tema culturale e il movens della serata sarà tutto incentrato sulla viticoltura franca di piede e sulle viti prefillosseriche, un argomento decisivo per i tantissimi vignaioli che lottano per salvaguardare l’ampelografia italiana e la grandissima biodiversità di cultivar rare, un patrimonio genetico da salvaguardare ben oltre le comode soluzioni suggerite dal mercato delle barbatelle, le quali tralasciano di ricordare l’effettiva durabilità di un vigneto, proponendo espianti a ritmi insostenibili per coloro che vinificano, diversamente dalle industrie enologiche, spacciate semplicemente per grandi cantine. Protagonista e narratore della serata Silvano Ceolin, presidente del Comitato Italiano di Tutela del Piede Franco, in collaborazione con Stefano Pagliuca, veterano in Campania dell’Arte Bianca e raffinato conoscitore del vino, col supporto di Adele Munaretto, del (altro…)
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È proprio nel cuore del Parco Nazionale del Vesuvio l’ubicazione di Somma Vesuviana, storica città di oltre 33 mila abitanti e dalle origini antichissime, come testimoniano i reperti archeologici e la villa romana, tra le più maestose, ove si reputa l’imperatore Cesare Augusto sia passato a miglior vita, dove è stato rinvenuto un grande cellaio a testimonianza di una fiorente attività vinicola. Ad appena 16 chilometri da Napoli, Somma Vesuviana rappresenta uno tra i comuni più importanti dal punto di vista culturale: è possibile visitare il Museo Etnostorico delle Genti Campane, incuso nell’antico Convento delle Suore Carmelitane, proprio vicino al Santuario di Santa Maria a Castello, oltre che passeggiare lungo le viuzze del Casamale, il più antico quartiere sommese, circondato tuttora dalle mura aragonesi che il re Ferrante d’Aragona volle fortificare nel 1467. Presente a Somma Vesuviana anche il Museo (altro…)
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Nelle trascorse giornate dal 21 al 25 agosto l’Alta Valle del Tanagro è stata infiammata dalla dilagante passione che Baccanalia, decisamente la festa popolare più accogliente d’Italia, riesce a trasmettere ogni anno, coinvolgendo un pubblico sempre più vasto, proveniente non soltanto dai territori limitrofi ma in pratica da tutta la penisola, con gli affezionatissimi di ritorno a ogni edizione e nuove schiere di curiosi, sempre più attratti da una dirompente spirale di allegria, sana ospitalità e sapori genuini. Domenica scorsa la popolazione dei gregoriani e lo staff di Baccanalia ha calato il sipario sulla 31^ edizione che accende tuttavia il dibattito sul successo di pubblico anche in questi giorni: infatti la ridente cittadina di San Gregorio Magno ha visto praticamente decuplicare il suo numero di abitanti, accogliendo ben 40 mila cittadini temporanei, provenienti non solo da tutta la Campania e (altro…)
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Tutto pronto per gli assaggi narrati su storie di resilienza, coraggio e passione dei viticoltori che preservano e tramandano le viti a piede franco. L’appuntamento è previsto per le 20:30 del 7 settembre prossimo presso la Cantina Sociale di Avio, in provincia di Trento. L’evento è stato organizzato grazie alla cooperazione tra la Cantina Sociale di Avio e il Comitato Italiano per la Tutela del Piede Franco, di cui la stessa azienda vitivinicola è partner. Sarà Stefano Libera, delegato trentino del Comitato, affiancato per l’occasione da Cosimo Orlacchio, a sua volta delegato campano nonché presidente della Condotta Slow Food Campi Flegrei, in sinergia con Adele Munaretto, sommelier e divulgatrice enogastronomica. Gli assaggi narrati, tutti rigorosamente frutto di uve da viti a piede franco saranno i seguenti: Enantio piede franco di Viticoltori in Avio di Avio, in provincia di Trento. 1865 (altro…)
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Nella piacevole cornice del Napò Sushi & Pizza a Teggiano alle 19:30 del 7 agosto verrà presentato il libro “Calici & Spicchi” di Antonella Amodio. Sarà la stessa autrice ad essere madrina e protagonista di una serata all’insegna della cultura gastronomica, della conoscenza del vino e dell’allegria, proprio perché l’abbinamento tra il vino e la pizza deve poter essere brioso, disinvolto e allegro. “Calici & Spicchi” è il primo libro in anteprima mondiale ad occuparsi del pairing tra pizza e vino, un progetto fortemente voluto da Antonella Amodio, esperta comunicatrice, giornalista e sommelier, che ha voluto convogliare nel tomo, impreziosito dalla prefazione di Luciano Pignataro, la sua conoscenza, le sue esperienze e i suoi trascorsi familiari all’insegna della convivialità a tavola, pur certo con il filo logico dell’arte di abbinare il vino ma senza quelle ingessature che limitano la creatività (altro…)
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Ci sono notizie che costituiscono una vera e propria sorsata di ottimismo e una ventata di rinnovamento allo stesso tempo, ecco perché è piacevole poter riportare che ieri è stata ricostituita la Condotta Slow Food dei Campi Flegrei. L’assemblea costituente si è riunita presso Il Quarto Miglio, cantina di pregio che vanta vigneti le cui radici, sopravvissute alla fillossera, affondano entro i crateri vulcanici di una terra singolare e legata al Mito. Dal coraggio l’ottimismo dei Mediterranei È una notizia straordinaria che, come tutte le buone notizie, deve poter essere diffusa poiché invita al buon umore, non già perché foriera dei valori di enogastronomia e sostenibilità di cui Slow Food è vettore, ma perché ci aiuta a riflettere sull’ottimismo e il coraggio flegreo in un periodo storico per nulla semplice, a causa delle criticità legate al bradisismo ed all’attività vulcanica (altro…)
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Le migliori armi dell’Italia sono nella sua immensa cucina. I grandi del G7 ammirati dalla grandezza della nostra tradizione: cibo e vini italiani sulla vetta del mondo. Il club dei Paesi più importanti al mondo, quello del G7, si è dato appuntamento a Borgo Egnazia dal 13 al 15 giugno 2024, con l’Italia come paese ospitante. Un congresso che questa volta si è voluto aprire anche ad altri paesi oltre gli USA, il Canada, la Francia, la Germania, l’Inghilterra e il Giappone. Tra i leader che hanno potuto godere delle bellezze e delle bontà di questi giorni, anche la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. Inoltre, sono stati invitati i paesi cosiddetti “outreach” anche le seguenti nazioni: Troika G20 (Brasile, India e Sudafrica), Mauritania, Kenya, Algeria, Giordania, Turchia, Arabia Saudita, (altro…)
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Giunto al alla VI edizione, andrà in scena domani Buonissimi 2024, evento di beneficenza finalizzato alla raccolta fondi per favorire la Ricerca sui Tumori Pediatrici a Salerno. Lo ricordiamo, Buonissimi è organizzato da Paola Pignataro e Silvana Tortorella per l’Associazione Oncologia Pediatrica E Neuroblastoma e andrà dunque in scena domani 17 giugno 2024 a partire dalle ore 19:00 presso il porto turistico di Marina d’Arechi a Salerno. La serata celebra le eccellenze enogastronomiche del Mediterraneo con una partecipazione mai vista di circa 300 operatori tra chef, chef stellati, pizzaioli, pasticceri, cantine, birrifici e bartender con un’attenzione particolare al senza glutine e alla sostenibilità, il tutto incentrato anche quest’anno sul tema Nutrire la ricerca dalla A alla Z con il seguente obiettivo: raccogliere fondi per il progetto triennale di ricerca scientifica “Editor“, che mira a identificare fattori di rischio genetico per (altro…)
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Il Wip, una pizzeria sopra le righe Il Wip di Nocera Inferiore, creato da Domenico Fortino e Lorenzo Oliva nel 2014, è sempre più dinamico, mai pago dei successi maturati e dei traguardi raggiunti, acclamato com’è dalle guide ma soprattutto dalle persone che hanno imparato ad amare i due imprenditori, nocerini doc, e i loro sforzi costanti per ottenere i risultati che oggi possiamo apprezzare al palato, con impasti lievitati e maturati a regola d’arte e topping d’eccezione a coronare la pizza, piatto unico che celebra la Dieta Mediterranea. Una serata esclusiva Nella serata di ieri 12 giugno una nuova ospite d’eccezione ha varcato la soglia del Wip Burger & Pizza, onorando il locale, famoso per dare voce e attenzione ad artigiani del gusto, provenienti da tutto l’Agro Sarnese Nocerino, la provincia di Salerno e non solo. Parliamo di Antonella (altro…)
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Il grande territorio di origine del Terrablu Deve venire molto difficile, specie a chi è abituato a leggere solo dati rassicuranti e consolidati, riuscire a comprendere l’identità di un territorio, benché se lo ritrovi sotto al proprio naso. Per quanto ciò accada ormai con una certa frequenza, forse per mancanza di percezione, forse perché in fondo è meglio che lo dica qualcun altro, il territorio esiste e si è formato, consolidando le proprie peculiarità, a prescindere dall’uomo. Se è vero che in meteorologia l’analisi climatologica attiene all’osservazione e alla misurazione del tempo e delle sue massime grandezze per trent’anni, escludendo gli eventi eccezionali che svirgolano ai trend annuali, al fine di ottenere appunto il clima di un’area specifica, avere un calice di vino a portata di narici può aiutarci ad avere comprensione di un nuovo terroir, pure se qualcuno non (altro…)
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Le prime tracce sulla viticoltura a Maiorca compaiono attorno al VII e al VI secolo a.C. e, durante l’epoca Romana, grazie a testimonianze scritte, datate attorno al 121 a.C., è nota la produzione di vino nelle isole Baleari; inoltre, nella sua Naturalis Historia, Gaio Plinio Secondo, meglio noto come Plinio il Vecchio, asseriva che i vini di quest’arcipelago erano paragonabili ai migliori vini italici. Tra i vini di Maiorca che maggiormente hanno goduto di fama in epoche più recenti, tanto da essere esportata e apprezzata sia in Inghilterra, che in Olanda e Germania, merita certo una menzione la Malvasia nella sua versione dolce. Purtroppo, a falcidiare questa cultivar viticola maiorchina è stata la fillossera verso la fine del XIX secolo, decretando oltretutto la scomparsa di diverse altre specie autoctone coltivate alle Baleari fin dall’antichità. Tuttavia, grazie al forte radicamento culturale (altro…)
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Circondato dalle colline dei comuni limitrofi di Frasso Telesino, Limatola, Melizzano e Sant’Agata de’ Goti, il borgo di Dugenta si sviluppa lungo la valle del Volturno ad un’altitudine media di 203 metri sul livello del mare. Abitato da poco più di 2600 persone, questo comune beneventano vede il suo centro divergere lungo cinque arterie principali, per quanto vi si acceda principalmente dalla strada statale di Fondo Valle Isclero, attraversando la Valle Caudina, dalla strada dei Ponti della Valle e dalla via Sannitica lungo l’asse Napoli-Campobasso. Certamente luogo di insediamenti umani in epoche remote, Dugenta viene citata per la prima volta nell’823 d.C. e l’etimo del nome viene fatto risalire alla parola ducenta in lingua latina, riferita alla jugera, un’antica misura agraria, mentre un’altra tesi vorrebbe derivi, secondo lo storico Vittorio Gleijeses, da duae gentes, proprio per via della coabitazione, certo (altro…)
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Tra espianti per prevenire la sovrapproduzione e la peronospora a colpire pesantemente la trascorsa vendemmia, l’incertezza attuale dei mercati, dopo gli incoraggianti segnali malgrado la pandemia virale, la crisi dell’Agricoltura bell’e sepolta da un ventennio e strumentalizzata per la corsa alle elezioni europee, il mondo vitivinicolo non dorme mai. Tutto però deve apparire satinato, perfetto, in un mondo in cui sembra che ci siano più ombre che luci e dove chi cerca di fare chiarezza viene tacciato d’essere un wine enemy. La fiera delle vanità deve poter andare avanti, rappresenta comunque uno dei peccati capitali mediante cui le aziende di comunicazione fanno leva motivazionale, contando sull’ego dei produttori, spillando soldi e continuando a fare retorica su chi si spaccherebbe di più la schiena per amore del proprio territorio, pure perché, se retorica e arte della persuasione non fosse, ogni luogo (altro…)
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Nella costellazione di guide enologiche c’è sempre spazio per le new entries e per poter raccontare con ottimismo il bello e il buono dell’italico saper fare in un settore fondamentale per il nostro Paese come certamente il vino è, tanto che in termini culturali, quanto paesaggisti che economici. Se poi aggiungiamo che tale iniziativa è mossa da un team affiatatissimo di giovani, ben venga una ventata di sano e fresco ottimismo, utile nel tentativo di uscire fuori da certe ingessature che nel prendere parte a certe edizioni, più che una necessità, costituiscono quasi un obbligo di rappresentanza da parte delle cantine, in un mondo ove l’apparire ovunque, e il vino non fa eccezione, conta più del resto… almeno in termini comunicativi e mediatici. La nuovissima guida di Decanto si chiamerà “Untold-quello che ancora non è stato detto del vino”. Untold (altro…)
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L’Irpinia è inequivocabilmente uno tra i distretti vitivinicoli più importanti d’Italia e tra quelli maggiormente vocati alla produzione di vino di indiscusso pregio. Gli straordinari fattori pedoclimatici e soprattutto l’eccezionale varietà in termini geomorfologici fanno sì che quest’area geografica non tema il confronto con la Côte-d’Or borgognona, in quanto a terreni decisamente eterogenei; tantissime le cantine, altrettanto diversificate per grandezza, filosofia produttiva e modello enologico, che costituiscono veri e propri fiori all’occhiello per l’economia della Campania e per tutto il Mezzogiorno, per non parlare dei grandi marchi, vere e proprie aziende rinomate a livello nazionale e nel mondo. Il paesaggio della provincia di Avellino è strabiliante e di grande rilevanza naturalistica, per non parlare della storicità dei borghi e dei monumenti, dei siti archeologici e della tradizione gastronomica, che annovera prodotti agroalimentari d’eccellenza. Al di là del cluster enologico Avellino (altro…)
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Precedentemente ubicata nella primissima sede a Montefalcione, oggi l’Agricola Bellaria si trova nel comune di Roccabascerana, dove ha appunto origine la famiglia Maffei. Il piccolo borgo di Roccabascerana, di circa 2400 abitanti, sorge tra la Valle Caudina e la Valle del Sabato, in un territorio cerniera che congiunge freddo irpino e diversificazione dei suoli, come un grosso promontorio che si getta sulle valli ondulate del beneventano. Posta a 430 metri d’altitudine e distante appena 20 chilometri dal capoluogo irpino, Roccabascerana vede un’estensione territoriale di circa 13 km², tra la dorsale dei monti della vicina Cervinara, il massiccio del Taburno ed i crinali di sant’Agata dei Goti. Le origini di Roccabascerana sono piuttosto vetuste e si fanno risalire alla tarda Età del Bronzo, tra il 1500 e il 1200 a.C., per non parlare dei reperti attestanti insediamenti del periodo sannitico, fino (altro…)
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Già menzionata in uno storico documento risalente all’anno 1005 del calendario gregoriano, la cittadina di Varna, molto probabilmente di origine preromana ed il cui toponimo è fatto derivare dal termine germanico Farn, ovvero “felce”, è ricordata col nome di “porta del sole”, perché incastonata tra l’imboccatura della Valle di Scaleres, la conca del Bressanone e l’Alta Valle Isarco. Situata lungo quella che attualmente corrisponde alla vecchia strada del Brennero, Vahrn, questo l’esonimo tedesco, ha sempre costituito un crocevia strategico per i collegamenti tra il centro ed il sud Europa, abitata com’era fin dal Medioevo da artigiani, locandieri e commercianti, oltre che attraversata dal traffico dei carri trasportanti beni di ogni sorta. Il borgo di Varna, ricadente nella provincia autonoma di Bolzano, conta poco meno di 4800 abitanti, è situato ad un’altitudine media di 671 metri sul livello del mare e (altro…)
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I messaggi di Mosaico per Procida sono arrivati chiaramente ed hanno perdurato fino ad oggi dal 1 settembre di due anni fa… Da soli si va più veloci, assieme si va più lontano. Il network di cantine, ristoranti, imprenditori dell’agroalimentare e del packaging ha funzionato, le relazioni umane sopra ogni cosa. Una ferrea volontà di promuovere e valorizzare il territorio, senza secondi fini, non necessità di compromessi o permessi. Come sosteneva il grande nolano, non è la materia che genera il pensiero ma il Pensiero che genera la materia. Insomma, Mosaico per Procida si è rivelato un progetto tanto francescano quanto eversivo ed è stato interessante, malgrado tutti i pronostici contrari e le correnti avverse, come il primo vino a celebrare una capitale della cultura sia diventato tale, inaugurando l’umanesimo del vino stesso. Le innumerevoli degustazioni ufficiali con l’Associazione Italiana (altro…)
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Il know how flegreo sull’allevamento delle ostriche è una forma di conoscenza ben nota, praticata e consolidata sin dall’Antica Roma e, grazie alle testimonianze di Plinio il Vecchio, possiamo evincere quanto il concetto di merroir e di oyster sommelier fossero già stati enunciati all’epoca. Dallo stesso autore del “De Naturalis Historia” si apprende molto del primo ostrearum vivarium, installato proprio nei Campi Flegrei, dai seguenti versi: “le ostriche del Mar di Marmara sono già più grosse di quelle di Lucrino, più dolci di quelle della Bretagna, più gustose di quelle di Medoc, più piccanti di quelle di Efeso, più piene di quelle spagnole… più bianche di quelle del Circeo; di quest’ultime è assodato che non ve ne sono di più dolci o più tenere”. “Sergio Orata fu il primo in assoluto che ideò nella sua residenza di Baia dei vivai per le ostriche, al tempo dell’oratore Licinio (altro…)
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Il borgo di Carosino si trova nell’area settentrionale della penisola salentina, a sud delle Murge tarantine orientali, in una zona pianeggiante a 13 chilometri da Taranto. Il comune conta meno di 7000 abitanti ed è situato a 74 metri sul livello del mare. Il territorio di Carosino è stato abitato dai Messapi sin dall’antichità, tanto da diventare nel tempo un centro strategico sul fiorente asse commerciale tra Taranto e la Grecia. A causa del saccheggio di Taranto inferto dai Saraceni nel 927, è plausibile ritenere che il sito sia stato colonizzato nuovamente dopo un lungo periodo di abbandono, assumendo il toponimo di Citrignano. Di Carosino si parlerà attraverso alcuni registri angioini risalenti al 1348, insomma le prime fonti a testimoniare che il feudo di Carosino fu venduto dai Capitignano ai Palmerio di Capua, decadendo durante la guerra greco-gotica. Nel XV (altro…)
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Il sogno realizzato nel 2003 con la fondazione di Terre del Principe non è un sogno imprenditoriale, bensì un sogno d’amore, quello di Giuseppe Mancini e Manuela Piancastelli. E tale è stato fino ad oggi. I ricordi di bambino, tra giri in calesse col nonno presso i poderi familiari e le conversazioni tra contadini sui vitigni autoctoni, hanno portato Peppe Mancini ad abbandonare la professione di avvocato ed inseguire l’amore per la vigna, amore condiviso con la sua sposa Manuela Piancastelli che, dopo una splendida carriera da giornalista, abbandona il suo ruolo e convola ancora una volta a nozze con suo marito, seguendolo in tutto e per tutto, per scrivere assieme a lui un’importante pagina della vitivinicultura in Campania. Nell’area di Castel Campagnano, grazie alla vicinanza del vulcano di Roccamonfina e col Vesuvio a circa 30 km, i suoli sono (altro…)
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L’Institute of Masters of Wine del Regno Unito è tra le istituzioni più prestigiose al mondo nell’ambito del vino e tra i suoi membri si annoverano le personalità che maggiormente eccellono in questo settore. È noto agli addetti ai lavori ed ai sommelier di tutto il mondo quanto altamente selettivi e difficili siano gli esami: infatti, da quando il rinomato istituto è sorto, precisamente nel 1953, soltanto 502 sono riusciti a superarli. Ad oggi si contano 414 Master of Wine, provenienti da 31 diversi Paesi, e di stamane la notizia che il veneto Andrea Lonardi è entrato nel ristretto novero. Tra le dichiarazioni di Andrea Lonardo è il caso di citare quanto segue… “Il Master of Wine è un percorso che, una volta terminato, porta a pensare al vino in termini diversi come il suo futuro stilistico, economico, sociale e (altro…)
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Il comune di Castel San Lorenzo supera di poco i 2200 abitanti, fa parte della provincia di Salerno ed è compreso nel Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano. Dista dalla costa tirrenica, con un’elevazione dal livello del mare di 358 metri, soltanto 26 km, è attraversato dal fiume Calore Lucano e circondato da boschi, la cui flora è costituita principalmente da Macchia Mediterranea e castagneti, in cui è facile imbattersi in cinghiali, volpi e fagiani. Il centro storico di questo borgo cilentano è fatto risalire al Medioevo, ne costituisce un esempio il palazzo dei principi Carafa; la presenza di un piccolo Museo della Civiltà Contadina si prepone non soltanto l’obiettivo di raccogliere materiale testimoniante il mondo rurale, bensì di avvicinare i giovani alle tradizioni ed alla cultura agricola, molto sentita in queste terre: non a caso Castel (altro…)
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Se producessimo cultura al solo scopo di venderla non avremmo la comprensione di quanto essa necessiti di essere condivisa, poiché è solo attraverso la generosità con la quale la dispensiamo che evitiamo ci marcisca dentro, confidando possa rifiorire nell’ispirazione e nel sapere necessario che serve al prossimo per realizzare nuove cose. Mosaico per Procida è nato con l’intenzione di fare un dono spontaneo, onorando la capitale italiana della cultura 2022 e veicolando il messaggio inedito di laboriosità, inventiva e valori di un’intera regione, la Campania, raccontando territori, distretti vitivinicoli, aziende produttive, materie prime d’eccellenza e gastronomia. Il vino creato da Roberto Cipresso e ingegnerizzato minuziosamente da Gaetano Cataldo, che ne ha seguito e inventato tutti i processi, è la dimostrazione che se l’azione umana, nella sua intenzionalità, è capace di generare sempre qualcosa di nuovo, ciò che essa produce diventa (altro…)
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Il piccolo borgo di Santa Paolina, in provincia di Avellino, è abitato da neanche 1200 anime e rientra nella comunità montana del Partenio e della Valle di Lauro. Recenti scoperte vorrebbero che l’area circostante all’attuale centro cittadino fosse abitata già dal Neolitico, come attestano i resti di un’antica fornace, e più avanti, durante il IX secolo a.C., che una Civiltà Irpina, ben prima delle conquiste romane in quelle terre, fosse stanziale presso le pendici del Monte San Felice. Tale insediamento preromano era costituito da genti abili nella manifattura di ceramiche decorate e nella creazione di utensili di vario tipo, sfruttando le acque dei torrenti Orsi, Sant’Egidio di Santa Paolina, Marotta e Picoli. Con buona probabilità il frutto dell’artigianato del tempo doveva costituire merce di scambio tra le antiche città d’Irpinia e della Japigia, situate lungo i corsi fluviali e le (altro…)
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L’Agro Sarnese Nocerino è l’area dell’hinterland salernitano dove è nata Identità Mediterranea, associazione fondata nel 2016 da Gaetano Cataldo, giornalista di Mediterranea Online da quasi 5 lustri, per divulgare la cultura del Mare Nostrum a 360°. Di Identità Mediterranea abbiamo raccontato tantissimo nell’ultimo anno, particolarmente lo abbiamo fatto di Mosaico per Procida, bottiglia oggi celebre per il suo essere inedito nella progettualità e per aver riunito l’intero territorio campano per elogiare Procida, capitale italiana del 2022. Mosaico per Procida, battuta ad un’asta di beneficenza negli States durante la cena annuale di March of Dimes grazie a Salvatore di Scala di Naples15, è stata donata ad autorità politiche, religiose e della cultura, nonché ad esponenti del mondo dello spettacolo, persone che in una qualche misura hanno onorato la piccola Isola di Arturo, il progetto condotto brillantemente da Cataldo o destinatarie di (altro…)
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Riguardo alle origini del vitigno Nasco va riconosciuto che non sono del tutto certe, di fatto però non sono poche le tesi che portano a sostenere si tratti di una delle varietà a bacca bianca più antiche della Sardegna, come sostenuto da Carlo Zucchetti. Per quanto la provenienza sia piuttosto misteriosa, secondo alcuni studiosi il Nasco sarebbe giunto sull’isola direttamente dalla Grecia portato dai navigatori Fenici, mentre altri vorrebbero sia una cultivar viticola importata dagli Antichi Romani, presso i quali era già noto e molto apprezzato per le proprietà che conferiva al vino prodotto dalle sue uve. L’ipotesi più accreditata è che il Nasco sia un ecotipo e quel che è certo è che l’uva Nasco è stata riconosciuta autoctona a tutti gli effetti. La sua storica dimora pare fosse limitata all’entroterra del porto di Karales, la Cagliari dell’Antica Roma, (altro…)
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L’ottava edizione di Untold, lo smart format basato sulla valutazione di grandi vini alla cieca by Decanto, avrà luogo sabato 25 marzo 2023 a Salerno, precisamente presso la prestigiosa struttura del Saint Joseph Resort, e sarà tutta incentrata sulle 3B del vino italiano, ossia Barbaresco, Barolo e Brunello di Montalcino. Saranno ben quattro le commissioni valutatrici, ciascuna composta da 6 esperti di settore, nella fattispecie enologi, giornalisti e sommelier di varie sigle associative, i quali andranno ad eleggere i migliori Barbaresco, Barolo e Brunello di Montalcino che pertanto si aggiudicheranno l’ambito premio: i Tre Cavatappi. Le commissioni verranno ripartite in 4 gruppi da 6 esperti, precisamente due gruppi per l’accoppiata dei famosi vini piemontesi e altri due per l’iconico vino toscano, rispettivamente per un totale di 52 referenze per Barolo e Barbaresco e 44 per il Brunello di Montalcino. Qui (altro…)
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La comparsa dell’ostrica sul nostro pianeta risale ad ere remote, lo dimostrano gli innumerevoli reperti fossili rinvenuti in diverse aree geografiche. Questo frutto di mare, un mollusco bivalve ad ermafroditismo successivo che si trova pressoché in tutti i mari del globo, è stato fondamentale per l’alimentazione umana nell’area mediterranea e questo grazie alla sua facilità ad essere reperito, aperto e consumato: si pensi che la presenza nella dieta era tale che Heinrich Schliemann, durante i suoi scavi presso Micene, portò alla luce diversi cumuli di conchiglie d’ostrica. Grazie al ritrovamento di un’esemplare d’ostrica da parte di un pescatore inglese nell’area di Portsmouth e le conseguenti ricerche sull’antico mollusco, eccezionalmente grande rispetto alle ostriche attuali di almeno dieci volte, si è potuto stabilire non solo risalisse al Triassico ma addirittura, per mezzo del conteggio degli anelli sul guscio, che fosse vissuto (altro…)
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Observations on the artificial lake dragonflies (Odonata) in Cagliari city. C. Delunas RIASSUNTO Un laghetto artificiale, in particolari situazioni, può costituire habitat ideale per specie entomologiche il cui ciclo vitale è legato all’acqua. A Cagliari il laghetto di un parco cittadino è stato popolato da numerosi esemplari di insetti appartenenti all’Ordine degli Odonati. Il sito in questione non è soggetto a regolare manutenzione, il sistema di filtraggio non è al momento attivo, viene effettuata saltuariamente una pulizia manuale e sommaria. Questo ha favorito l’insediarsi di numerosissime libellule integrando e modificando un piccolo ecosistema cittadino. Abstract An artificial lake, in particular situations, can be an ideal habitat for entomological specieswhose life cycle is linked to water. In Cagliari, the small lake of a city park was populated by numerousspecimens of insects belonging to the Odonata order. The site in question (altro…)
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La genesi della città di San Giuseppe Vesuviano è dovuta alla devozione di Scipione Boccia, nativo del piccolo insediamento e molto devoto al santo da cui il comune napoletano prende il nome, il quale volle far dono di un appezzamento di terra all’Università di Ottajano perché vi si potesse edificare una chiesa da intitolare a San Giuseppe, come accertato da un atto del 4 settembre 1622 del notaio Altomando di Ottajano, e all’eruzione del 1631, che ne accrebbe la popolazione per via delle genti che fuggivano dal centro di Ottaviano, funestato da lave e ceneri. Questa chiesetta, dopo la morte del benefattore, fu ampliata dalla sua vedova Vittoria D’Ambrosio e dal figlio Principio, il quale fece dono di altre terre all’università perché la si potesse ingrandire, come avvenne con l’edificazione di un’altra struttura agli inizi del XVIII secolo e poi (altro…)
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Ci sono delle dichiarazioni che vengono scambiate per affronti o provocazioni, quando esse in realtà hanno per obiettivo esclusivamente ciò che realmente vi si afferma, senza altre finalità. Generalmente ciò avviene per errata interpretazione, fraintendimenti più o meno voluti, oppure quando ciò che si afferma o si richiede lede diritti e interessi altrui. Il dato di fatto è che in Irlanda l’alcolismo è un problema sanitario nazionale! Pertanto il diritto alla salute e il dovere di una Nazione a garantirla, fatte salve le aberrazioni cui abbiamo assistito nell’era della pandemia virale, sono inalienabili e la sovranità di uno Stato nell’applicare le debite contromisure non deve essere per niente scambiata per affronto da chi deve tutelare i suoi interessi. In una nota alla Commissione Europea dello scorso giugno, sic et simpliciter, Dublino aveva notificato la richiesta di adottare una normativa che (altro…)
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Se qualche procidano o campano che sia nutriva ancora qualche dubbio, malgrado l’eccellente apparato comunicativo ed un paio di centinaia di articoli, senza contare le emittenti radiotelevisive che ne hanno dato notizia e rilevanza nazionale, da ieri è chiaro a tutti che l’unica bottiglia a celebrare Procida in via ufficiale e con tanto di patrocinio morale, in realtà la prima in assoluto a celebrare una capitale della cultura per italiana o europea, è inequivocabilmente Mosaico per Procida. Ieri infatti c’è stata la presentazione del servizio di piatti realizzato dai maestri e dagli allievi dell’Istituto Superiore a indirizzo raro “Giovanni Caselli”, depositario del sapere della Real Fabbrica della Porcellana di Capodimonte, che ha ideato “Un piatto per Procida”, omaggio in finissima porcellana dipinta a mano a terzo fuoco; insomma un servizio di piatti degno del ricordo della nomina di Procida e (altro…)
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Nella giornata del 12 dicembre è stata consegnata Mosaico per Procida al dott. Paolo Giulierini, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Il dono, a nome di Procida Capitale della Cultura 2022, è stato consegnato dalle stesse mani di Gaetano Cataldo, fondatore di Identità Mediterranea, associazione culturale che ha saputo fungere da regia al lunghissimo progetto che ha dato lustro alla regione Campania, inaugurato l’Umanesimo del Vino e che tutt’oggi perdura. Tale passaggio di consegna ha avuto luogo nella prestigiosa Sala del Toro Farnese, proprio all’interno del Man di Napoli, tra i più prestigiosi musei al mondo, quale preludio al concerto che ha inaugurato la sesta edizione del Festival del Barocco Napoletano, un ponte interculturale tra la Scuola Musicale Napoletana e l’Europa, fortemente voluto dal dott. Massimiliano Cerrito, presidente dell’associazione che dà il nome a questa iniziativa di grande rilevanza (altro…)