grazia deledda giovane
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Verso la fine dell’Ottocento le donne italiane lottano per i loro diritti e per il miglioramento delle condizioni di vita e per conquistare la parità sociale, come Grazia Deledda , la prima scrittrice italiana a vincere il Nobel per la letteratura. Un’instancabile e sensibile scrittrice, una donna che vince barriere e pregiudizi, si crea da sola il proprio destino e riesce ad essere un grande esempio per tante generazioni di donne. Le sue parole iniziano così: “Sono nata in Sardegna; la mia famiglia è composta di gente savia, ma anche di violenti e di artisti produttivi”.

Sono realizzati diversi progetti e iniziative per ricordare Grazia Deledda, che ha fatto grande l’Italia, per riflettere sui temi dell’eros, della libertà della donna e degli stereotipi e dei pregiudizi sociali e maschilisti che pesavano sulla sua persona.

La scrittrice nuorese è diventata conosciuta e tradotta in tutto il mondo, la sua vita e le sue opere sono anche insegnate all’Università tunisina. Grazia Deledda riuscì senza dubbio ad aprire un ponte tra la cultura sarda e il mondo. Mi sono imbattuta in un interessante post, il suo libro “Il Dio dei viventi”, ultimamente, è stato tradotto in arabo dal ricercatore siriano Muauia Alabdulmagid.

La scrittrice aveva una situazione familiare molto confusa e dolorosa, anche il contesto sociale e culturale in cui visse ed operò fu molto difficile. Ma la sua vita fu costellata di tanto coraggio e desiderio di far sentire la propria voce, la scrittrice ha lasciato un segno indelebile nella letteratura. Il presidente della Camera Roberto Fico nel suo discorso alla cerimonia in memoria di Grazia Deledda, afferma: “Grazia Deledda è stata anche e soprattutto una donna che non mise limiti alle donne’: uno straordinario esempio, per la sua vicenda artistica ed umana, di emancipazione e riscatto femminile in un contesto storico e sociale difficilissimo… diffondere, a partire dalle scuole, la conoscenza dell’opera letteraria e della vicenda umana di grandi figure femminili come la sua può contribuire in misura significativa a sradicare quegli stereotipi e pregiudizi di genere che sono l’humus in cui trovano alimento le discriminazioni e la violenza ai danni delle donne”, pubblicato in askanews.it

Nel testo della ricercatrice Edda Ducci, viene presa in considerazione l’esperienza di Grazia Deledda, nei suoi personaggi femminili, Cosima Maddalena, ricerca soprattutto il momento introspettivo, che sarà il vero elemento di rottura contro le leggi vigenti nella società dell’epoca, dal libro, il femminile tra Oriente e Occidente, Città Nuova Editrice, 2005.

Curiosamente, i personaggi usciti dalla penna della sublime scrittrice non le assomigliano affatto, anzi; forse fu proprio perché la Deledda era consapevole di non aver mai creato scandalo, almeno nella vita privata, che delineò alcune figure, soprattutto femminili (era proprio sull’universo femminile che la sua attenzione si concentrava) molto forti, fiere, ma capaci anche di sbagliare. Le protagoniste delle sue opere hanno sempre, nel sangue, il senso di un’oscura colpa; sono come immerse e dissolte in una sorta di magia naturale, tutt’uno con un paesaggio aspro e deserto. Grava su di loro l’atmosfera arcana e pesante del male, la coscienza della debolezza umana, della soggezione al peccato, delle tempeste che travolgono gli uomini senza rimedio”, scrive Federica Focà, in, Riscoprire Grazia Deledda e la forza delle donne in «Canne al vento».

Questa grande scrittrice sarda, mi fa ricordare un’altra figura significativa del mondo letterario, è la famosa scrittrice egiziana Nawal El Saadawi, la portavoce delle donne in Egitto, ha scritto diversi libri sulla condizione della donna nell’islàm. I suoi romanzi hanno avuto un grande effetto sulle generazioni future negli ultimi 40 anni. È stata nota con questo appellativo «La Simone de Beauvoir del mondo arabo». Lei ha voluto affrontare e denunciare argomenti considerati tabù della società arabo-islamica, come: il rapporto fra sessualità femminile e religione, abusi all’infanzia…

Queste donne che parlano di donne, lottavano per l’emancipazione femminile con il coraggio e lo spirito di modernità, contro i giacimenti tradizionali di pregiudizi, hanno dato un grande contributo al panorama letterario dei loro paesi. Erano pronte a far sentire la loro voce nel mondo e, forse, anche per migliorarlo.

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