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Diciamolo subito: al Ristorante Pizzeria del Corso a Capaccio la Cucina Mediterranea è la vera protagonista di una proposta gastronomica fatta di lavoro, territorialità e ricerca costante che ha avuto inizio nel ’99.

A quel tempo Emilio Landi faceva le pizze, sua moglie Nicolina era in cucina ed Agostino si occupava un po’ di tutto, dalla sala, alle consegne ed all’aiuto al forno, mentre sua sorella Monica stava alla cassa; al tempo Emilio, il papà di Agostino, era già un pizzaiolo molto rinomato ed apprezzato nell’area di Capaccio Paestum ed intravide l’opportunità di rilevare il locale dando quindi inizio all’attività ristorativa della famiglia Landi.

Agostino-Landi

Nel 2014 arriva la svolta: da una proposta gastronomica incentrata sulla pizza si passa all’apertura della cucina ed Emilio passa il testimone ad Agostino che, raccogliendone l’eredità, inizia uno studio atto ad approfondire e migliorare la sua arte di pizzaiolo, uno studio costante ed appassionato che lo coinvolge tutt’oggi e che lo ha portato a creare impasti alternativi con farina integrale e ricavati da blend di farine selezionate; un percorso che ha condotto il giovane Agostino a conoscere ed a confrontarsi con tante persone, ad ottenere il secondo posto durante il Campionato Italiano di Pizza Doc del 2019, a vincere il Guinness World Record col gruppo “La Piccola Napoli” per il maggior numero di pizze prodotte in 24 ore (10.973) ed a fare da docente durante una lezione tematica presso l’Università di Fisciano, oltre che a vederlo presenziare in diverse attività di rilievo.

La perizia di Agostino Landi consta innanzitutto nel reperire una materia prima che corrisponda effettivamente al concetto di rispetto per l’ambiente, di sapore autentico e di cibo della salute, elementi che una volta ottenuti vengono sapientemente coniugati nella artigiana manualità della sua arte di pizzaiolo; dunque imprescindibile la selezione dell’ingrediente fondamentale: la farina. E infatti attorno alla farina di grano integrale e semi-integrale rigorosamente proveniente dai campi incontaminati del Cilento che si apre tutto un ragionamento a partire dalla benedizione di avere di nuovo a tavola un paniere con dentro del pane sano, pane fatto come una volta, pane assortito come ai bei vecchi tempi e che vede anche la presenza della canapa in alcuni casi; da pane si fa presto a dire olio extravergine di oliva, dispensato agli ospiti come benvenuto assieme da aspergere sulle fette croccanti di bruschetta al pomodoro ed origano appena sfornati.

A questo punto non resterebbe che ordinare la pizza, una pizza di assoluto rispetto a partire dall’ottima gestione della fermentazione, della maturazione dei pani, della temperatura del forno, di grande leggerezza e digeribilità, che si sposa sapientemente ai prodotti della terra che Agostino rappresenta degnamente: i pomodori, le verdure, la mozzarella, le alici di menaica, il cacioricotta di capra cilentano e tantissimi prodotti di stagione.

Le sorprese non finiscono però: dalla cucina arrivano piatti fumanti di pasta fatta in casa conditi coi sughi della tradizione ed i contorni tipici, i secondi piatti a seconda della reperibilità dei prodotti ed anche una piacevole selezione di carni da fare alla brace. Altra chicca del locale, se vi troverete a passare nel periodo giusto, è il tartufo desertico che una piccola associazione sta provando a rendere più noto e che si trova nelle pinete vicino al mare della Valle dei Templi. In sala la regia è di Silvio Ripoli, persona ospitale e garbata, che certo saprà suggerire un piacevole abbinamento brassicolo o coi vini della casa, non ultimo lo sfuso… e per sfuso si intende comunque vino di qualità di cui ci si può giovare piacevolmente a tavola.

Insomma sono passati 21 anni da quando mastro Emilio rilevò il locale ma da allora ne sono successe tantissime cose al Ristorante Pizzeria del Corso e ci auspichiamo che continueranno a succederne di belle per gli ospiti e per la famiglia che per questa grande dedizione alla Dieta Mediterranea tanto merita.