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L’Agro Sarnese Nocerino è l’area dell’hinterland salernitano dove è nata Identità Mediterranea, associazione fondata nel 2016 da Gaetano Cataldo, giornalista di Mediterranea Online da quasi 5 lustri, per divulgare la cultura del Mare Nostrum a 360°. Di Identità Mediterranea abbiamo raccontato tantissimo nell’ultimo anno, particolarmente lo abbiamo fatto di Mosaico per Procida, bottiglia oggi celebre per il suo essere inedito nella progettualità e per aver riunito l’intero territorio campano per elogiare Procida, capitale italiana del 2022.

Mosaico per Procida, battuta ad un’asta di beneficenza negli States durante la cena annuale di March of Dimes grazie a Salvatore di Scala di Naples15, è stata donata ad autorità politiche, religiose e della cultura, nonché ad esponenti del mondo dello spettacolo, persone che in una qualche misura hanno onorato la piccola Isola di Arturo, il progetto condotto brillantemente da Cataldo o destinatarie di un messaggio di inclusione, benvenuto e solidarietà da parte dei procidani e di tutta la regione Campania.

Tra i ristoranti più celebri ad aver aderito al progetto spiccano quello di Peppe Guida e Nino di Costanzo, La Locanda del Gesù Vecchio a Napoli, il ristorante Montecorvo e La Cantina del Mare ad Ischia, il Contaminazioni Restaurant di Giuseppe Molaro, Dal Pescatore a Vietri sul Mare, il Sensi Restaurant di Amalfi, il Pappa & Poppa Restaurant dei Fratelli Cosentino e il Ristorante Feo a Casal Velino. Una lista che poter dare a pensare si sia voluto assegnare l’iconica bottiglia a ristoranti stellati, ma non è così: Gaetano Cataldo ha fortemente voluto Mosaico per Procida restasse in Campania e che venisse celebrato dagli chef che officiano virtuosamente la gastronomia campana e che rispettano la materia prima in location in cui il primo vino della cultura potesse essere degnamente narrato e versato con cura.

I cugini Domenico Fortino e Lorenzo Oliva

E così è stato! Ecco perché il Wip Burger & Pizza non ha fatto eccezione e, come una tessera fondamentale, è andato a incastonarsi in questo Mosaico, fatto soprattutto di persone.

Il Wip è stato fondato a Nocera Inferiore nel 2014 dai cugini Domenico Fortino e Lorenzo Oliva con la ferma intenzione di farne un punto di ritrovo per amici, appassionati e cultori della gastronomia locale, con l’impegno di essere costantemente work in progress. Infatti il Wip non è soltanto pizza & burger, bensì ricerca costante nelle tecniche di panificazione e lievitazione, oltre che di materia prima di altissimo livello, un menu dinamico e una carta del vino molto interessante. Insomma al Wip si assaggiano i prodotti locali di artigiani della terra, norcini e mastri casari, i primi piatti con i formati più caratteristici e la calibrata scelta delle carni.

Soprattutto al Wip si va perché si sta bene…

Il 22 marzo scorso forte è stata la volontà di Domenico e Lorenzo di festeggiare il Mosaico per Procida con un menu fuori programma, durante una serata splendidamente riuscita per la straordinaria partecipazione di ospiti di eccellenza e per il coordinamento comunicativo di Nello Ferrigno, direttore di In Prima News e decano del giornalismo salernitano. Alla presenza di un autorevolissimo pubblico, Gaetano Cataldo ha esposto il progetto e narrato alcuni aneddoti, per poi condurre la degustazione sensoriale di Mosaico per Procida, nelle vesti del Miglior Sommelier dell’anno alla 31^ edizione del Merano Wine Festival, motivando la scelta degli abbinamenti.

Ma chi erano i presenti, tra l’altro ammaliati da inCanto diVino di Carolina Albano?

Manlio Torquato e Paola Lanzara, rispettivamente primi cittadini di Nocera Inferiore e Castel San Giorgio, Andrea Ferraioli, presidente del Consorzio Vini di Salerno, e la consorte Marisa Cuomo, il vigneron Salvatore Falato di Fontana delle Selve Winery, entrambe cantine che hanno donato il vino perché Mosaico per Procida potesse nascere. Tra le prime a narrare il vino dell’Umanesimo la giornalista Luisa Trezza e la sommelière, nonché blogger, Adele Munaretto, assieme a Luciano Mandarino, Anna Rubino e l’affermata comunicatrice enogastronomica Antonella Petitti di Rosmarino News. Hanno aderito alla serata i giornalisti Alfonso Sarno e, in forza adArtes TV Web, Giambattista Rescigno e Antonio Auricchio. C’erano, tra i più cari amici del Mosaico, Teresa Del Giudice, professore di Economia ed Estimo Rurale presso la Facoltà di Agraria a Portici, e Paolo Animato, consigliere del Sindacato Unitario dei Giornalisti della Campania, nonché capufficio stampa e comunicazione della Fondazione Trianon Viviani. Immancabilmente, e da attento osservatore del Mare Magnum Vini, Luca Matarazzo, direttore di 20 Italie, e Paolo Loffredo, storico esponente del mondo dell’editoria e della vendita libraria, la cui attività familiare è giunta alla sesta generazione. Ad onorare il gran senso di accoglienza del Wip e ad intessere le lodi di un progetto che è ormai diventato un case history, c’erano Gianfranco Coppola, caporedattore vicario della Rai e presidente dell’Unione Stampa Sportiva Italiana, Mario Frongia, vicepresidente nazionale dell’USSI, e Dundar Kesapli, corrispondente dall’Italia della Radio Televisione Turca.

A dimostrazione della grande trasversalità di food pairing di Mosaico per Procida, in un gioco di temperatura di servizio crescente, ecco le portate in degustazione…

Pizza ai Gamberi

Su un disco di impasto integrale di grande croccantezza ed alveolatura, la piacevole tendenza dolce del Fiordilatte di Agerola e del Gambero Rosso di Mazara del Vallo in tartare, ha incontrato una soffice maionese alla mela verde, le zeste di limone Sfusato di Amalfi ed il gustoso olio extravergine di oliva biologico di Biancolilla in purezza.

Focaccia alle Acciughe

Con un blend di farina di tipo 1 e farina alla bietola rossa, la stracciatella di Agerola di latte Jersey la soffice focaccia ha fatto da letto alle puntarelle romane, ai filetti di acciughe e alla colatura di alici di Cetara, irrorata da olio evo da cultivar Leccino.

Pacchero allo Scarpariello

Nel vivo della tradizione nocerina, e da non confondersi con l’altrettanto pregevole ricetta napoletana, arrivano, belli fumanti, i paccheri del pastificio Vicidomini di Castel San Giorgio, conditi con il sugo al dente dei pomodorini di Corbara e col basilico locale, cucinati a dovere usando il gustoso olio evo di Francesco Pepe, monocultivar Marinese.

Minestra Maritata

Piatto celebratissimo in provincia di Napoli, nell’Agro Sarnese Nocerino e nel Cilento, con le rispettive versioni e sfumature territoriali, questa ricetta accompagna questa terra da tempo immemore a partire dal freddo rigido invernale, al periodo della macellazione dei suini, sino alla Santa Pasqua. Indipendentemente dalla ricetta‘a menesta maritataè sempre un trattato di botanica, viste le verdure impiegate, e di tagli anatomici trasversali tra manzo, maiale e gallina. I ragazzi del Wip poi non si sono risparmiati, raccogliendo personalmente la borraggine e dando il tocco di classe finale con dell’olio extravergine di oliva al 100% di Ravece. Insomma la minestra è venuta maritatissima e il vino, creato dalla sapiente mano del celebre winemaker Roberto Cipresso, ha retto straordinariamente.

Immancabile il dopocena….

Mosaico per Procida ha dovuto cedere il passo ai liquori di Giuseppe Pastore, autentico alchimista e artigiano del Cilento, il quale ha dispiegato il suo Cherì, a base di mosto di Aglianico, uno spettacolare elisir a base di fico bianco ed il suo Terùn, originalissimo e squisito rum in chiave autenticamente mediterranea. Alle delizie che hanno costituito un ricco e ghiottissimo dessert, sontuoso sarebbe più appropriato, ci hanno pensato i fratelli Lello e Gianfranco Romano, del Gran Caffè Romano di Solofra, i quali hanno voluto far assaggiare in anteprima a tutti gli ospiti la colomba artigianale Venus e successivamente una pastiera napoletana ed una cassata siciliana da antologia.

Conclude Cataldo, nel ringraziare gli ospiti e il Wip per l’accoglienza…

il Wip è per Identità Mediterranea come una casa calda ed accogliente e, per Mosaico per Procida, ha costituito non una semplice tappa ma una vera e propria destinazione. Domenico e Lorenzo hanno scommesso sul territorio ed hanno lavorato duro per edificare una realtà che oggi costituisce essa stessa, oltre che a un chiaro riferimento enogastronomico locale, un Mosaico fatto di sapori, cultura e risorse umane di grandissimo valore.

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