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Se qualche procidano o campano che sia nutriva ancora qualche dubbio, malgrado l’eccellente apparato comunicativo ed un paio di centinaia di articoli, senza contare le emittenti radiotelevisive che ne hanno dato notizia e rilevanza nazionale, da ieri è chiaro a tutti che l’unica bottiglia a celebrare Procida in via ufficiale e con tanto di patrocinio morale, in realtà la prima in assoluto a celebrare una capitale della cultura per italiana o europea, è inequivocabilmente Mosaico per Procida. Ieri infatti c’è stata la presentazione del servizio di piatti realizzato dai maestri e dagli allievi dell’Istituto Superiore a indirizzo raro “Giovanni Caselli”, depositario del sapere della Real Fabbrica della Porcellana di Capodimonte, che ha ideato “Un piatto per Procida”, omaggio in finissima porcellana dipinta a mano a terzo fuoco; insomma un servizio di piatti degno del ricordo della nomina di Procida e assolutamente all’altezza per accogliere una pietanza immaginata da due autorevolissime personalità dell’enogastronomia campana: il cheesemaker Giuseppe Iaconelli e lo chef bistellato, nonché patron del Danì Maison, Nino di Costanzo.

Sembra proprio le coincidenze non esistano: dopo la chiusura ufficiale dell’anno da capitale della cultura il 15 gennaio, esattamente ad un anno di distanza dalla nascita di “InCanto diVino”, opera d’arte di Carolina Albano che è divenuta l’etichetta del vino realizzato da Roberto Cipresso, ecco che a compiere l’iconica ricetta per Procida è proprio Nino Di Costanzo, la prima persona e il primo ristoratore in assoluto ad aver dato una libera donazione perché l’articolato progetto si compisse, e Giuseppe Iaconelli, deus ex machina entro la rappresentanza del mondo lattiero caseario per la bottiglia celebrativa, il quale ha omaggiato il Pontefice di una rara serigrafia di “InCanto diVino”. Tale iniziativa è partita dal concept proposto dall’associazione “L’albero Fiorito”, immaginato per creare uno spin off fra tradizione, design ed eccellenze enogastronomiche territoriali, consentendone il dialogo che ha quindi portato alla realizzazione del piatto e della portata, entro la progettualità e il finanziamento previsto dalla Regione Campania mediante la società Scabec e nell’ambito di Procida Capitale Italiana della Cultura 2022.

Credits: Dora Chiariello

Alla presentazione sull’isola di Procida erano presenti Felice Casucci, assessore al Turismo e alla Semplificazione amministrativa della Regione Campania, Armida Filippelli, assessore alla Formazione Professionale della Regione Campania, Annunziata Pantaleone, amministratore unico della Scabec, Rosanna Romano, direttore generale per le Politiche Culturali e il Turismo della Regione Campania, Raimondo Ambrosino, sindaco di Procida, Leonardo Costagliola, assessore al Turismo, alle Attività Produttive e alla Mobilità del Comune di Procida, Valter Luca De Bartolomeis, direttore dell’Istituto Caselli e della Real Fabbrica di Capodimonte, e naturalmente lo chef Nino di Costanzo e il maestro caseario Giuseppe Iaconelli, con la moderazione di Marianna Ferri, imprestata all’ufficio stampa regionale.

Con somma ed inaspettata sorpresa da parte di tutti i presenti Giuseppe Iaconelli ha esibito e dispensato le bottiglie di Mosaico per Procida, rammentando l’unicità del progetto, i primati mai raggiunti da un vino, tra l’altro non commerciale, e le proprietà organolettiche che hanno favorito l’abbinamento con la ricetta di Nino Di Costanzo, il quale si è sentito onorato di partecipare alla realizzazione dell’iconico vino e ne custodisce preziose bottiglie nel suo caveau al Danì Maison ad Ischia.

La manifestazione e il pranzo sono avvenuti “A un passo dal mare”, tra l’altro il primo ristorante in terra procidana, dopo un intero anno di lavoro e malgrado Identità Mediterranea abbia donato a Procida l’iscrizione nelle Città del Vino, che abbia mai visto varcare la soglia a Mosaico per Procida. Ma ecco la descrizione del piatto…

La ricetta realizzata da Nino Di Costanzo con la spuma di formaggio di Bruna Alpina stagionato 16 mesi, prodotta da Giuseppe Iaconelli, ha avuto per base dei fusilloni con pomodorini ed alici fresche, peperoncino, noci, pinoli, limone procidano e fresella, con in decorazione il fiore di citrosella gialla. La maestria e la creatività di Nino Di Costanzo hanno saputo creare un piatto d’avanguardia nella sua esecuzione, restituendo innovazione agli ingredienti, esaltandone la semplicità in una delicata coniugazione tra i sapori di terra e di mare.

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