Nella giornata di ieri, 26 giugno, si sono tenuti i festeggiamenti per celebrare il primo secolo di vita del prestigioso hotel Casa Bianca al Mare di Lido di Jesolo.
La famosa struttura alberghiera, di cui avevamo già parlato qui, è il simbolo della cittadina balneare adriatica incastonata tra il fiume Sile e il fiume Piave entro la costa veneziana: infatti, edificato per volontà di Isidoro Tambosso nel 1923, l’hotel Casa Bianca al Mare è diventato da subito un grandissimo attrattore, tanto da incoraggiare altri imprenditori nel corso di questo secolo ad investire nel settore turistico-alberghiero e della ristorazione; inoltre è sempre al Casa Bianca a Mare che si deve, immediatamente dopo il 1930, il nome della località di Lido di Jesolo, fino ad allora nota come Cavazuccherina, nome derivato dalla presenza del canale, appunto “cava” in veneziano, costruito da Alvise Zucharin ed aperto il 20 aprile del 1499.
Oggi di proprietà di Mario Moretti Polegato, la celebre struttura è sapientemente gestita dal Menazza Hotels Group, nota famiglia di albergatori da diverse generazioni imprestati nell’arte dell’accoglienza e dell’ospitalità, mantenendo i più alti standard richiesti dagli operatori di settore e da una ristretta fascia di ospiti d’élite nel segmento luxury.
La celebrazione del centenario dell’Hotel Casa Bianca al Mare è stata vissuta in due distinte fasi con attività di altissimo rilievo, tra cui una forbita relazione di Gennaro Sangiuliano, attuale ministro della cultura, incentrata sulla necessità di porre l’accento eventi come questo, per stabilire un legame continuo e sempre più saldo tra la storia e la cultura dei luoghi, anticipando ai presenti i piani programmatici che si stanno mettendo in atto proprio per incentivare gli imprenditori a coniugare l’appeal culturale alle nuove opportunità economiche ed ai finanziamenti. Grazie ad un’idea di Gaetano Cataldo, da subito sposata dai fratelli Igor e Daniel Menazza, e successivamente approvata dalla famiglia Moretti Polegato, la prima parte della celebrazione ha visto l’apposizione dell’annullo filatelico di Poste Italiane su cartoline storiche della struttura alberghiera, annullo creato grazie alla sinergica ed assidua comunicazione tra il nostro caporedattore enogastronomico, attualmente in forza al Casa Bianca al Mare in qualità di maître sommelier, e Mario Coglitore, funzionario filatelico di Venezia e provincia, incaricato a sua volta di formalizzare le pratiche burocratiche con la proprietà della struttura.
Dopo i saluti del ministro Sangiuliano, e volta al termine la prima fase, le porte del Casa Bianca al Mare sono state aperte per la serata ad un numero ristretto di ospiti, non più di 120, tra cui Luca Zaia, presidente della regione Veneto. Per il prestigioso evento sia il pranzo che la cena sono stati curati appositamente dallo chef Alessio Rigon, i cui piatti sono stati abbinati dallo stesso Gaetano Cataldo insignito, come tutti ricorderanno, del titolo di Miglior Sommelier dell’Anno al Merano Wine Festival, mediante una selezione di vini di Villa Sandi e Borgo Conventi. Per l’occasione il barman di struttura Giuseppe Marzocca ha ideato il “Centenario”, cocktail dedicato all’evento.
Madrina di eccezione della serata la talentuosissima Jo Squillo, che ha potuto moderare gli interventi di Christopher De Zotti, sindaco di Jesolo, Mario Moretti Polegato e del governatore Zaia, quest’ultimo a ribadire il coraggio imprenditoriale di edificare in aree dove un tempo non insistevano infrastrutture, credendo nei propri sogni. Molto accorato l’intervento di Daniel Menazza, recentemente colpito dalla scomparsa di sua madre, donna Marsica, che ha tenuto a ricordare, e che qui riportiamo in breve: il Casa Bianca al Mare che abbiamo l’onore di gestire, così come tutte le altre strutture di nostra proprietà, non è un mero business ma il simbolo di quel coraggio e di quella fede nei sogni, come diceva il appunto il presidente Zaia, che è appartenuta ai nostri nonni e ai nostri genitori. Grazie a loro, in una terra che non aveva nulla da offrire, è stata edificato tutto questo e oggi noi non possiamo che portare avanti, riconoscenti, ciò che hanno compiuto. Lo facciamo tutti i giorni col cuore e con l’orgoglio di essere parte di questo grande Veneto che ha l’attitudine costante al lavoro, alla voglia di crescere e di rispettare il territorio.