Frollini alla panna. Capita di sovente che i ricordi vengano riportati alla memoria dalle parole in musica di una canzone o da un profumo che all’improvviso si fa sentire nell’aria senza infine e non possiamo certo dimenticare i sapori. Sono questi gli elementi che più frequentemente di altri fanno si che in noi riemergano momenti lontani, persone perse, scampoli di vita.
Personalmente mi piace pensarli come quelle canzoni che ormai sono parte integrante della colonna sonora della mia vita.
Pensavo a questo negli ultimi giorni e a come i sapori più buoni siano proprio quelli capaci di evocare dei ricordi. Non so a voi, ma a me succede spesso di sentire un profumo che in qualche modo mi è caro. Odori e fragranze che all’improvviso mi riportano indietro nel tempo dell’infanzia quando da bambina arrivavo a casa e sentivo lo stesso buon odore che caratterizzava ogni ricetta della mia nonna materna. Ho sempre pensato che le sue ricette fossero magiche in un certo senso. Nate chissà quando, certamente in un tempo molto lontano, erano arrivate a lei per prima e poi, attraverso mia madre, a me verosimilmente passando di bocca in bocca, di quadernetto in quadernetto. Un appunto ingiallito, una noterella frettolosa presa chissà in quale momento della sua vita ma grazie al quale quotidianamente alla nonna riusciva sempre di portare dolcezza nella vita della nostra famiglia.
Definirli oggi semplici appunti, tuttavia, sarebbe riduttivo perché ogni ricetta porta con sé anche il ricordo di un particolare momento, di un sapore, di un’emozione. Oggi è la memoria a sottolineare questo filo di unione con il mio passato, quello stesso passato che ancora rivive ogni qual volta ripropongo un piatto che mi fa esclamare: “Questa ricetta la faceva mia nonna” e se io continuo a farla è perché mi fa pensare a quando ero piccola, ai pomeriggi trascorsi insieme a lei soprattutto in primavera e d’estate quando praticamente è con lei che trascorrevo le mie giornate.
Dopo la scuola e i compiti si passava insieme in cucina per preparare, ancora prima della cena, i dolci per la colazione o la merenda del giorno successivo. Pochi gesti i suoi, sempre semplici e pacati, soprattutto niente bilancia, che tutto veniva fatto ad occhio.
Nonna praticamente faceva quattro cose dolci: il ciambellone da colazione (che qualche volta era marmorizzato col cioccolato oppure mandorlato); le ciambelle di San Giovanni col vino bianco e i semi di anice; la crostata con le confetture casalinghe oppure con il cioccolato o con la crema pasticcera e l’alkermes, e infine i biscotti che una volta erano i tozzetti ternani con le “nocchie”, le nocciole dell’orto, oppure i biscotti semplici da colazione, quelli da inzuppo per intenderci perché lo sappiamo tutti che
nelle case di una volta i biscotti e pasticcini venivano preparati con ingredienti semplici, essenziali senza particolare ricercatezza ma sempre con ottimi risultati. Sfornati da una tradizione fatta di cose semplici ma genuine.
Tra i biscotti che ci preparava nonna, ad essermi rimasti più impressi sono senza ombra di dubbio i frollini alla panna che somigliano tanto, ma proprio tanto, a quelli che una nota azienda oggi vende con il nome di Macine. Come altre sue ricette vi confesso che i frollini non li faccio spesso. Sarà che riassaporare il sapore magico dei ricordi qualche volta mi da un senso di malinconia che non sempre riesco a gestire al meglio. Ieri però mi sono fatta coraggio e nel pomeriggio ho provato a prepararli con la sua ricetta. Non credo siano venuti buoni come i suoi o forse si. Vero è che spesso i cibi dei ricordi hanno componenti affettive che ce li fanno ricordare un po’ diversi da come sono e allora chissà, forse sono io che cerco di convincermi di come l’atmosfera magica che si creava nella cucina con la nonna ora non è replicabile in nessun modo. Ad ogni modo, sta di fatto che seppure non sono proprio i biscotti di nonna Maria Luigia devo dire che ci andiamo molto vicino perché al morso i ricordi comunque riaffiorano e in fin dei conti, probabilmente, era ciò che volevo.
Vi lascio la sua ricetta ora con l’augurio che in qualche modo possa aiutare anche voi ad immergervi nei ricordi e magari vi riconduca direttamente alle origini, e non importa se di un sorriso, di un abbraccio o di una fumante tazza di latte consumata proprio con i nonni o con chi in questo momento vi manca più di altri.
Sono biscotti semplici come vi dicevo ma molto buoni come tutte le cose fatte dalle nonne.
Procuratevi:
250 g di farina 00
25 g di fecola di patate
70 g di zucchero a velo
1 uovo
100 g di burro freddo di frigo
1/2 bacca di vaniglia o in alternativa 1 cucchiaino di essenza alla vaniglia
5 g di lievito in polvere per dolci
2 cucchiai di panna fresca non montata
Procedete così:
Nella ciotola della planetaria, unite lo zucchero con il burro tagliato a cubetti e lavorate il tutto per 2 minuti a bassa velocità con la frusta K. Aggiungete poi l’uovo intero con i semi o l’essenza di vaniglia e amalgamate velocemente.
A questo punto potete aggiungere la farina setacciata con la fecola e il lievito e infine la panna.
Mescolate il tutto molto bene lavorando il vostro impasto come fareste per la pasta frolla. Come con essa formate un panetto, avvolgetelo in un foglio di pellicola e riponetelo a riposare in frigorifero per almeno 30 minuti.
Trascorso il tempo del riposo, trasferite il vostro impasto su una tavola in legno per stenderlo con il mattarello. Dovrete realizzare una stesa il cui spessore non dovrà essere inferiore a 7-8 mm circa. Con l’ausilio di un coppapasta circolare, con un diametro di 5 cm, ricavate tanti dischetti. Con uno scavino, o un coppapasta sempre circolare ma più piccolo, diciamo che dovrebbe avere da 1 cm di diametro, formate anche il foro centrale su ciascun biscotto. Nel frattempo, accendere il forno e portate a una temperatura di 180 gradi in modalità statico. Trasferite quindi i biscotti su una teglia foderata di carta forno e disponeteli su tre file da 5 biscotti l’una. Cuocete nel forno già caldo a 180° per circa 15 minuti o fino a quando i biscotti non si presenteranno leggermente dorati.
Appena saranno cotti, sfornateli e lasciateli raffreddare su una griglia per dolci prima di servirli.