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Sabato 18 gennaio, presso il Museo Archeologico dei Campi Flegrei al Castello di Baia, c’è stato un grande fermento per l’entusiasmo, la qualità e l’articolazione del dibattito brillantemente condotto da tutti i relatori intervenuti durante il Convegno “Agricoltura sostenibile e produttiva dei Campi Flegrei: Cases History 2019 e Prospettive” con grande soddisfazione del numerosissimo pubblico intervenuto da tutta la Campania.

Con la coordinazione di  Sergio Pepicelli, la moderazione di Attilio Montefusco ed il benvenuto del direttore del Parco Archeologico dei Campi Flegrei, nella persona di Fabio Pagano,dopo i saluti del presidente dell’Associazione “L’Immagine del Mito”, nonché ideatore della Festa del Mandarino dei Campi Flegrei, Domenico Ferrante, i lavori hanno avuto inizio con l’introduzione di Vincenzo Cirillo, consigliere delegato alle attività produttive della Città Metropolitana di Napoli, alla quale ha avuto seguito l’importantissimi intervento da parte di Filippo Diasco, direttore generale Agricoltura Regione Campania.

Per il segmento “Cases History” fondamentali esempi di imprenditoria virtuosa e propositiva sono stati dati da Ciro Verde delle cantine Il IV Miglio, che confermano la piacevolezza della linea enologica, di Nunzio Mancino dell’Associazione Terra Flegrea, di Carmen Arena e Giulia Costanzo del Dipartimento di Biologia dell’Università Federico II di Napoli; l’interesse della platea è stato massimizzato negli interventi di Maria Rosaria Iesce e Martina Ciaravolo, esponenti assieme a Daniele Naviglio del Dipartimento di Scienze Chimiche dell’ateneo partenopeo,   le quali hanno esposto presentato una dettagliatissima relazione sulle Proprietà Antiossidanti del Mandarino dei Campi Flegrei comparate a quelle dei cultivar di Clementina e Kumquat, da cui è emerso che sia per quanto attiene alla buccia, quanto alla polpa che ai semi, l’agrume flegreo primeggia per ricchezza e contenuto di elementi organolettico-salutistici.

Dopo gli interventi di Fabio Gatti dello Studio Ethos, nel presentare la tesi su un Nuovo Approccio per un’Agricoltura Sostenibile e di Agostino Di Lorenzo, funzionario al Governo del Territorio del Comune di Pozzuoli, con la sua disamina sull’Agricoltura Urbana come Servizio Ecosistemico, formulatasulla sporta dell’esperienza del Mac.

Sono stato molto onorato per l’invito del presidente Ferrante a prendere parte al dibattito con un breve intervento, sia nelle vesti di fondatore dell’Associazione Identità Mediterranea che di redattore per la rivista di cultura Mediterranea Online, sottolineando che la nostra testata, essendo media partner unico del Concorso Mondiale di Bruxelles per il Sud Europa, potrebbe essere fautrice di un processo di internazionalizzazione tanto per il Mandarino quanto per tutte le aziende direttamente ed indirettamente correlate; ho sottolineato la necessità di creare laboratori di comunicazione e di degustazione permanenti, per mantere vivo l’interesse del cittadino flegreo e per attirare i buyers sul territorio tutto l’anno, proponendomi di riqualificare le imprese attraverso lo storytelling ed il marketing digitale. Inoltre, non ho potuto fare a meno di sollecitare tutti i presenti a riprendere fieramente coscienza della “mediterraneità” insita in tutti noi, indispensabile per fare sistema; infine ho avuto il piacere di portare i saluti di Antonio Caserta, presidente del Consorzio per il Mezzogiorno, resosi da subito disponibile ad accogliere e favorire le istanze di tutte le associazioni, gli istituti scolastici e le imprese impegnate nel progetto del Mandarino con solidi contributi ed un protocollo di intesa operativo e funzionale da subito.

I partecipanti hanno goduto del coffee- mandarino-break allestito dai ragazzi dell’Istituto Agrario “Giovanni Falcone” di Licola e dell’Istituto Alberghiero “Gioacchino Rossini” di Agnano, quest’ultimi capitanati dal prof. Domenico Falco, i quali hanno rispettivamente proposto formaggi, confetture e liquori al mandarino ed un show cooking d’arte pasticcera e, verso la conclusione, di cucina raffinata e territoriale.

Altro momento clou dell’evento sono stati gli interventi di Enrica Pezzoni dello Studio Agribusiness.eu e di Luigi Sammarco dell’omonimo studio di consulenza finanziaria, interventi efficaci mirati ad orientare i giovani presenti e le imprese ai finanziamenti pubblici ed all’approccio al credito finalizzati non solo alla creazione di nuove imprese capaci di interagire con il territorio e rivalutarlo ma bensì di restituire all’imprenditoria giovanile la possibilità di rilevare aziende e terreni incolti o in dismissione per riavviare un ciclo produttivo giunto alla conclusione per coloro che si avviano al pensionamento senza possibilità che l’attività abbia una prosecuzione familiare.

Hanno partecipato altresì Luigi Sicignano dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania ,il comune di Monte di Procida rappresentato da Gerarda Stella, Salvatore Illiano vice-sindaco di Bacoli,  Raffaella de Vivo assessora alla cultura  di Quarto, Pierpaolo Iovinelli patron della Cantina del Mare nel comune di Lacco Ameno, l’assessore alla cultura e marketing territoriale Stefania De Fraia presso il comune di Pozzuoli e Mario Scetta nella doppia veste di sindaco di Castelvenere e vice-presidente dell’Associazione Nazionale Città del Vino.

Durante il convegno Domenico Ferrante ha ribadito che sono soltanto 33 ettari di terreni vocati  alla coltivazione dei  mandarini per circa  un milione di chili , contro una produzione di 25 miliardi di chili  della Cina, ma grazie alle condizioni climatiche  ed al suolo vulcanico della Caldera dei Campi Flegrei: ciò significa avere a disposizione un prodotto di grande valore che potrebbe ricoprire una florida nicchia di mercato, restituendo al territorio quella che un tempo era fonte di lucro per molte famiglie di agricoltori, soprattutto se i giovani sapranno cogliere questa grande opportunità e riattivare quegli agrumeti che attendono le cure delle nuove generazioni e, grazie alle nuove realtà produttive nascenti attorno al piccolo agrume campano,  può  ridiventare una grande fonte per tutte le economie di un distretto che oltre all’area flegrea include anche l’isola di Ischia. Lo stesso presidente Ferrante ha tenuto a ringraziare, oltre che tutte le imprese e gli enti presenti, tutti i proprietari ed i coltivatori che ogni anno salvaguardano con amorevoli cure le piante di mandarino e contribuiscono a rendere possibile questo miracolo che per otto edizioni si ripete ogni anno, auspicando con fiducia piena che ogni anno possa toccare il cuore di sempre più persone e sensibilizzare l’animo delle istituzioni con crescente efficienza.