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In alto, il sole e un cielo nitido e azzurro; sotto, il mare Mediterraneo che, lucente, è testimone di esistenze diverse. Nel film Cure, The life of another sono le immagini di Dubrovnik subito dopo la guerra dei Balcani, nella pellicola Un jeune poete sono quelle serafiche e rilassate di Sete, città marinara della Francia meridionale.

Entrambi i lungometraggi raccontano storie  in cui i protagonisti sono adolescenti in viaggio verso la scoperta della propria identità.
In Cure Linda si perde con l’amica Eta nei boschi sopra Dubrovnik dove il gioco di scambiarsi l’identità si rivelerà fatale per Eta. Ma oltre all’incidente tragico, che è motore narrativo del film, l’atmosfera, che aleggia sui volti dei personaggi, negli anfratti claustrofobici delle case in penombra e nei boschi lucenti come l’acqua del mare dove nuota Linda, è quella di una città ancora stordita e depauperata dalla guerra finita solo un anno prima, una città che, come Linda, non sa ancora chi e che cosa sarà. In questo gioco di scambi identitari alla ricerca della propria natura emotiva e sessuale, Linda si rivela contraddittoria nel suo sentire e nelle sue azioni, circondata da fantasmi e sensi di colpa; alla fine troverà la forza di rivendicare la propria unicità a Dubrovinik e comincerà in Svizzera una nuova vita con una nuova amica: ma sarà davvero nuova?

In Un Jeune poete, sotto un sole chiaro ed estivo Remi insegue caparbiamente il sogno romantico di diventare poeta mosso da un’ironia delicata e naturale, tra incontri con giovani pescatori, ragazze carine che fotografano mani e donne apparentemente volgari ma sagge, che dispensano consigli in un dancing improvvisato. Non è, però, un film sulla poesia, quanto uno scorcio narrativo poetico su quello che si vorrebbe essere e diventare. Sullo sfondo, una luce azzurra e marina che si riflette lungo i muri imbiancati a calce di un cimitero vista mare, luogo iconico caro a molti poeti e amato anche da Remi. Che alla fine, però, non sarà più tanto sicuro di cosa vorrà fare da grande. D’altra parte ha solo diciotto anni e il tempo è dalla sua.

Ma se in Cure la ricerca di sè si rivelerà per Linda drammatica, e dolorosa, per il diciottenne Remi a caccia di ispirazione e di un senso esistenziale tra vicoli, tombe e caffè di questa cittadina sorniona del sud della Francia, la vita ha un passo volutamente leggero, aereo. In comune, resta un’indefinitezza finale e l’incapacità di entrambi di decidere chi e che cosa essere.

Cure – The life of another
di Andrea Štaka
Svizzera/Croazia/Bosnia Erzegovina 2014
Colore , 83 min

Un jeune poete
di Damien Manivel
Francia, 2014
Colore, 71 min

 

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