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Di Sergio Massa, in collaborazione con l’Italian Food Academy www.italianfoodacademy.com

La cantina Fraponti di Quartu Sant’Elena, gli occhi rivolti al futuro con i piedi ben ancorati nella storia familiare.

Conosciamo la Cantina Fraponti attraverso le parole del titolare Antonio Perra, primogenito di una famiglia che da diverse generazioni si occupa di viticoltura. Vino e famiglia, sembra un binomio indissolubile ad ogni latitudine del bel Paese, al sud e in particolare in Sardegna.

L’azienda è situata nel territorio di Quartu Sant’Elena, in località Fra Ponti, raggiungibile percorrendo la Nuova SS 125 che da Cagliari porta a Muravera. La Cantina è aperta al pubblico e, nel rispetto dell’antica tradizione Quartese, è possibile degustare e acquistare i vini in loco. La proposta va da bianchi a base di vermentino, Rosati come il Pintadera, a base di cannonau vinificato in rosato; Rossi a base di cannonau e l’interessante Fraponti IGT a base Barbera Sarda che al Concorso Enologico Nazionale di Nuoro B’NU del 2016 è stato premiato con L’argento a seguito di una valutazione in centesimi di 91/100.

Primogenito della famiglia Perra di Quartu Sant’Elena, Antonio, il più anziano di quattro fratelli ci parla della sua passione per la vite e la produzione di vino. Studi da perito industriale, nel 1988 entra a far parte del consiglio direttivo del Collegio dei Periti Industriali, di cui più avanti, nel 1995 arriverà a ricoprire la carica di Presidente dell’Ordine.

Le origini familiari fanno si che Antonio non abbandoni mai l’interesse per l’agricoltura e nel 1998 da il via ad un ambizioso progetto, con il supporto di tutta la famiglia, ed acquista una storica azienda agricola di 30 ettari ai piedi del parco dei sette fratelli, al confine del comune di Quartu Sant’Elena. Il fabbricato padronale, ormai rudere di pietra, è posto al centro di un insieme di morbide colline con affaccio sulle acque del nostro splendido Mar Mediterraneo e porta i segni di una florida attività agricola.

vigneto

Società Agricola Fraponti

Inizia un importante recupero dei 10 ettari di uliveto secolare e nel frattempo i vari appezzamenti di vigneto dislocati nel territorio vengono unificati nella tenuta in località Fra Ponti. Questa intensa attività darà luogo alla costituzione della Società Agricola Fraponti, composta dai 4 fratelli (Antonio stesso, due sorelle e un fratello minore), con la speranza che quella tradizione vitivinicola dei nonni e dei genitori non vada persa.

Vorrei mi raccontasse la storia di questo progetto familiare e cosa l’ha spinto a realizzarlo

Se vogliamo dare la “colpa” a qualcuno è certo che dobbiamo ricercarla nella storia della nostra famiglia. Il vino e la campagna sono state una costante nella nostra famiglia, non è stato faticoso farle tornare a galla e occupare nuovamente un posto di rilievo nelle nostre vite.

Se invece vogliamo dare la “colpa” a qualcosa è stato proprio questo nostro territorio a farci innamorare. Quando acquistammo la tenuta Fraponti, era uno spettacolo vedere questa vallata con al centro il vecchio rudere padronale, e nella cima più alta il gigantesco pino solitario. Chiamiamo cosi quel colosso dal tronco bianco e dalla chioma altissima posto in cima alla collina a dominare il Golfo di Cagliari da chissà quanto tempo.

Ho parlato di colpa ma questo termine fa il paio ad un altro: follia. Il progetto di una cantina oggi è certamente sintomo di follia, viste anche le risorse che occorrono per realizzarlo.

Trovo che i concetti di colpa e di follia in questo caso siano calzanti. Passiamo oltre. Vorrei mi parlasse dei suoi fratelli e del ruolo che essi hanno nell’azienda.

Io sono il più anziano dei quattro e per ovvie ragioni sono sempre stato protettivo nei loro confronti. Ho due sorelle e un fratello più giovane. Il mio personale concetto di famiglia è decisamente più esteso rispetto a quello di nucleo familiare; io potrei, per alcune ragioni, essere definito un burbero, ma intendo la mia “famiglia” un complesso sistema di persone che condividono le mie radici o che in qualche modo fanno parte di un percorso condiviso. Ciò che ci affascina entrambi di questo progetto è il ritorno al valore della stagionalità, la base del vivere la campagna dei miei nonni. Poter imparare a contare il tempo con le fioriture e non con l’orologio. Le lavorazioni in azienda che permettono la produzione del vino consistono in arature, potature, vendemmia e gestione della cantina in tutte le fasi di vinificazione che io sovrintendo personalmente con la collaborazione dei miei fratelli che si occupano della commercializzazione.

Mi sembra di capire che l”idea di coltivare la vite e produrre vino pone le radici nella storia della sua famiglia. E i dieci ettari di uliveto?

In realtà ciò rappresenta un’anomalia. Non ho memoria di particolari produzioni d’olio nella nostra storia famigliare. Nella nostra azienda abbiamo avuto sempre una prevalenza vitivinicola nonostante il seminativo e il mandorleto. Nella tenuta Fraponti abbiamo accorpato le superfici vitate che già coltivavamo nell’immediato circondario in maniera da avere un centro di raccolta a metro zero. In questo modo le uve giungono in cantina per la prima lavorazione immediatamente dopo essere state selezionate e raccolte sul ceppo. Questo fa si che le stesse non subiscano eccessivi stress da esposizione o schiacciamento.

La vostra produzione richiama il nostro territorio. Vermentino e Cannonau sono ormai certezze nel panorama vitivinicolo sardo. Che mi dice della Barbera sarda?

La barbera Sarda è stata classificata nel 1971 nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite, ed è presente nella collezione nazionale italiana di Conegliano Veneto e in quelle regionali della Sardegna gestite dall’Università di Sassari e dall’AGRIS. Grazie all’esame genetico se ne è stabilità la vicinanza con altre varietà tra cui il Muristellu e il Bovale Sardo, e in particolar modo il Cagnulari. E’ un vitigno che abbiamo sempre lavorato, ed è quello che conosciamo meglio. Insieme alla Monica, lo stesso, dava vita alla maggior parte delle produzioni artigianali del basso Campidano.

In parole semplici, il “buon vino”, quello che gli agricoltori vendevano in casa apponendovi il segnale distintivo della palma sul portale della cantina, era rinomato in tutta la Sardegna fino agli anni ’90. E’ un vitigno che non richiede tantissime attenzioni, per alcuni versi si può definirlo rustico e quindi resistente. La particolarità della bassa fertilità ci garantisce una ridotta produzione, considerato difetto da alcuni, ma ciò consente una minore necessità di diradamenti.

Mi piacerebbe sapere se, in qualche modo, esiste un parallelismo tra i vini che producete e il carattere di voi fratelli.

Il terroir di Fraponti di per sé conferisce a tutte le uve, siano esse barbera sarda o monica, nuragus o nasco, moscato o malvasia, il suo carattere e voglio pensare che il mio e quello dei miei fratelli contribuiscano a rendere “speciali” i nostri vini. I miei fratelli ed io abbiamo personalità differenti e in un certo senso contrapposte; ognuno di noi ha un lato A e un lato B. Proprio come un vecchio vinile graffiato abbiamo tutti una componente predominante e una più nascosta, latente. Siamo molto diversi, proprio come i nostri vini, ma complementari.

Vista la sua formazione, Come si coniugano la sua passione per la tecnica e quella per l’agricoltura?

Non sono convinto che le due cose siano così distinte. La tecnica ha sempre avuto un ruolo importante in agricoltura, tanto più nella produzione di vino. La scienza, la conoscenza e la tecnica sono elementi fondamentali in agricoltura.

Il panorama vitivinicolo sardo e’ in forte crescita ed espansione. Come pensate di collocarvi nel mercato?

Abbiamo in lavorazione alcuni progetti di export; ci sono diversi mercati esteri davvero interessanti nonché interessati alle produzioni sarde. Ma è anche un momento in cui non ci poniamo dei grossi obiettivi di espansione. Stiamo lavorando piccole quantità che sono rivolte ad un mercato di nicchia e man mano acquisiamo delle conferme che stiamo percorrendo la giusta strada. Per il momento il 70% della produzione è destinata alla mescita diretta in cantina. Mi piacerebbe che si tornasse all’usanza di “prendere” il vino sfuso direttamente in azienda ma è purtroppo un’abitudine che si sta perdendo. Contiamo in futuro di aumentare il numero delle bottiglie prodotte, conseguentemente con l’aumentare della richiesta.

Una domanda scontata. Progetti per il futuro?

Abbiamo in mente di riconvertire alcune superfici con uve autoctone recentemente riscoperte grazie al progetto AKINAS della Agenzia Regionale AGRIS. Ci stiamo concentrando nel migliorare le strutture esistenti e abbiamo in mente di riqualificare il vecchio caseggiato padronale per garantire una confortevole accoglienza a chi volesse trascorrere qualche giorno tra le vigne approfittando del meraviglioso mare che abbiamo a pochi passi, inoltre l’azienda potrebbe essere certificata in biologico e stiamo pensando di attivare a breve la certificazione.

Per informazioni:

Antonio Perra
Via Fraponti · Italy
Tel : (347) 94 48 699
E-mail : info@cantinefraponti.it

https://www.facebook.com/pages/Cantine-Fraponti

https://www.vivino.com/wineries/cantine-fraponti

https://twitter.com/@CantineFraponti

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