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Dopo la presentazione del 12 settembre presso l’Enoteca Provinciale di Caserta, curata da Floriana Schiano Moriello e moderata dalla giornalista Antonella Amodio, con la partecipazione del relativo consorzio Vitica, si terrà nelle tre giornate dal 16 al 18 settembre la rassegna dei vini di Galluccio e Terre di Lavoro, nata nel 2018 per affiancare la festa popolare più importante di quest’area: infatti tale evento avrà luogo nel comune di Galluccio presso il palazzo Mattia Seccareccia e sarà un importante banco di prova anche per le denominazioni del Falerno del Massico, Asprinio di Aversa e Terre del Volturno, entro la 46^ Sagra dell’Uva.

Tale rassegna ha sempre avuto come obiettivo quello di promuovere e divulgare la produzione enologica locale, anche mediante percorsi formativi, incontri con le principali autorità nel campo vitivinicolo e della sommellerie, oltre che delle istituzioni, degli enti e delle comunità locali.

Certo importanti tutte le succitate denominazioni, fermo restando una loro migliore comunicazione e spendibilità sui mercati che avviene da anni, ma preminente spingere l’acceleratore proprio sul Galluccio Doc e sul Roccamonfina Igt, dal potenziale straordinario ma ancora troppo inespresso a causa di scarse sinergie che vedono aree più famose sempre sulla cresta dell’onda mediatica. Sicuramente un gap da recuperare vista non soltanto la rilevanza economica di questo distretto ma anche il decremento demografico, quando invece il mood da turismo lento potrebbe diventare il vero motore tra bellezza paesaggistica, enogastronomia e attrattive storico-artistiche e culturali.

Infatti la dimensione agricola e paesaggistica della sola Galluccio, con fertili terre laviche che si abbarbicano sul vulcano spento di Roccamonfina, che costituiscono assieme a monti e colline il Parco Regionale di Roccamonfina e della Foce del Garigliano, varrebbe già da sola certamente il viaggio. Il programma è davvero molto fitto e ricco di appuntamenti molto interessanti, proprio a partire dalla masterclass sulle eccellenze enologiche locali, seguite dagli show cooking degli chef Mario Milo, Antonio Oliva e di Arcangelo Dandini, autore quest’ultimo della cucina della memoria, attività che prevedono l’intervento di Pietro Iadicicco, delegato dell’Associazione Italiana Sommelier della provincia di Caserta.

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