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Cagliari, 1665. Dom Jorge Baxu, corregidor de hidalgos (un magistrato scelto per giudicare e, spesso, assolvere i nobili) sbarca in Sardegna dopo aver attraversato tutto il mondo dal Rio de Oro del Sahara, dove è stato vicino alla morte, passando per le colonie americane per poi arrivare a Cagliari.

Approda nell’isola dopo essere stato chiamato da un funzionario preoccupato per la prematura scomparsa di nobili, barbaramente uccisi, senza movente né colpevole.

Basato su una vicenda chiaramente fantastica, questo libro ci fa riflettere su alcuni aspetti della nostra storia.

La Sardegna costituisce una zona periferica dell’Impero spagnolo e il sempre maggiore interesse della Corona alle vicende del Nuovo Mondo, porterà l’isola ad una progressiva quanto inarrestabile decadenza. Le lotte feudali sempre più accese, la forte corruzione e l’incuria dei viceré spagnoli, caratterizzeranno la storia della Sardegna che verrà rievocata in questo racconto storico.

A Cagliari i nobili muoiono uccisi o scompaiono misteriosamente. Molti di loro in duello, pratica clandestina e comune, ma che raramente si concludeva con la morte di uno degli sfidanti. Il giorno dopo l’arrivo di Dom Jorge Baxu, il funzionario che lo aveva chiamato viene trovato assassinato. Il corregidor si trova quindi, davanti ad un mistero violento che attenta alla vita di tutti: la sua per prima. Unico indizio in suo possesso sono le parole: “Libro, bambino, fuoco”, pronunciate da una delle vittime prima di morire, quella che pare una filastrocca ma filastrocca non è. Un rompicapo di una chiarezza esemplare. Può contare su pochi uomini fidati in un ambiente sospettoso e impaurito, dove ognuno può essere assassino o vittima.

Aprile 1655. E all’improvviso fu Càller. Perché Maria Pilar, una ragazza guaranì, scampata al massacro in quella missione si trova in Sardegna? Quale relazione esiste tra questi delitti e una missione gesuitica del Paraguay? Che relazione esiste tra la protezione di un bambino speciale e gli omicidi eccellenti accaduti nell’isola?

I destini di Jorge Baxu e Maria Pilar si intrecciano indissolubilmente sulla strada per risolvere il mistero e salvare altre vite innocenti.

Uno dei punti di forza maggiori di questo romanzo sono i personaggi molto ben costruiti, il suo stile scorrevole e le accurate descrizioni, che lo rendono piacevole e avvincente. Riesce ad appassionare dalla prima all’ultima pagina con accelerazioni e rallentamenti improvvisi, cambi di scena e di personaggi, combattimenti e scenari immaginari, riempie vuoti e interpreta come un affresco una parte della Storia della Sardegna dimenticata o non raccontata.

Il corregidor”, edito da Piemme, segna un debutto per Carlo Melis Costa, avvocato della Corte di Cassazione, autore di testi giuridici, amante della Storia e delle storie, che si misura con il suo primo romanzo; per Francesco Abate, invece, è una prova di stile che conferma il carattere dello scrittore di “Mia madre e altre catastrofi” e “Chiedo scusa”.

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