luoghi d'autore di Carmen Bilotta
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Quando i capolavori delle arti ci suggeriscono i viaggi

Il turismo con le sue mille facce rappresenta, senza ombra di dubbio una risorsa preziosa per il territorio. I motivi che inducono i viaggiatori a visitare determinati luoghi sono diversi e svariati cosi come molteplici sono gli aspetti di un paese su cui si può puntare per attrarvi turisti: il patrimonio artistico e le bellezze architettoniche di una città, i musei che ne accolgono e custodiscono statue, dipinti preziosi e non solo. Un binomio quello costituito da arte e turismo oramai più che consolidato anche in riferimento alle diverse forme artistiche: pensiamo al turismo musicale che spinge le persone a percorrere chilometri o effettuare molte ore di volo pur di assistere a concerti ed eventi musicali unici.

Dare un senso al proprio viaggio è il must del viaggiatore dei nostri giorni che cerca motivazioni da soddisfare, che vuole scoprire cose nuove, arricchirsi ed emozionarsi. E avere davvero qualcosa di prezioso da raccontare al suo ritorno. In questo contesto si inserisce il filone dei Viaggi Letterari sia quelli orientati al nostro paese, sia verso l’estero.

Dai Viaggi Letterari, deriva il cosiddetto turismo letterario che nasce per scoprire e riscoprire i luoghi dei libri e dei loro autori e che fa sì che sempre più persone uniscano alla passione per la lettura quella dei viaggi. La letteratura mondiale è piena di luoghi il cui ruolo è importante tanto quello dei protagonisti. E se leggere è un modo di viaggiare, è vero anche il contrario: viaggiando, si possono ritrovare e vedere di persona luoghi immaginati, scoperti attraverso le pagine die libri. Questo vale per i grandi classici così come per le opere contemporanee.

Quanti luoghi magnifici sono anche protagonisti di opere letterarie?

Sarà capitato a tutti di visitare dei luoghi legati ad un particolare romanzo o scrittore? Sono tante le città, non solo in Italia, tra le cui strade riecheggiano suggestioni letterarie che talvolta ci rendono la città familiare e nota ancor prima di averla visitata: Parigi, Dublino come New York o le nostre Roma, Venezia e Firenze. Senza parlare di tutti quei luoghi legati alla memoria di uno scrittore a noi molto caro, capaci di trasformare il nostro viaggio quasi in un pellegrinaggio.

Accanto alla formula nota e oramai ben affermata del cosiddetto “cineturismo“, che ha permesso a numerose località di godere di ampia fortuna anche fuori dai circuiti classici del turismo ufficiale, negli ultimi anni sono andati diffondendosi largamente i cosiddetti lettori-viaggiatori che organizzano i propri itinerari di viaggio scegliendo di includere nei loro percorsi da una parte le biblioteche e librerie più famose e dall’altra le case che hanno visto dare i natali ai grandi scrittori così come anche i luoghi raccontati e descritti nei loro racconti e nei loro romanzi.

Viaggiare e leggere in fondo non sono poi due attività così tanto diverse: ci aprono alla conoscenza di noi stessi e del mondo che ci circonda. La letteratura, del resto, come i monumenti, le tradizioni, la lingua e tutto quello che ci rende unici al mondo, è un tesoro da condividere, conoscere e di cui godere tutti assieme.

Considerato a volte come una declinazione tematica di un turismo culturale generico, il turismo letterario fa riferimento alla pratica di visitare luoghi che l’autore ha frequentato o quelli che egli ha ricordato nelle sue opere.

Il turista contemporaneo ha compreso che la letteratura offre una nuova prospettiva sul luogo di destinazione rispetto a guide turistiche tradizionali oppure rispetto a materiale pubblicitario. 

Sebbene non sia certo facile individuare la tipologia del “turista letterario” e le sue motivazioni, o le sue esigenze, in alcuni paesi, primo fra tutti il Regno Unito, il turismo letterario è stato studiato e sviluppato al punto da consentire l’elaborazione di un’offerta quanto mai variegata che va incontro ai desideri del singolo, come delle famiglie e dei gruppi. Lo si può facilmente verificare dal sito VisitEngland, curato dall’Agenzia nazionale del turismo inglese che, alla voce «Culture», include un menu intitolato “Literature, film and tv”, in cui letteratura, cinema e televisione sono messi in stretta relazione fra loro con ben 132 offerte L’analogo sito italiano, Italia.it a cura dell’Agenzia nazionale del turismo presenta invece due voci distinte: “L’Italia dei set cinematografici” e “L’Italia dei festival letterari”.

Tra le varie tipologie di itinerari culturali, i percorsi letterari si distinguono e si caratterizzano per il fatto che in essi il territorio è esplorato a partire da testi narrativi o poetici: racconti, diari e romanzi, poesie, lettere, editoriali o anche reportage giornalistici che a quei determinati luoghi o agli autori che vi sono nati, o vi hanno vissuto, anche se per breve tempo, fanno riferimento.

I percorsi sono tracciati seguendo il filo e lo sviluppo di una narrazione romanzesca o le biografie degli scrittori, per poi snodarsi seguendo i contesti territoriali dove effettivamente o in forma traslata si inseriscono determinati avvenimenti o specifiche tematiche.

Il turismo letterario è un settore del turismo culturale che molti osservatori oggi considerano di nicchia, pur riconoscendo che, storicamente, la letteratura è stata forse la prima forma d’incentivazione del viaggio. Ogni tipologia di turismo nasce, infatti, da esperienze soggettive che inducono il turista a decidere di abbandonare la condizione di routine legata alla dimora stabile e al lavoro per raggiungere un luogo del desiderio che in prima battuta ha avuto origine nella sua immaginazione. Per definizione, il turismo letterario si rivolge a tutti coloro la cui immaginazione turistica è stata stimolata da esperienze genericamente riconducibili alla letteratura. In altre parole, tale turismo si sviluppa intorno a luoghi descritti in famose opere letterarie, oppure rilevanti nella vita degli autori di quelle opere, o ancora intorno alla materialità del libro come oggetto. Un tipico itinerario letterario può riprodurre gli spostamenti di un famoso personaggio in un romanzo, o comportare la visita dell’abitazione o della tomba di uno scrittore; ancora, può essere legato ad un festival letterario e dunque alla visita della città dove esso si svolge, o, infine, a luoghi che ospitano importanti fondi librari o famose biblioteche o fiere del libro (come quelle di Torino o Francoforte tanto per citarne alcune).

Il legame tra letteratura e turismo è forse il più profondo e duraturo di tutti. Scrivere e viaggiare sono, infatti, due facce di una stessa medaglia che via via trova nuovi mezzi per veicolare e condividere quello che si produce. Le lettere e i diari di viaggio sono antichi come il tempo e attraverso la scrittura ci riportano con la memoria all’odore del legno intriso di cera di vecchi tavoli, alle luci soffuse di stanze polverose o alle ombre fitte che formano spettri più o meno amichevoli su velieri diretti verso un altrove misterioso, magari in balìa di una tempesta.

Le pagine dei libri sono divenute così lo strumento perfetto per portare all’attenzione del grande pubblico luoghi remoti e nascosti. Il fenomeno è crescente e il fermento è alto, ci sono operatori specializzati che costruiscono itinerari anche complessi e associazioni culturali molto impegnate in questo ambito. Non solo: i marketer e gli uffici di promozione turistica, molte agenzie che si occupano di turismo, e perfino alcune compagnie aeree, in molti casi, hanno saputo cavalcare l’onda di improvvisa popolarità gettando le basi per la costruzione di una strategia turistica anche piuttosto solida.

Da diversi anni sono nate delle agenzie di viaggio che propongono ai loro clienti veri e propri tour letterari. È il caso di Boscolo che in seguito a un accordo con la celebre casa editrice Feltrinelli ha dato vita a La Feltrinelli Viaggi che online propone una “selezione di viaggi ispirati da alcuni trai più grandi successi della letteratura di tutti i tempi“; itinerari che accompagnano il viaggiatore alla scoperta di quei luoghi dove romanzi e racconti hanno inizio o vi si svolgono e che in questa maniera divengono il tramite attraverso cui vivere in prima persona le medesime avventure dei protagonisti incontrati tra le pagine dei libri più amati. Un elenco di luoghi e possibilità di percorrerlo dove c’è spazio per tutti: dagli amanti de Il Signore degli anelli di Tolkien ai lettori della Saga di Harry Potter il giovane è popolarissimo mago che da tempo ispira le visite agli studi della Warner Bros a Londra e non solo. Allo stesso modo è possibile ripercorrere i passi di Pereira tra i vicoli incantevoli di Lisbona o il Brasile di Jorge Amado, andare di spiaggia in spiaggia attraverso la Baja California o rivivere il Messico con le parole di Frida Khalo. C’è anche chi decide di partire alla volta di un luogo seguendo le orme lasciate da Sherlock Holmes, il noto investigatore londinese che visse al 221b di Baker Street, una casa oggi adibita a museo. E che dire poi dei suggestivi luoghi descritti da Jean Austen: non solo le dimore in cui ha vissuto, ma le stesse città o la campagna che hanno ispirato le sue pagine per terminare infine il proprio tour a Winchester in cui riposano le sue spoglie.

Esistono infine dei blog e portali, che potremmo definire di nicchia, in cui le persone si incontrano e discutono su dove recarsi e cosa andare a vedere o creano itinerari che a volte durano giorni, legati ai luoghi descritti nei libri: uno spazio straordinario in cui trovare consigli e scoprire questa nuova formula di turismo.
Tutti coloro che amano definirsi turismo letterario – dipendenti, non potranno fare a meno di fare un giro su Bookdrum, sito anglosassone che grazie ad una serie di contributors cataloga, recensisce e “mappa” i libri, dai classici ai contemporanei, con tanto di testi dedicati all’ambientazione e geolocalizzandoli, appunto, su una mappa.

Esistono, inoltre, un paio di mappe letterarie digitali e collaborative: Cityteller e Litteratour. La prima è una piattaforma social dedicata alla condivisione e geo-localizzazione dei luoghi protagonisti dei libri. Uno strumento per guardare e conoscere il territorio facendoselo raccontare dai grandi scrittori e dalle loro storie, che gli utenti utilizzano per condividere le storie dei libri che hanno letto e di cui desiderano segnalare i luoghi in cui sono ambientati. Un modo nuovo per scoprire con occhi nuovi una determinata località e il mondo dei libri tra realtà e immaginazione.

Litteratour, invece, potrebbe essere definita il social network delle citazioni geolocalizzate; un’app dedicata a tutti gli amanti della letteratura, della musica e delle citazioni in generali, in quanto permette di pubblicare parti di libri, brani e poesie, per poi geolocalizzarli nei posti che si preferisce.

Con Litteratour è possibile scoprire il territorio attraverso le parole, guidati dalle storie e dalle emozioni connesse ad un luogo.

I luoghi che mostrano un forte legame con la letteratura non dovrebbero, tuttavia, farci pensare al turismo letterario come a un turismo di nicchia riservato unicamente agli intellettuali.

I percorsi letterari non suscitano interesse soltanto in coloro nella cui vita i libri hanno un forte ascendente poiché fanno parte delle azioni che contribuiscono a migliorare la qualità della vita all’interno di una comunità territoriale più o meno vasta. Pertanto, pensare a questo genere di itinerari come rivolti sostanzialmente a coloro che amano la parola scritta o a lettori “incalliti”, rischia di essere estremamente riduttivo.

Si tratta in realtà di percorsi che fanno riferimento a luoghi capaci di esercitare una forte attrattiva, per esempio, anche su viaggiatori desiderosi di vivere o rivivere un libro non limitandosi a leggere le descrizioni dei luoghi ma passeggiando per le strade descritte dagli autori.
Non dovrebbe, peraltro, essere sottovalutato nemmeno quel
segmento di mercato costituito dagli appassionati di un preciso genere o un particolare libro che potrebbero allo stesso modo rimanere folgorati da questa tipologia di turismo e dunque dall’opportunità di seguire l’itinerario descritto proprio in quello che è il proprio libro del cuore.
Va da sé che a far pulsare il cuore del turismo letterario è la capacità di riuscire a ricreare la giusta atmosfera. Vedere i luoghi descritti in un libro o passeggiare per le strade che sono state solcate da famosissimi scrittori, può essere un’esperienza estremamente affascinante o al contrario estremamente deludente, un po’ come quando capita di vedere una pellicola ispirata a un romanzo e pensare che quei luoghi sembravano molto più belli fintanto che ci si era limitati a immaginarli attraverso le parole scritte e stampate.

A mostrare un forte interesse per l’opera letteraria, luogo della memoria colmo di significati, già considerati e valutati dagli specialisti di storia e letteratura, è anche la comunità che considera questi elementi come un patrimonio da valorizzare e un mezzo per meglio rendere attrattivo il loro territorio.

Alla stregua di altre opere artistiche, essa possiede la capacità di veicolare un immaginario di luoghi, e quando essa è condivisa, può divenire un elemento della memoria collettiva. Per una regione che le ha dato i natali, essa diventa anche testimone del passato per il viaggiatore come pure per l’abitante. La letteratura si presta a vedere i suoi elementi materiali (libri, dimora dello scrittore etc…) come quelli immateriali (l’immaginario dei luoghi sviluppato nelle opere, le orme dell’autore, i percorsi collegati all’opera o all’autore) da parte degli attori per cui essa rappresenta una risorsa potenziale per uno sviluppo sociale, culturale e turistico dei territori.

Puntare sul turismo letterario può rivelarsi una mossa certamente vincente, ma  perché il turismo letterario possa essere apprezzato da una fetta sempre più ampia di pubblico, verosimilmente, sarebbe auspicabile diversificare le offerte. Da una parte, i grandi tour letterari sulle orme dei classici e degli autori che hanno fatto scuola nella letteratura mondiale, dall’altra pacchetti vacanza pronti per rispondere all’esigenze di chi si è appassionato all’ultimo best seller che ha messo a ferro e fuoco le librerie.
Un progetto questo che pure in Italia potrebbe trovare terreno fertile.

Forse non tutti sono a conoscenza che l’Unesco ha stilato una classifica delle città letterarie più importanti a livello mondiale. Ogni città scelta per far parte di questo esclusivo club è caratterizzata da un contributo importantissimo alla storia della letteratura mondiale.

Si tratta, dunque, di un titolo conferito dall’Unesco alle città che custodiscono e valorizzano un ricco bagaglio culturale e un’eredità letteraria importante, ma non basta. Per entrare nel network Unesco ed essere nominata Cities of Literature occorre dimostrare di dare valore alla cultura e mantenerla viva.

Attualmente le città della letteratura nominate dall’Unesco sono 20, tra cui: Edimburgo, Melbourne, Iowa, Dublino, Norwich, Cracovia, Praga, Heildeberg, Rekjiavik, città ricche di librerie e biblioteche, che ospitano festival letterari, che incoraggiano la lettura nelle scuole, dove si leggono, si comprano e si scambiano molti libri e i libri rivivono anche grazie agli eventi.

La nota dolente è che per il momento in Italia solo Milano è stata insignita del prestigioso titolo, un importante riconoscimento che viene attribuito per la prima volta a una città italiana e che conferma Milano come luogo di scrittori, lettori, librerie, biblioteche e amore per la lettura, grazie anche a esperienze come BookcityTempo di Libri, al Patto per la Lettura e che si spera darà ancor più slancio alla promozione della lettura.
In Italia, per la verità, il turismo letterario è una realtà molto presente e diffusa a livello territoriale, sia per quello che riguarda le grandi città che i piccoli centri. Esistono numerosissimi esempi virtuosi di circuiti di promozione turistico-letteraria. Negli ultimi anni vanno moltiplicandosi iniziative quali “i treni letterari” e itinerari volti a scoprire e riscoprire i luoghi della grande letteratura italiana.

La stessa letteratura italiana è un pozzo senza fondo, dal quale attingere a piene mani. Il riferimento qui non è solo ai Grandi: Dante, Leopardi, Verga, Calvino, o Moravia, Pasolini. Autori interessanti che meritano di essere valorizzati li ritroviamo anche nella cosiddetta Italia minore o, meglio, ci sono luoghi che possono essere valorizzati attraverso la letteratura.
A pensarci bene sono tante le città, piccole e grandi, che hanno legato il loro nome ad uno o più scrittori. Allora perché non visitarle ripercorrendo le loro orme? I modi per visitarle ripercorrendo i loro passi o provando a rintracciarne le orme sono tanti: si può cercate sui siti degli enti del Turismo locali, sui blog, sfogliare le guide turistiche, dove gli autori, specie se famosi, saranno certamente segnalati o chiedere direttamente all’ufficio turistico, senza tralasciare il fatto che gli appassionati di un autore o di un genere particolare, sicuramente sapranno già dove andare a cercare. Gli itinerari generalmente sono tanti e ben forniti e poi ci sono città che sono intrise di letteratura dove farsi ‘‘accompagnare” metaforicamente dagli scrittori è estremamente facile, un’esperienza che non potrà che rivelarsi suggestiva, emozionante oltreché indimenticabile proprio perché capace di dare corpo e tridimensionalità a qualcuno o qualcosa che abbiamo conosciuto e scoperto solo su carta. 

I percorsi letterari possono essere reali e/o virtuali, indipendentemente dalla lunghezza del percorso, a seconda del tipo di fruizione proposta.
Le due modalità, reale e digitale, non sono necessariamente alternative, anzi, la loro reciproca azione le rende complementari e il percorso risulta più efficace. Soprattutto un percorso virtuale trasforma un’esperienza limitata nel tempo come la passeggiata reale in un prodotto durevole e in progress, oltreché ripetibile, che si può arricchire e aggiornare periodicamente.
Sono percorsi reali quando si traducono in esperienza concreta, quando danno luogo a forme di fruizione collettive o anche individuali di itinerari da percorrere fisicamente con tempi e modalità diversi, secondo la dimensione del territorio prescelto: una passeggiata letteraria o storico-letteraria in un borgo o in un quartiere un ciclo di passeggiate legate da uno stesso tema in un arco temporale più o meno ristretto all’interno dello stesso territorio, un vero e proprio viaggio che includa anche percorsi letterari, con visite presso case museo o itinerari all’interno di parchi letterari.

Alle passeggiate reali si affiancano percorsi virtuali, fruibili indipendentemente dalla visita o a supporto di essa. Tali percorsi possono risultare particolarmente efficaci se fruibili su dispositivi mobile, online od offline, non solo nel territorio, ma all’interno di case-museo, musei, biblioteche o archivi, parchi etc.
Ancor prima dell’aspetto contenutistico del percorso, questo tipo di proposta, soprattutto laddove si traduca in una passeggiata condivisa, mostra una forte valenza aggregante in quanto oltre a costituire per tutti i cittadini che vi partecipano, residenti o turisti, un’opportunità di socializzazione rappresenta un momento di condivisione di esperienze in cui si mettono in comunicazione le persone senza tralasciare il fatto che soprattutto per gli anziani, rappresenta una valida occasione per uscire di casa e relazionarsi con gli altri.

Come si legge su Formazioneturismo.com:Letteratura e turismo sono una coppia vincente. Gli appassionati del turismo letterario vivono il viaggio come un’avventura che concilia mente e cuore. Si parte, infatti, alla volta di un itinerario letterario sia perché la letteratura è una passione che affascina la mente, sia perché le parole di quell’autore, quelle frasi scritte in quel determinato libro, sono state capaci di colpire dritto al cuore”. 

Spesso il tour letterario diventa anche gastronomico sempre in nome del legame con le opere e con l’autore di cui si è alla scoperta: molti i romanzi in cui un luogo è stato descritto e amato anche attraverso i suoi piatti, profumi e odori. Lo stesso Andrea Camilleri, scomparso di recente, e il suo commissario Montalbano, insegnano.

Significativo in tal senso è proprio l’invito che Andrea Camilleri, rivolgendosi ai turisti, espresse in occasione di una intervista di Felice Cavallaro in occasione di Expo per La Strada degli Scrittori: “Mi piacerebbe che visitassero anche le zone letterarie dei racconti e non solo quelle televisive. Per conoscere la vera VIgata”.

FONTI

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