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Cammini d’Italia. Ecco un segreto che condividono tutti i camminatori: la vita dura di più quando cammini. Camminare dilata ogni attimo. Erling kagge

La storia dei pellegrini, che affrontavano lunghi percorsi di cammino per motivi religiosi e spirituali, e come atto di penitenza, esponendosi a molti rischi e pericoli, è conosciuta.

Quello che è poco noto è che negli ultimi anni la scelta del camminare per allontanarsi dalla modernità e dalla frenesia della vita quotidiana, risulta in aumento. Gli autori che hanno scritto del “sovversivo” atto del camminare, sono tanti, la bibliografia è estremamente ampia, tanti sono anche quelli che ne hanno fatto uno stile di vita per sviluppare e incentivare la creatività, la ricerca del silenzio, il contatto con se stessi, per trovare quella fatica rigeneratrice che mette in moto sia il cuore che il cervello. Nel 1982, in Giappone, hanno dato un nome a questa sensazione: Shinrin-yoku. “Bagno di bosco”. Si tratta di una terapia, che serve per ritrovare la calma, per riappacificarsi con se stessi. Tutti e cinque i sensi vengono soddisfatti dal contatto con la natura.

Henry David Thoreau anticipò lo Shirin-yoku nel suo libro “Camminare”, centocinquant’anni prima che il termine venisse coniato “Penso che non riuscirei a mantenermi in buona salute, sia nel corpo che nello spirito, se non trascorressi almeno quattro ore al giorno- e generalmente sono di più, vagabondando per i boschi, per le colline e per i campi, totalmente libero da ogni preoccupazione terrena”. Ma ripeto, la bibliografia è ampia, come non nominare tra i contemporanei Haruki Murakami, che ha fatto del camminare, anzi del correre, un vero e proprio metodo per equilibrare la sua spinta creativa.

Camminare può essere una scelta quotidiana, quindi si può decidere di farlo regolarmente nella propria vita, mezz’ora o un paio d’ore, oppure un tentativo di fuga e ricerca intima e individuale. Sicuramente il cammino per eccellenza, quello che tutti prima o poi sognano o hanno in mente di fare è il cammino di Santiago de Compostela, ma la cosa forse meno nota è che anche in Italia c’è ampia scelta di cammini, ce ne sono ben seimila, per provare a scegliere una vacanza e un tipo di relax, che forse non allontana la fatica, ma sicuramente avvicina a un mondo fatto di innumerevoli tradizioni, di storie, di costumi antichi. Se il 2016 è stato ufficialmente “l’anno dei cammini”, Il 2019 è stato definito invece “anno del turismo lento”. Andiamo a scoprire alcuni dei percorsi più belli che si può scegliere di intraprendere. Sicuramente non si può parlare di percorsi a piedi senza parlare della via Francigena, una delle più importanti dal punto di vista storico, e che ha rappresentato fin dal medioevo l’itinerario seguito dai pellegrini dell’Europa del centro nord, per raggiungere Roma, cuore della cristianità. L’appellativo Francigena, o Francesca, per indicare la provenienza francese del percorso, però non indicava solo un percorso di pellegrinaggio ma anche una via di scambio commerciale, intrapresa da mercanti, uomini politici e di cultura e persone dell’esercito. Si tratta in realtà non di un unico cammino ma di più strade e sentieri, ed è quindi possibile decidere che tipo di tratto intraprendere. Il percorso ufficiale partiva da Canterbury per giungere a Roma, nel caso dell’Italia attraversa sette regioni, Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Liguria,Toscana e il Lazio, per un totale di 44 tappe. https://www.viefrancigene.org/it/ .

Un’altra via Francigena, chiamata anche “Magna via Francigena” si trova in Sicilia, ed è stata recuperata nel 2017 dopo un lungo periodo di abbandono e di incuria. Attraverso questo cammino si può entrare in contatto con la bellezza del paesaggio interno rurale siciliano. Il cammino attraversa tre province, Agrigento, Caltanissetta e Palermo, è lungo 160 chilometri e collega la Balarm araba alla rocca di Agrigento.

Rimanendo sulle isole, sicuramente da non tralasciare è “il cammino delle cento torri”, http://www.cammino100torri.com/, il percorso di trekking più lungo d’Italia, che attraversa tutta la Sardegna, parte da Cagliari, ed è composto da otto vie diverse.

Spostandoci in montagna, molto suggestivo è quello che viene chiamato “ Cammino celeste”. http://www.camminoceleste.eu/camita/camita.php , creato nel 2006, quindi recentemente, da un gruppo di persone appartenenti a diverse associazioni, e già esperte di cammini, con l’intento di creare un percorso di pellegrinaggio. Si può scegliere tra tre diversi percorsi, quello italiano parte da Aquileia e arriva fino al santuario del monte Lussari, tra baite di montagne, sentieri, e rifugi ad alta quota. L’elenco dei cammini percorribili è lungo, ma non possiamo non nominare “la via degli abati”, “la via degli dei”, “il percorso di san Francesco d’Assisi”, “la via dei briganti”, e potrei continuare.

Proprio in questo periodo, visto il riscoperto interesse per questo genere di esperienze, il MiBact sta creando un atlante digitale dei più importanti cammini italiani, con relative mappe e percorsi, che si può consultare proprio sul sito. https://www.turismo.politicheagricole.it/home-cammini-ditalia/ .

Non resta che preparare lo zaino e partire, e come usano dire i viandanti durante il cammino di Santiago “ Buen Camino pelegrino”.

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