Presentazione del romanzo “Terres Promises” di Alfonso Campis
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L’emigrazione di ieri e di oggi quasi un libro avveniristico quello di Campisi dove si respira libertà e speranza di cambiamento che la protagonista Ilaria porta e traghetta fino alla Sicilia dell’isola di Favignana. Ma il romanzo è anche un’occasione di riflessione sul delicato tema dell’accoglienza nulla di più attuale visto gli eventi che stiamo vivendo in questo periodo in Europa. In ” Terres Promises” l’immigrazione è vista come opportunità di emancipazione soprattutto al femminile. Dal nord al sud e ai sud: Tunisia e Sud Africa. E ancora il tema dell’apartheid e il lato del multiculturalismo della lingua. Due temi che ricorrono spesso in tutto il romanzo scritto interamente in lingua francese.

L’incontro è stato moderato in lingua francese dalla giornalista e scrittrice Guidantoni, presente anche l’ambasciatore tunisino a Roma Moez Sinaoui

Il romanzo “Terres Promises”, in italiano “Terre Promesse”, ripercorre una pagina di storia italiana relativa all’emigrazione in Tunisia avvenuta tra il XIX e il XX secolo.

Molti furono i siciliani a lasciare alla fine dell’Ottocento la loro terra per emigrare non solo in America, in Argentina, in Europa…ma anche in Tunisia, diventata per molti di loro la “Terra promessa”.

Ci fu un tempo, non molto lontano quando le famiglie Borsellino, Giacalone, Campo, Strazzera, Caruso, Campisi, Gandolfo, Garsia, Bannino…vennero a stabilirsi in Tunisia. La maggior parte di loro proveniva dalla Sicilia occidentale e in particolare dal palermitano, dal trapanese e dalle isole Egadi.

Gente umile, semplici manovali, muratori, imbianchini, falegnami, agricoltori…che seppero costruire e dare vita ad interi quartieri chiamati “Petite Sicile”, (Piccola Sicilia) riuscendo ad integrarsi piuttosto bene alla popolazione locale.

Dalla seconda metà dell’Ottocento fino agli anni quaranta del Novecento, l’isola di Favignana e tutta la regione di Trapani, furono particolarmente colpite dal fenomeno migratorio verso la Tunisia e le donne dopo gli uomini, lasciarono la Sicilia con la speranza di poter un giorno fare ritorno.

Il romanzo traccia così la storia di una giovane donna dal nome Ilaria, eroina del romanzo, che spinta dalla miseria, parte insieme ad altre donne, alla ricerca di fortuna, in Tunisia, paese che le insegnerà la tolleranza e la spingerà a capire meglio “l’altro”, il “diverso”. Sarà in Tunisia che Ilaria, donna intelligente e astuta, dotata di un grande spirito critico nei confronti della religione e delle ingiustizie sociali, conoscerà in terra di Tunisia il successo professionale ma anche l’amore, spingendosi fino in Sud Africa, allora sotto il regime politico dell’apartheid.

Ilaria, grande lettrice di romanzi da Gramsci a Vittorini, ma anche di letteratura russa come “Guerra e Pace”, “Anna Karenina”, restava pur sempre la figlia di una prostituta e di padre ignoto e destinata a vivere all’ombra di una società maschilista e patriarcale o a prendere la strada del convento, come spesso accadeva alle ragazze povere di Favignana. Ribellandosi alle regole imposte dalla società siciliana dell’epoca e ai diktat della religione, decide di essere la sola padrona del suo proprio destino, di lasciare la sua terra, i suoi affetti, per emigrare a sud del Mediterraneo.

Una storia di emigrazione che potrebbe oggi essere considerata “anomala” per certuni, un’emigrazione nord/sud o sud/sud verso due grandi paesi che hanno accolto a braccia aperte i migranti italiani, integrandoli e rispettandoli.

Un romanzo all’insegna del dialogo interculturale, interreligioso che dà la parola al “popolo muto”, al popolo siciliano di Tunisia, ignorato dal protettorato francese ma anche dalla classe intellettuale italiana.

Federica Baioni ha intervistato l’autore per mediterranea, nella prestigiosa sede dell’Ambasciata tunisina a Roma

Intervista di Federica Baioni allo scrittore Alfonso Campisi

Terres Promises

Edizioni Arabesques

Tunisi 2021

Romanzo

Lingua: francese

Autore: Alfonso Campisi

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