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Ogni anno è sempre diverso, anche se ai più disattenti sembra uguale, ogni anno c’è sempre più gente, sempre più turisti, sempre più operatori, fotografi, cellulari e tablet puntati a testimoniare la propria presenza ad una della Feste che unisce tutta la Sardegna.

Lui, il Santo unisce tutti, credenti e non credenti, sardi e non sardi, ogni ceto sociale è presente, ognuno di loro entra in chiesa, lo saluta come meglio crede e procede avanti verso la processione. Sant’Efisio è un insieme di culto, religione, storia e tradizione. Finché non lo vivi da vicino non ti rendi conto di quanta bellezza e generosità animino ognuna delle persone che ne fa parte. L’Emozione vera degli sfilanti,la cura delle Tracche, la bellezza degli abiti, la minuzia dei gioielli e la cura degli animali, che probabilmente sono gli unici che soffrono lo stress del tutto.
Quest’anno ho voluto viverlo da molto vicino, ho scelto un obiettivo molto corto, ho dovuto avvicinarmi molto e come ogni anno ho sentito quel brivido, quella frequenza emozionale che solo Cagliari e tutto il popolo di Sant’Efisio, riescono a donare.
I sorrisi, gli sguardi, la devozione hanno fatto insieme al sole, ai canti e alle launeddas da colonna sonora a questa 361° edizione.
Viva Sant’Efisio.

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