Dalla e De Gregori
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Cagliari (ITALIA)

Già, parafrasando il nome del gruppo veneto, qui si può dire che i “ragazzi” sono vivi eccome!
Se nel mondo della musica, e nel mondo italiano in generale, abbiamo perso le speranze per una qualità dei testi e delle musiche, possiamo sempre guardare in questa direzione: Lucio Dalla e Francesco De Gregori.
Mi sembra inopportuno raccontare i diversi lustri di carriera dei due, si può solo dire che sono ormai dei classici che accompagnano, e hanno accompagnato migliaia di momenti di generazioni di italiani.

Anfiteatro sold out solo per grandi occasioni, e questa lo era. Luna piena sullo scenario fantastico della collina che da Buoncammino discende fino all’Orto Botanico della città, in mezzo l’Anfiteatro, esempio notevole dell’architettura romana.
Anche De Gregori rimane affascinato dallo spettacolo e promette, parole sue, “uno spettacolo grandioso”. Così è stato per la gran parte del concerto, uno spettacolo che riprende l’idea del vecchio tour “Banana Republic” del lontano 1979.
Questo tour 2010 si chiama Work in progress, organizzato in modo perfetto da Sardinia entertainment. Niente, o poco a che vedere con il precedente tour, esempio di quell’arte del mescolamento di voci, bravura e ispirazione che può funzionare solo una volta.
In questa occasione le due voci non riescono a fondersi insieme facendo un’unica canzone, si rimane un po’ distanti, un po’ restii. I due sono due grandi della canzone d’autore italiana, due artisti molto diversi, ma uniti nella qualità di pezzi celebri, che hanno riproposto la sera del concerto. Si inizia con Tutta la vita, cantata da De Gregori con Dalla ancora freddo. Si continua dopo i ringraziamenti di rito e un insolito De Gregori chiacchierone e simpatico, con Anna e Marco, una delle più belle canzoni d’amore italiane. Ancora: Titanic, La leva calcistica del ’68, Canzone, Henna. Poi Agnello di Dio, a mio parere una delle più riuscite dell’ultimo De Gregori. Solitamente la scaletta prevedeva trenta canzoni ma ci sono state alcune sorprese come Pezzi e La sera dei miracoli.
Naturalmente non potevano mancare le canzoni che hanno scritto la storia della musica italiana come La donna cannone e Caruso. E pezzi molto “classici” come Piazza grande, 4 marzo 1943, Santa Lucia, Disperato erotico stomp. E per rimanere in tema sportivo, le due grandi passioni dei due: Nuvolari per Dalla e Il Bandito e Il Campione per De Gregori che racconta la storia del campione di ciclismo Girardengo.

Al contrario delle aspettative non è stato un trionfo della nostalgia, e anche se i pezzi hanno un’età rispettabile, conservano la freschezza e la giusta carica emotiva. Certo, il pubblico non era giovanissimo, composto soprattutto da quarantenni e più, ma non si è sentita l’atmosfera del ricordo. Sono due grandi, e si sente.

Come si diceva, forse la pecca dello spettacolo sono le canzoni in duo. Gli assoli di De Gregori hanno riscosso un successo incredibile, applausi a scena aperta, tutti in piedi appassionatamente. Dalla forse non era completamente in forma ma ha fatto comunque uno spettacolo fantastico. Il primo è un poeta, il secondo un inventore di storie. Insieme hanno creato un momento magico, da non perdere, per chi avesse l’occasione di rivederli in qualche angolo d’Italia!

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