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Cagliari (ITALIA)

EJE, il Festival jazz più importante della Sardegna si chiude nella giornata di domenica 16 novembre. La giornata offre molti spunti di diverse estrazioni musicali e geografiche, dalla Spagna di Antonio Placer, all’America di Famoudou Don Moye, alla Sardegna dei fratelli Ferra e di Alberto Sanna. La giornata propone molte prime assolute, una serie di esibizioni e brani presentati per la prima volta sui palchi dell’European Jazz Expo. Si parte da Antonio Placer alle 19 nella Sala Blu, colore che ricorda il titolo del suo nuovo disco “Atlantiterraneo”, prodotto da Michele Palmas per l’etichetta cagliaritana Sardmusic, in collaborazione con Jazz in Sardegna e Alma Musique di Grenoble. L’album che dal titolo già preannuncia la mescolanza dei due mari e di due mondi, è stato presentato come prima assoluta sul palco dell’edizione di quest’anno dell’EJE, l’album però uscirà ufficialmente in Europa a gennaio 2009.

Un’altra opera prima è quella di Furio di Castri ne “Il vino all’opera”, un racconto in musica del viaggio dell’artista, dove gli assaggi dei vini testimoniano il passaggio in zone diverse del mondo. L’opera mette mano, in chiave jazz, alle arie più famose, presentate e registrate alla Casa del Jazz di Roma, sono state poi dedicate al pubblico del Palazzo dei Congressi di Cagliari.

Produzione originale, prodotta da Sardmusic, anche per i fratelli Bebo e Massimo Ferra nello spettacolo “Ferra vs Ferra”. Il live e il nuovo disco che uscirà a febbraio del 2009, due chitarristi uniti da un legame familiare, artistico e culturale.

L’Arena è il palco esterno che permette un punto di vista più generale, dove si incontrano tutti quelli che passano da un palco all’altro, da un concerto all’altro e dove ci si scambiano le impressioni sugli spettacoli appena visti. Una piazza che fa da “centro di smistamento” del popolo del festival, popolo sempre eterogeneo, ognuno con i suoi gusti e ognuno emozionato da un artista diverso, ma nonostante ciò uniti dal partecipare all’evento del festival. La sua formula originale e piena di possibilità, piace a tutti. Esserci, partecipare, passeggiare da un posto all’altro semplicemente per godere di spettacoli sempre all’altezza delle aspettative, pagando un prezzo realmente popolare per la ricchezza dell’offerta.

Sardegna Concerti vince ancora, per il quarto anno, la scommessa sulla proposta musical-culturale dell’isola, con i suoi 40 concerti, 6 palchi, le produzioni originali, gli showcase, i convegni e seminari, le attività interdisciplinari dedicate al jazz, le mostre fotografiche, il merchandising, le proiezioni video e l’angolo dei golosi con i “Saperi e Sapori Del Mediterraneo” di Giovanni Fancello. Una proposta culinaria d’autore: un viaggio nella cucina sarda con uno dei migliori cuochi della Sardegna e del Mediterraneo.

Tornando alla musica, dobbiamo segnalare l’esibizione di Alta Madera Trio, una miscela di suoni latini che incanta. Il clarinetto di Gabriele Mirabassi, e il violino di Rubèn Chaviano creano un concerto interessante, una preparazione alla serata che verrà.

James Taylor Quartet
James Taylor Quartet

Dopo l’arte delle melodie latine, nel palco dell’Arena si passa alle tastiere elettroniche di un grande, forse il più grande musicista di Acid Jazz europeo, James Taylor Quartet. Inizia il suo concerto con il dire “It’s the great jazz festival”, il pubblico che resiste alla pioggia, applaude e urla. Sì, il concerto è stato grande, diverso da tutto quello che si è visto prima. Si canta e si balla in un ritmo che conosciamo ormai da molti anni, dalla famosa sigla della serie televisiva Starsky e Hutch degli anni settanta. Si inizia alle 23,30, un orario da club, da serata che non finisce facilmente… infatti la gente balla e si lascia trascinare dal ritmo delle tastiere di James, dalla voce della bravissima vocalist Yvonne Yanney, l’eccellente basso di Andrew McKinney, senza dimenticare Robert Townsend al sax e flauto, e la tromba di Scott Thompson. La musica non è prettamente mediterranea, ma il calore e la passione che ci mettevano gli artisti e l’atmosfera che si è creata, senza dubbio!

Con James Taylor si è chiusa la quarta edizione dell’European Jazz Expo, un’edizione che ha visto ancora una copiosa presenza di pubblico, molte idee interessanti e la conferma che lo spazio dedicato alla musica è un’esigenza per la città e per l’intera Sardegna, che si spera continui per molte altre edizioni.

 

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