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Mosaico per Procida chiama Napoli risponde. È successo con naturalezza e spontaneità, cioè con quelle premesse mediante cui si fanno le cose col cuore. Procida è la capitale italiana della cultura 2022 ma, nei suoi quattro chilometri quadrati, questa isola piccola del Golfo di Napoli, ma piena di devozione, riesce a concentrare la sua cultura, la cultura partenopea e la cultura mediterranea. Vi pare poco? Non direi perché, come dicevo prima, le cose devono venire dal cuore e vanno fatte nella prospettiva di essere partecipi di un progetto spontaneo, nato per portare in dono la bottiglia celebrativa a Procida, donarla in segno di amicizia ed accoglienza alle personalità del mondo politico, religioso, della cultura e dello spettacolo, reperire i fondi per iscrivere l’amministrazione comunale nell’elenco di Città del Vino e pure per riprodurre l’abito ottocentesco della Graziella, tanto caro alla leggenda popolare isolana quanto alla canzone napoletana. E vi pare poco pure questo? E allora diciamolo: questa bottiglia deve poter diventare un vascello carico di tutta la generosità del Popolo Campano, della sua capacità di stare assieme, nonché veicolo per l’enogastronomia di una terra indiscussa di eccellenze agroalimentari, talento, creatività ed intelligenza imprenditoriale collettiva.

E pertanto se oltre 25 cantine provenienti da tutti i magnifici territori della regione Campania si sono unite, dando un esempio di coesione ed un significativo messaggio di forza a tutti, per abbracciare Procida in un simbolico abbraccio, ecco che tanti imprenditori provenienti da tutti i settori, dal packaging alla ristorazione fino alle attività produttive, si stanno unendo a loro, a Roberto Cipresso e ad Identità Mediterranea.

Poteva mai essere diversamente per il mondo degli enotecari? Assolutamente no! Ecco perché, lo dicevamo all’inizio, Mosaico per Procida chiama e Napoli risponde: difatti la prima enoteca a metterci il cuore, credendo nella bottiglia celebrativa, e nei suoi obiettivi solidali è l’Enoteca Scagliola, incastonata in una storicissima area storia della città partenopea, presso il Decumano Maggiore, precisamente in via San Pietro a Maiella.

L’Enoteca Wine Bar Scagliolaè una garanzia, tanto per l’enonauta scafato che per il wine lover agli esordi, in quanto ricopre una fascia trasversalissima di vini, dai convenzionali ai triple A, dagli champagne ai biologici, con una selezione di straordinaria profondità che parte da referenze della regione Campania al resto del mondo con tutti i fine spirits che ci stanno in mezzo. Non a caso il motto della famiglia Scagliola è:

Trovare il facile è semplice. Da noi trovare l’impossibile è facile!”.

Al di là della vastità della scelta il tutto è incentrato su tradizione, passione, professionalità e competenza e questo perché l’azienda familiare esiste dal 1904, fondata da Nicola Scagliola, nonno dell’attuale proprietario che ne porta il nome ed il lustro. Dapprima nasceva come “puteca”, un emporio che prevedeva anche la vendita di coloniali, e poi via via si è andata evolvendo conquistando la fiducia di clienti dal palato raffinato e dei ristoratori con specifiche esigenze, grazie alla competenza di Ugo, figlio del capostipite, che ne ingrandisce l’attività, dandole il profilo di enoteca. Chiusi i battenti durante la grande guerra, riapre nel 1940, includendo pure l’offerta di bar e pasticceria. Dal 1979 è Nicola, l’attuale proprietario, ad aiutare a sua volta il padre Ugo ed a rafforzare l’appeal di beverage store, valorizzando ancor più la vendita del vino e persino quella dei rum.

Nicola Scagliola, esattamente come il padre Ugo ed il nonno Nicola prima di lui, ha saputo fare di un mestiere una grandissima passione, conseguendo dapprima l’attestato di sommelier di scuola AIS assieme alla compagna Sandra Restrepo, successivamente approfondendo la materia con frequenti viaggi che lo hanno portato a conseguire riconoscimenti importantissimi quali “Cavaliere dello Champagne” a Reims, “Ambasciatore dei Vini di Borgogna” e la qualifica di sommelier professionista. A far parte dell’azienda oggi abbiamo anche Ugo, figlio di Nicola, il quale sta studiando anche lui per diventare sommelier, per continuare la tradizione dell’Enoteca Scagliola e mettere la “puntella”. Insomma, il Mosaico per Procida diventa sempre più vasto e fatto di persone straordinarie che credono nel territorio e nelle enormi possibilità di questa terra straordinaria e dell’isola che la sta onorando profondamente con la sua nomina.

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