Stromboli - Terra di Dio
Share

Il Mare Nostrum è stato l’ambientazione di numerosi film nella storia del cinema. Ai cinefili torneranno in mente tanti titoli, come Stromboli – Terra di Dio (1950). Girato nel 1950 da Roberto Rossellini, l’opera mostra in maniera sistematica il paesaggio mediterraneo di Stromboli, un’isola situata nell’arcipelago delle Eolie.

La notorietà del film però non è legata solo alle suggestive ambientazioni del film, ma anche ai «retroscena» biografici del regista. Stromboli infatti è il film che dà inizio al rapporto cinematografico e sentimentale con l’attrice hollywoodiana Ingrid Bergman. In risposta al «tradimento» la precedente compagna del regista, Anna Magnani, interpreterà un altro film di ambientazione mediterranea: Vulcano (1950) del cineasta William Dieterle. Un triangolo amoroso, questo, che scatenerà una «guerra dei vulcani» come ricordato dal titolo di un libro scritto da Alberto Anile e Gabriella Giannice.

In Stromboli la Bergam recita il ruolo di Karin, una profuga lituana ed ex collaborazionista dei nazisti che sposa un soldato siciliano per fuggire da un campo di prigionia. Stabilitasi a Stromboli, Karin rimane incinta ma non riesce ad adattarsi alla mentalità tradizionalista del luogo. Le incomprensioni con il marito e le frequenti eruzioni del vulcano, che mettono a rischio la vita del suo bambino, la convincono a fuggire dall’isola. Ma dopo aver rischiato di morire a causa delle esalazioni sulfuree del vulcano, alla fine la protagonista si rassegnerà a rimanere a Stromboli, rivolgendosi a Dio per salvare il proprio bambino.

Ingrid Bergman in Stromboli
Ingrid Bergman in Stromboli

Nella fase delle riprese Rossellini ha adottato pratiche registiche largamente diffuse nel periodo neorealista:

la scelta di attori non professionisti – ma abitanti dell’isola – per raggiungere una maggiore fedeltà alla realtà quotidiana di Stromboli. Lo stesso attore protagonista, Mario Vitale, è un «volto nuovo» del cinema con un passato da pescatore;

– sequenze che ricordano il cinema documentario, come l’evacuazione dell’isola durante l’eruzione del vulcano e la pesca dei tonni;

– la scelta di girare in esterno, mostrando così il suggestivo paesaggio mediterraneo di Stromboli.

Al tempo della sua uscita nelle sale il film non ebbe un particolare successo, soprattutto nel mercato statunitense, ma rappresentò un’opportunità economica per le Eolie. L’opera di Rossellini infatti contribuì a risvegliare l’interesse turistico per quei luoghi, fino a quel periodo poco conosciuti a causa della mancanza di efficaci vie di comunicazione.

Il triangolo amoroso diede notorietà al film e alle sue ambientazioni ma, d’altra parte, rappresentò un forte ostacolo alla distribuzione dell’opera. Negli stessi Stati Uniti, ad esempio, la Bergman fu oggetto di una sfavorevole campagna stampa che influenzò negativamente sugli incassi della pellicola. Un insuccesso, questo, al quale contribuì la stessa RKO: responsabile della distribuzione di Stromboli nel mercato americano, la major diffuse un’opera assai diversa dagli intenti artistici di Rossellini. La RKO infatti rimontò l’opera riducendola di mezz’ora e inserendo una voce narrante, probabilmente allo scopo di renderlo più adatto ai gusti del pubblico americano.

Come ricorda il critico Giancarlo Zappoli, a questa versione ne vennero aggiunte altre due: quella presentata fuori concorso alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia e un’altra – tagliata di sei minuti rispetto alla versione precedente – realizzata per il mercato italiano. Nonostante le diverse scelte di montaggio però rimane un aspetto comune a tutte e tre le versioni: i suggestivi paesaggi mediterranei di Stromboli, che Rossellini ha saputo riprendere in maniera magistrale durante la realizzazione del film.

Leave a comment.