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Luce è il primo vino in Toscana a nascere dall’assemblaggio di Sangiovese e Merlot, quest’ultimo presente nella regione dal 1970, ha decisamente un grande appeal edonistico ed è stato ideato per diventare un’icona tra i SuperTuscan capace di soddisfare il pubblico internazionale, sempre più attratto da questo concept enologico che enfatizza il piacere sensoriale e gustativo.

Luce è l’incontro tra due grandi famiglie internazionali del vino: quando Vittorio Frescobaldi e Robert Mondavi lo immaginarono per la prima volta erano gli anni ’90 e la collaborazione tra i due amici ed i rispettivi figli Lamberto e Tim, al tempo giovani enologi, aveva un unico grande scopo, ossia creare un vino che fosse la sintesi di due mondi e di due culture in un territorio straordinario come Montalcino e con un blend assolutamente inedito a quel tempo. Così battezzato da Margareth Mondavi dopo essere stata affascinata da un raggio di luce che si faceva strada dopo un forte temporale, illuminando Montalcino, la prima annata di Luce è stata il 1993 ed è da allora che questo cult wine viene considerato di grande appeal dagli operatori del settore e dagli appassionati

L’annata 2012 per quanto, la ventesima, sia stata particolarmente contraddistinta dalle piogge primaverili ha avuto un andamento climatico estivo piuttosto favorevole grazie alla scarsa umidità diurna ed alle escursioni termiche tra il giorno e la notte, fattore che contribuito a fissare gli aromi primari nelle uve. Il Merlot è stato raccolto durante l’ultima settimana d’agosto, mentre per il Sangiovese si è dovuto attendere sino all’ultima settimana di settembre; sia la fermentazione alcolica, della durata 12 giorni, che il contatto sulle bucce, perdurato ben quattro settimane, sono avvenuti in vasche di acciaio inox termo-condizionate, mentre la fermentazione malolattica è avvenuta in legno. L’affinamento ha avuto luogo maggiormente in barriques di rovere nuove ed in minima parte in quelle di secondo passaggio per una durata complessiva di di 24 mesi.

A distanza di sei anni Luce indossa una vesta dal colore rosso rubino intenso e tendente al granato con una fittissima trama di archi a denotare la piacevole consistenza, frutto di una grande carica estrattiva. La complessità olfattiva balza repentinamente al naso con evidenti note succose di mora e ribes in confettura a cui segue una piacevole nota di radice di liquirizia e pepe, il tutto sorretto da una sofisticata impalcatura “americaneggiante” di mogano, vaniglia, cuoio e tabacco. Tannini in guanti di velluto accarezzano le papille gustative avvolte da una grande nota glicerica, mentre la freschezza ridesta il desiderio del sorso i sentori si riconfermano assumendo però una elegante connotazione fumé in una persistenza aromatica intensa di grande durata.

Leggendo L’insostenibile Leggerezza dell’Essere di Milan Kundera.

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