Homer e le elezioni politiche
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La storia insegna, ma non ha scolari.

Antonio Gramsci

Cagliari – aprile 2040

Siamo in piena campagna elettorale e Cagliari è in fermento. Le tanto attese elezioni sono alle porte e i cagliaritani sono come impazziti.
Certo le cose non sono più come in passato e dopo tanti anni la legge elettorale è stata cambiata, per questo l’agitazione è tanta, i cagliaritani finalmente potranno scegliere chi mandare al governo. Basta con il “Porcellum” che tanto ci fece dannare nel lontano 2013. Ricordo ancora il caos di quelle elezioni: chi voleva governare non poteva, chi poteva non voleva e altri ancora che non volevano governare ma non permettevano che lo facessero neppure gli altri.

Un vero casino. E in tutto questo marasma i cittadini confusi, indecisi e presi per i fondelli. Ora siamo lontani anni luce da tutto questo. Siamo un paese moderno, tecnologico e intelligente, parecchie cose sono cambiate, anche il modo di fare campagna elettorale.
Non esistono più i comizi, o conferenze, nelle piazze, no ora funziona tutto in rete, niente più resse per strada o dibattiti in TV con i candidati che urlavano o litigavano tra loro per accaparrarsi voti.
Oggi è tutto più semplice: i candidati registrano i loro discorsi e li pubblicano su youvote.com (il nuovo sito internet molto popolare che consente la condivisione di video solo ed elusivamente di carattere politico), dove gli elettori possono ascoltarli con comodo da casa quando vogliono. Voi ora mi direte che così non è possibile interagire con loro e che si rischia di diventare delle pecore che seguono il branco. Ebbene vi sbagliate perché chiunque può fare domande o lanciare delle proposte semplicemente collegandosi in chat o mandando delle mail; naturalmente le chat sono regolamentate dal governo e le mail semplici sono state abolite da molto; vengono accolte solo le Pec (posta elettronica certificata) che vengono assegnate insieme al codice fiscale al momento della nascita. Questa è solo una precauzione per evitare brogli o interferenze da parte dei soliti disturbatori ex comunisti.

In questo modo la città è sempre ordinata, sono finiti i tempi delle risse, dei disordini, oggi tutto è fatto comodamente da casa, senza stress e senza alcun condizionamento esterno.
Come dicevo la legge è stata cambiata; basta con miliardi di partiti e movimenti, basta con la cosiddetta “Alta politica” inquinata e complicata da principi storici, filosofici, culturali e infarcita di ideali e morali, basta alle 50 mila sfumature di ideologie portate avanti da pochi “egregi” intellettualoidi. Tutto questo non ha fatto altro che confondere le menti più semplici della maggioranza dei cittadini alla quale, nei sistemi democratici, è da millenni unanimemente riconosciuto e deve, pertanto, essere affidato il potere decisionale.
Non esistono più quelle fesserie di destra, sinistra e centro, ci sono due soli partiti e/o schieramenti: X e Y. Semplice no?

E in effetti le differenze tra i due non sono così grandi. Si tratta solo di due modi di affrontare i problemi del paese secondo modi e tempi diversi, ma entrambi hanno nei loro programmi gli stessi punti e obiettivi. La nuova legge elettorale ” Pecorellum ” stabilisce dieci punti di programma e i due schieramenti devono solo indicare che soluzione intendono adottare.
Vi faccio un esempio: il punto numero uno riguarda l’orario nel quale buttare l’immondezza; lo schieramento X adotterà come orario le 20 e 15; lo schieramento Y invece, in completo disaccordo, è orientato per le 20 e 20. Il cittadino non farà altro che confrontare le due tesi e votare per quella a lui più favorevole.
Il punto numero due, invece, riguarda il calcio e più precisamente quando e dove far giocare il Cagliari. X propone il sabato e Y la domenica. Circa il “dove” ancora non si sono espressi ma pare che entrambi gli schieramenti siano occupatissimi nel trovare la soluzione migliore attraverso progetti e assunzioni di personale altamente specializzato nel settore. Comunque, stando ad alcune indiscrezioni, pare che le sedi più gettonate siano lo stadio di Quartu Sant’Elena e lo stadio di Elmas, staremo a vedere.

Dimenticavo, anche le votazioni si svolgono in maniera nuova e tecnologica. Ogni schieramento ha un account su ” erbèghes “, il nuovo social network interamente riservato ai cittadini per la politica. Questi, in base alle proprie idee, sceglieranno se diventare amico (o erbèghe che dir si voglia) di X o di Y. Il giorno delle votazioni servirà solo come scadenza, infatti, in quel giorno, lo schieramento che avrà raggiunto il maggior numero di amici sarà il vincitore unico.
In tutto questo nuovo procedimento non solo si sono ridotti all’osso i tempi e i costi, ma non ci sarà più nessun pericolo di brogli, errori, annullamento di voti o dubbi sugli stessi. Tutto avverrà in maniera trasparente ed onesta.

Beh, questa è democrazia, quando il popolo può scegliere e decidere su basi pratiche e sui problemi che lo toccano da vicino. Mi chiedo solo perché ci sia voluto così tanto tempo per capirlo: la soluzione era li a portata di mano, bastava semplicemente afferrarla.

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