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Il Complesso strumentale a fiati “Amilcare Ponchielli” si è esibito nella prima nazionale dell’opera The Ghost Ship sotto la direzione del suo compositore, lo spagnolo José Alberto Pina

Ogni anno, poco prima di Natale, il Complesso strumentale a fiati “Amilcare Ponchielli” di Sanluri propone il tradizionale Concerto di Santa Cecilia. Un evento molto sentito, a cui i bandisti si preparano per tanti mesi. Eppure il 25 novembre scorso è accaduto qualcosa di unico che resterà negli annali della banda: il Maestro José Alberto Pina, compositore e direttore d’orchestra originario di Cartagena, ha scelto Sanluri per la prima nazionale della sua opera The Ghost Ship, dirigendo personalmente la banda.

Galeotto fu Facebook, sarebbe il caso di dire. Perché il primo contatto con il musicista spagnolo è avvenuto proprio attraverso il popolare social network, come ha raccontato durante la serata il presidente della banda, Marcello Caneglias. «Tutto è iniziato molti mesi fa. Ero alla ricerca di musiche da sottoporre all’attenzione del Maestro Paolo Argiolas (direttore del Complesso “Ponchielli”, ndr) e mi sono imbattuto in The Ghost Ship. Gli è piaciuta e abbiamo subito ordinato la partitura. Una volta arrivata, ho scattato una foto al plico e l’ho inviata al Maestro Pina attraverso Facebook. La sua risposta non si è fatta attendere: “Vuoi condurre la mia nave nel tuo porto?” mi ha scritto. Una proposta che abbiamo accettato con grande entusiasmo!»

Da quel momento è stato un continuo scambio di messaggi per l’organizzazione dell’evento che ha visto non solo la prima esecuzione italiana di The Ghost Ship a Sanluri, ma anche la presenza del compositore nell’Isola per alcuni giorni e la sua direzione durante la seconda parte del Concerto di Santa Cecilia, chiuso proprio con la sua opera.

IL CONCERTO

I componenti della banda sfilano in nero verso le rispettive postazioni. Indossano tutti un nastro rosso appuntato sull’abito, per ricordare la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, che ricorre proprio il 25 novembre. Elegantissimi e concentrati, con i visi trepidanti ed emozionati a un tempo, vengono accolti da una platea calorosa e partecipe. Gli astanti sanno che non resteranno delusi, il Complesso “Amilcare Ponchielli” ha avuto modo, nei suoi 112 anni di vita, di mostrare la passione e la competenza con cui affronta ogni concerto. I traguardi raggiunti nel tempo sono tanti e importanti, come si ricorda anche con l’omaggio a Antonio Pittau, storico direttore della banda, e proprio dal suo prezioso esempio si parte per continuare nel percorso di crescita di cui la presenza del compositore di fama internazionale José Alberto Pina costituisce un tassello importante.

Il Maestro Antonio Pittau riceve la targa conferitagli dalla banda “Ponchielli”

La prima parte del concerto, diretta dal Maestro Paolo Argiolas, ha visto la brillante esecuzione della sinfonia L’Italiana in Algeri di Gioachino Rossini, arrangiata da Virgilio Bruscalupi, a cui ha fatto seguito The Music Film Fantasy (arrangiamento di Pino Aresti), una suite di temi tratti da colonne sonore di film composte dal giapponese Joe Hisaishi (Summer, dal film L’estate di Kikujiro; First Love, dall’omonima pellicola; The girl who fellPazu’s Fanfare, dal film Laputa: il castello nel cielo), per poi chiudersi con Highlights from “CHESS”, una serie di brani tratti dal famoso musical creato da Benny Andersson e Björn Ulvaeus, componenti del gruppo svedese ABBA, arrangiati da Johan De Meij. Fin da questa prima parte, la banda conquista i presenti: ottime selezioni musicali, peraltro molto impegnative, che emozionano il pubblico e lo conducono nelle calde atmosfere della musica nelle sue differenti manifestazioni: l’opera, il cinema, il musical.

La banda diretta dal Maestro Paolo Argiolas 

La seconda parte vede alla direzione il Maestro Pina e comincia con l’esecuzione del brano Noah’s Ark di Bert Appermont, ispirato alla storia biblica. Il giovane direttore è appassionato ed energico, i suoi movimenti esprimono apertamente il trasporto con cui svolge il proprio compito. Comunica con i musicisti e li ringrazia alla fine dell’esibizione chiedendo prima ai solisti e poi a tutta la banda di alzarsi in piedi per ricevere il meritato applauso. Un gesto generoso e per nulla scontato, sebbene sia frequente nelle esibizioni orchestrali.

La banda diretta dal Maestro José Alberto Pina

Molto intensa e sentita l’esecuzione di The Ghost Ship. Per lui, perché ne è il compositore; per la banda, perché ha avuto l’onore di essere diretta da chi il brano l’ha scritto; per il pubblico, perché partecipe dell’una e dell’altra emozione, oltre a quella data dal piacere di essere condotto in un altrove fino a poco prima sconosciuto.

THE GHOST SHIP

Commissionata al Maestro Pina dalla Gran Canaria Wind Orchestra, la composizione The Ghost Ship trae ispirazione dal relitto del transatlantico American Star, naufragato nel 1994 mentre veniva trainato verso la Thailandia. Una tempesta provocò la rottura dei cavi di rimorchio e la nave finì sulla spiaggia dell’isola di Fuerteventura. Il recupero del relitto non fu possibile perché la nave si spezzò in due tronconi, uno dei quali si è inabissato due anni dopo il fortunale.

La composizione del Maestro Pina ricostruisce l’evento attraverso la riproposizione delle suggestive e misteriose atmosfere che aleggiano attorno alla nave fantasma. Momenti di vera poesia si alternano sapientemente all’energia della tempesta, messa in risalto dalle percussioni. Sembra quasi di vedere le acque, inizialmente placide, farsi cattive e ostili. E la nave, abbandonata a se stessa, diventare parte di quel mare che pian piano se la porterà negli abissi.

La delicatezza dei clarinetti e dei flauti si alterna alla profondità degli ottoni e alla forza dirompente delle percussioni. Alcuni passaggi, sottolineati dal fascino misterioso dello xilofono, trasportano gli astanti nei corridoi e nelle cabine della nave morente, che è facile pensare, con la suggestione della musica, abitati dalle figure di quell’immaginario fantastico che da sempre si associa ai relitti del mare.

Terminato il concerto non manca, il Maestro, di rivelare ai presenti quanto sia stata bella per lui la permanenza a Sanluri: «Ho avuto l’opportunità di conoscere queste persone meravigliose, ed è per me la cosa più importante. La vita del compositore non è facile, svolgo il mio lavoro in solitudine, ma passare del tempo con i musicisti è fondamentale, perché tutto quello che sono, lo devo a persone come loro.» Un attestato di stima che si manifesta, prima ancora che a parole, con i modi gentili e con la disponibilità verso chiunque gli rivolga una parola o un saluto.

Un incontro felice suggellato, oltre che dalle emozioni, dagli omaggi consegnati al Maestro Pina, tra le quali spiccano due belle opere realizzate dall’artista sanlurese Lello Porru.

Da sinistra, Marcello Caneglias, José Alberto Pina e Paolo Argiolas

I musicisti si salutano con la promessa di rivedersi ancora, magari in Spagna, se si troveranno i fondi per consentire la mobilità internazionale della banda. A tal proposito, il sindaco Alberto Urpi, intervenuto per portare i saluti dell’amministrazione comunale, ha preso un impegno formale per favorire l’attività della banda e per facilitarne gli spostamenti e le collaborazioni internazionali.

Dopo questa intensa esperienza, il Complesso strumentale a fiati “Amilcare Ponchielli” proseguirà con rinnovato entusiasmo a preparare e proporre i suoi concerti, in attesa di altre navi da far approdare o, magari, da prendere. E il buon vento della musica, ne siamo certi, lo accompagnerà.


The Ghost Ship, di José Alberto Pina. Prima mondiale. Gran Canaria Wind Orchestra diretta da José Alberto Pina
NOTA BIOGRAFICA

Nonostante la giovane età, il Maestro Pina vanta un curriculum ricco di riconoscimenti internazionali. Un’ascesa costante, iniziata con gli studi al Conservatorio di Murcia, proseguita con i corsi di formazione tenuti da importanti maestri quali Sir Colin Davis (London Symphony Orchestra), Enrique García Asensio, José Rafael Pascual-Vilaplana, Jerzy Salwarosky, John Phillips (King’s College London), Jan Cober, Paolo Bellomia (Université deMontréal), Frank de Vuyst, Thomas Verrier, Manuel Hernández Silva, Lutz Köhler (Universität der Künste, UDK, Berlín), e altri. Ha vinto il Concorso per Direttori d’orchestra di “Ciudad de San Vicente del Raspeig”  e del I Concorso Nazionale di Direzione di Banda “Ciudad de Puertollano”. Un altro primo premio lo ottiene al concorso di composizione per banda di La Font dela Figuera, oltre all’importante riconoscimento avuto al II Concorso Iberoamericano di Composizione per Banda “Vila de Ortigueira” con l’opera Il Triangolo delle Bermuda. Inoltre, la sua composizione L’Isola della Luceha ottenuto la nomination per la Musica ai Media Awards di Hollywood. Collabora con la casa editrice olandese Molenaar Edition, che ha pubblicato molte sue partiture e CD con le registrazioni delle sue composizioni. La sua attività lo vede spesso alla direzione di bande in vari Paesi quali Spagna, Portogallo, Olanda, Belgio, Germania, Regno Unito, Svizzera, Italia, Brasile, Cina, Giappone e Argentina.

Le foto del concerto sono state realizzate da Marina Podda

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