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Le cose, oltre ad avere un valore materiale ed economico, sono provviste di senso e sono portatrici di un mare di riferimenti. L’uomo le utilizza, le ri-utilizza, le abbandona, cedendo al fascino, effimero, del nuovo, spinto, tra l’altro, dai moderni motori dell’innovazione tecnologica, della pubblicità e della moda. E così, a volte, l’oggetto viene dimenticato, trascurato, rimpiazzato. Anche se ha un’anima. La creatività, la fatica, le attenzioni che hanno contribuito a produrlo, lo rendono unico e, le infinite memorie che racchiude, lo rendono vivo, riciclabile e riutilizzabile. La strada degli oggetti verso il riuso è spesso lunga e fitta di passaggi e di cambiamenti. Ma il risultato può essere sorprendente. Senza dimenticare che il recupero conviene a chi cede e a chi acquisisce, riduce il prelievo di materie prime e genera un calo nella produzione di rifiuti, promuove condivisione e socializzazione ed aumenta l’occupazione.

Italia e Arti.Ficio

Italia Furlan è un’artista. O meglio, un’ “Artistigiana”, come preferisce definirsi. Ovvero, un po’ artista ed un po’ artigiana, perchè il confine è sottile: è artistigiano chi ci mette sia la mano che il cuore. Ed ha un laboratorio artigianale a Finalborgo, che racchiude la passione del “fatto a mano”: Arti.Ficio. Il suo core business sono i gioielli in resina, l’eco-moda, gli accessori, le performance. In poche parole Italia si occupa di Fashion&RecycleArt. Ecco cos’è Arti.Ficio: uno stile di vita che racchiude passione, moda, creatività ed “eco-logica”. Il nome proviene dall’unione delle parole “Arti”, come l’insieme di tecniche artistiche utilizzate da Italia e “Ficio”, come făcĕre, cioè fare. Italia decise che avrebbe fatto questo lavoro quando aveva solo 4 anni. Cominciò a confezionare i primi gioielli con le caramelle e da allora non si fermò più. Ceramica, filet, ricamo, uncinetto, cartapesta, modistica, pasta polimerica… sono alcuni dei materiali e delle tecniche sperimentate. Contemporaneamente all’amore per l’artigianato e per le cose semplici, si affianca, nel corso degli anni, l’attenzione per il riuso e l’ecologia. “Chi ha fantasia, mano e pazienza, riesce a far fiorire anche un barattolo di latta” dice Italia Furlan, che abbiamo incontrato nel suo atelier, e nascono così i “punti luce”, le installazioni, le performance e l’abbigliamento. Quest’ultimo prende forma con una linea Pret-a-porter di abiti colorati, comodi, originali ma soprattutto eticamente corretti, grazie anche all’appoggio della Ditta Peraria.

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“Io sono ecologica, io penso con eco-logica”, sostiene Italia. “La cultura del riuso parte dalle piccole cose, come spegnere la luce quando non serve, chiudere l’acqua mentre ci si lava i denti, fare la raccolta differenziata, non disperdere rifiuti nell’ambiente, scegliere prodotti con meno imballaggio, comprare carta riciclata…”. Ma non solo: “Quando il risparmio e il riuso incontrano la creatività, vi assicuro che liberarsi di quel barattolo diventa difficile, non per il dubbio di dove gettarlo ma, per il dispiacere di doverlo fare, perché potrebbe diventare, per esempio, una deliziosa lampada. La mia eco-logica funziona così. E con un po’ di creatività, realizzo cose particolari, come decorazioni con le bottiglie di plastica che scendono in passerella come accessori, cartoni delle uova che adornano tavole nuziali, saccetti di plastica che vestono spose, gonfiabili riciclati diventano una collezione unica: “impermeabili” che sfidano il Prêt-à-porter”. E questi impermeabili sono, a dir poco, bellissimi.

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Partiamo dal principio

Italia nasce e cresce in un’azienda agricola. In un luogo dove il verde, il bosco ed i prati fanno da cornice ad ogni suo gioco di bambina. Senza televisione e con una mamma molto attenta al riciclaggio, Italia e le sue sorelle sperimentano tutte le arti: dalla pasta di sale, all’acquarello. E così, grazie al loro lavoro e alla loro magia, il barattolo del caffè veniva dipinto e acquisiva una nuova vita. Poi, una fortunata coincidenza, porta Italia a conoscere i mercatini dell’artigianato: il Signor Luciano, artigiano del legno, incontra un’amica caramellaia e le spiega che, data la sua età, ha bisogno di un’aiutante. E così, poco dopo, Luciano ed Italia iniziano a lavorare uno accanto all’altra. Italia, ottiene il suo pezzetto di banco di 60 cm, dopo può esporre i suoi bellissimi gioielli ed intanto aiuta Luciano, montando e smontando il banco e l’impianto luci, servendo i clienti ed imparando un mestiere. Poi arrivano i festival, i mercatini ed i sogni. E poi Finalborgo e Arti.Ficio.

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Nel giro di pochi anni ai gioielli vengono affiancati punti luce e vestiti da defilè, estremamente particolari, realizzati con materiale riciclato, come buste di tabacco, pluriball, fondi delle candele.

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Fino a quando Italia conosce Livio, titolare dell’azienda Peraria. Dopo quest’incontro inizia a studiare e a confezionare impermeabili, da donna e da uomo, lunghi o corti, realizzati con il tessuto già riciclato dei gonfiabili pubblicitari, prodotti da Peraria. I capi ottenuti sono unici, ricchi di personalità ed economici, dato il valore artistico e qualitativo del prodotto.

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Ogni impermeabile viene assemblato con pezzi di gonfiabili diversi puntando sull’armonia cromatica. I bottoni sono fatti a mano ed il prodotto finito, indossato, è estremamente comodo. La collezione non ha ancora un nome, ma lo sta attendendo: vi è in atto un concorso. E chi proporrà il nome migliore vincerà un impermeabile. Ovvero, il capo di una collezione realizzata con materiale riciclato al 300%, che porta con sè il ricordo di quello che era e la concretezza di quello che è. Ovvero un prodotto bello e riciclato.

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Italia ci consiglia di leggere il libro di Nicolò Carnimeo “Dal nostro inviato nella più grande discarica del pianeta. Com’è profondo il mare. La pastica, il mercurio, il tritolo ed il pesce che mangiamo”.

Italia Furlan, dopo aver conseguito un diploma grafico pubblicitario, si è specializzata in Fashion&RecycleArt ed ha aperto Arti.Ficio, laboratorio artistico ed artigianale che ha sede a Finalborgo (SV), dove si possono ammirare ed acquistare i suoi lavori.

Peraria Supporting Events è una realtà giovane che si rivolge al mercato come supporto agli eventi, allestimenti interni ed esterni, aree hospitality. La continua ricerca, l’avanzata tecnologia presente nei vari reparti di progettazione e la qualità dei materiali, fa di Peraria un leader nel proprio settore. Ed i capisaldi dell’azienda sono: Made in Italy e rispetto dell’ambiente. Peraria confeziona shoppers e borse di ogni genere, gonfiabili pubblicitari e banners, bandiere e componenti di arredo. Questi prodotti vengono realizzati principalmente usando materiali e tessuti che provengono da risorse non rinnovabili, come il poliestere. L’obiettivo è il recupero: trasformare un rifiuto, come un contenitore vuoto e una bottiglia in PET, in una fonte di ricchezza, cioè una nuova risorsa. Ma come si arriva dalle bottiglie al prodotto finito? Le bottiglie vengono inviate alla Ditta Dentis che provvede a selezionare, lavare, triturare e rigranulare. Il rigranulato viene poi estruso e filato dalle Filature Miroglio. Quindi la bottiglia diventa filo. E con quel filo si tessono i tessuti dei gonfiabili, per esempio. E poi gli impermeabili di Italia.

1 thought on “Arti.Ficio

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