Con I miei superpoteri, Eleonora Geria ci consegna un romanzo che va oltre la semplice narrazione di una storia, diventando un potente strumento per comprendere e valorizzare il mondo delle persone sorde. Il romanzo ruota attorno a Nicola, un bambino sordo che trasforma la sua diversità in una serie di superpoteri straordinari, elevando la sua esperienza a un racconto universale di resilienza, scoperta e connessione umana.
La sordità come chiave narrativa ed emotiva
Al centro del romanzo c’è la sordità di Nicola, una condizione che potrebbe essere percepita come limite, ma che l’autrice trasforma in un dono unico. La sordità diventa una lente attraverso la quale Nicola percepisce il mondo in modo diverso e sorprendente. Eleonora Geria descrive magistralmente come la mancanza di suoni sviluppi in Nicola capacità fuori dal comune: la lettura delle emozioni altrui attraverso il linguaggio del corpo, la capacità di “sentire” con gli occhi e persino un’abilità profonda nel cogliere il silenzio come spazio di riflessione e connessione.
Questo non è un racconto che cerca di normalizzare la sordità o di dipingerla come una condizione da “superare”, ma piuttosto un’esplorazione di come essa possa essere vissuta come una forma diversa, ma ugualmente ricca, di esistenza. Nicola non è un bambino da compatire, ma un eroe del quotidiano, capace di insegnare agli altri a vedere oltre i confini delle percezioni ordinarie.
Il ruolo della madre e il linguaggio del cuore
Il rapporto tra Nicola e sua madre, Eleonora, è uno degli elementi più toccanti del romanzo. Attraverso la loro relazione, il lettore scopre come la comunicazione possa avvenire al di là delle parole. La “lingua magica” dei segni diventa un simbolo di creatività e amore, un ponte che permette loro di costruire un legame profondissimo. La Geria, con una scrittura empatica e ricca di dettagli, ci mostra come la sordità di Nicola spinga anche la madre a reinventarsi, imparando a vedere il mondo con occhi nuovi e ad ascoltare con il cuore.
La narrazione esplora le sfide che questa relazione comporta, senza mai edulcorarle: le difficoltà pratiche, le incomprensioni e il senso di isolamento che Nicola talvolta prova emergono con sincerità e delicatezza. Tuttavia, sono proprio questi momenti di vulnerabilità a rendere la loro connessione ancora più autentica e potente.
Una narrazione che educa e ispira
Il romanzo non si limita a raccontare una storia intima e personale; esso educa il lettore sul mondo della sordità, sfatando stereotipi e pregiudizi. Eleonora Geria descrive con precisione il modo in cui Nicola interagisce con il suo ambiente, offrendo spunti per comprendere meglio le sfide e le opportunità della sordità. La capacità di Nicola di trovare bellezza e significato nel silenzio diventa un invito a tutti noi a rivalutare ciò che diamo per scontato nelle nostre vite.
Il linguaggio visivo e poetico
La scrittura di Geria è profondamente visiva, quasi cinematografica, capace di evocare immagini vivide che catturano il lettore e lo immergono nella prospettiva unica di Nicola. Attraverso metafore potenti e una narrazione fluida, l’autrice riesce a trasmettere non solo ciò che Nicola vede, ma anche ciò che sente—un’esperienza sensoriale completa che arricchisce la lettura.
I miei superpoteri non è solo un romanzo; è una celebrazione della diversità, un viaggio nella percezione e nella comprensione umana. La sordità, attraverso la penna di Geria, diventa non un deficit, ma una diversa modalità di relazione con il mondo, ricca di bellezza e significato. Nicola è un personaggio che ispira e commuove, un simbolo di resilienza e forza interiore.
Questo libro è un dono per chiunque voglia comprendere meglio la sordità, ma anche per chiunque desideri esplorare il potenziale umano nel superare le sfide e trasformarle in opportunità. Eleonora Geria, con la sua scrittura empatica e magistrale, ci invita a guardare oltre il silenzio e a scoprire un universo di connessioni profonde e significative.