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Un libro che non lascia indifferenti, Tripoli 1969 di Grazia Geiger Paolino è un racconto intimo e potente, che ci trasporta in un’epoca turbolenta e ricca di emozioni contrastanti, in un angolo di mondo segnato dalla storia, ma che resta sempre, nella sua essenza, profondamente umano.

Grazia Geiger Paolino ci regala un affresco emozionante della Libia degli anni ’60 e ’70, un luogo che per tanti italiani, esuli e profughi, è stato teatro di un’esistenza sospesa tra l’ardore delle radici e il dolore dell’esilio. Le sue parole raccontano una nazione che, mentre si trovava sotto il regime di Gheddafi, era percorsa dalla paura, dalla censura e dalla solitudine del distacco, ma anche dalla speranza di una possibile redenzione. Il libro è una finestra aperta su un passato che non può essere dimenticato, un inno alla resistenza del cuore, all’accettazione delle difficoltà e alla ricerca di una nuova identità, pur mantenendo, intatto, il legame con la terra d’origine.

Nel suo testo, l’autrice non si limita a raccontare un esodo, ma esplora anche la psicologia del “ritorno”, del profugo che, nonostante il tempo e la distanza, resta irrimediabilmente legato alla propria terra. Le sue parole evocano la fragilità di un’esistenza che deve ricominciare, ma che non dimentica mai la propria storia. La sensazione di perdita è palpabile, ma anche la bellezza della possibilità di ricostruire, di ricominciare con una forza interiore che risiede nel passato e nel futuro.

Grazia Geiger Paolino ci mostra che la Libia, nonostante i cambiamenti e le ferite inflitte dalla guerra e dalla dittatura, è una terra che continua a vivere nella memoria dei suoi figli, nelle radici profonde di chi non può dimenticare il luogo che li ha forgiati.

Tripoli 1969 è un romanzo che fa riflettere sull’identità, sulla nostalgia e sulla lotta interiore di chi è costretto a ripartire da zero, senza mai riuscire a liberarsi dalla presenza inesorabile della propria origine. È un libro che non solo racconta la storia di un popolo esiliato, ma anche la storia di un’anima che non smette di cercare il suo posto nel mondo. Le parole di Grazia Geiger Paolino, ricche di passione e di un realismo crudo, dipingono un quadro profondo e struggente di un periodo storico tanto lontano quanto vicinissimo.

Non è solo un libro da leggere: Tripoli 1969 è un’esperienza da vivere, un viaggio emotivo che ci regala una nuova prospettiva sulla storia e sull’animo umano. Un’opera imperdibile per tutti coloro che desiderano conoscere, non solo la storia della Libia, ma anche quella di chi ha vissuto, e continua a vivere, nel segno della memoria.

Disponibile in tutte le librerie e store online, Tripoli 1969 è il romanzo che ogni appassionato di storia e letteratura dovrebbe aggiungere alla propria collezione. Un tributo straordinario a una terra e alla sua gente, capace di fare breccia nel cuore del lettore.

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