Share

Il comune di Sant’Arsenio, in provincia di Salerno, fa parte della Comunità Montana del Vallo di Diano e dell’Unione dei comuni Sant’Arsenio, San Rufo e San Pietro al Tanagro, ed è attraversato dal fiume Tanagro, che si estende alle falde della dorsale appenninica di quest’area della regione Campania, proprio dove i Monti Cilentani si congiungono con i Monti Alburni.

Probabilmente la nascita del borgo di Sant’Arsenio è frutto di una delle tante migrazioni popolari causate dalle incursioni saracene e che in questo caso vide gli abitanti della vicina Teggiano muovere al riparo verso Nord Ovest, tra l’VIII e il IX secolo; si presume che il primo nucleo in cui i teggianesi si insediarono fu il borgo “Serrone”, così chiamato perché chiamato la sua posizione è ben serrata fra le montagne e quindi adatto a trovare rifugio. Evidentemente le genti di Teggiano non dovettero però essere soli: non trovando riscontro sulla scelta del nome cittadina, di matrice orientale, non vi sarebbe altra spiegazione se non quella che vedrebbe i monaci basiliani, anch’essi in fuga a causa dei saraceni, spingersi verso l’interno. Appartenenti alla congregazione di San Scenute, da qui l’appellativo “Scenuddi” a indicare in santarsenesi, i basiliani, con buona probabilità, costruirono un cenobio in onore di Sant’Arsenio il Grande, proprio sul Serrone, ove tutt’ora sono presenti piccole laure, utilizzate in passato da celle eremitiche. Ad oggi la pianta di Sant’Arsenio conserva una struttura viaria parallela e ortogonale, preservando un’architettura d’altri tempi che affascina ancora i visitatori, che possono ammirare palazzi storici e portali in pietra scolpita.

Galeotta una cena a quattro mani di qualche tempo fa, la scoperta del Reel Experience è stata una sorpresa davvero piacevole. Situato al centro del paese, Il Reel è un ristorante accogliente e smart, articolato in diversi ambienti, tutti arredati in stile moderno, in cui il bar è messo in primo piano, oltre al cuore pulsante della cucina.

In una serata con la partecipazione di Geppino Croce, cuoco contadino e anima del progetto Vicceria, il resident chef Pietro Morano, giovane ventiseienne con importanti esperienze estere alle spalle, ha conquistato gli ospiti con un menu a dir poco intrigante.

Dopo un’entrée di benvenuto, fa il suo ingresso in scena la ricciola in carpione, caramello di carota, camomilla e olio al finocchietto, con in abbinamento un Müller Mhurgau della Val d’Aosta, regione di origine anche dei successivi vini; a seguire il riso acquarello al Bonfiore, formaggio in crosta fiorita a pasta molle, prodotto esclusivamente con latte di bufala italiano, gambero rosso al gin Beside e tartufo nero, proposto con il Gewürztraminer. Il secondo piatto è consistito nel tonno in crosta alle cime di rapa e salsa bernese con pairing al Gamay. Dulcis in fundo il dessert alle noci e clementine con miso croccante abbinato al moscato passito.

Tutti gli abbinamenti proposti erano, appartenenti alla Vallée d’Aoste Doc, hanno dato delle ottime performance sia per qualità enologica che per la palatabilità conferita grazie agli abbinamenti situati.

La chiave del successo di una cena davvero singolare è stata anzitutto l’impiego di materia prima di altissima qualità e freschezza, in secondo luogo gli accostamenti desueti e piuttosto coraggiosi e, infine, il risultato finale consistente in sapori che hanno saputo trovare armonia ed equilibrio attraverso percezioni gustative in contrasto, ben combinate tra loro.

In realtà la serata è iniziata ben prima dell’entrée: infatti l’apertura di una serata promettente, rivelatasi di successo, ha avuto come preludio un Pisco Sour eseguito a regola d’arte da Lucio Trezza, barman diligente classe dell’87, appassionato tra l’altro anche di Tequila e Mezcal. La passione espressa da Lucio e il suo senso dell’ospitalità hanno persuaso a tornare per qualche altro cocktail, ben eseguito e bilanciato.

Buona la prima per il Reel che, per quanto non vicinissimo al capoluogo provinciale, merita sicuramente una visita per essere riuscito a ricreare una proposta culinaria che è frutto della sinergia tra gastronomia e mixology, riportando in auge il concept di food bar e drink pairing.

Leave a comment.