Cora Pearl
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di Veronica Paniccia

Donne e trasgressione. Siamo a Parigi, tra carrozze maschere da Domino e mendicanti.
E’ il XIX secolo. Ed è notte..

Da Alphonsine Duplessis (1824 – 1847) meglio conosciuta come – la Signora delle Camelie – così era stata soprannominata da un inserviente dell’ Opera di Parigi per il vezzo abituale d’indossare una camelia bianca in pieno petto assieme ad un congruo mazzo degli stessi fiori. Per venticinque giorni bianche e per quattro giorni al mese rosse. Protagonista della vita di un grande scrittore come Dumas figlio e del libro a lei ispirato.
A Lola Montez (1818 – 1861) chiamata – la grande orizzontale – di cui Dumas scrisse ” Ha intelligenza e coraggio per una dozzina di Re ” che incantò, sedusse e innamorò follemente il principe Ludwig di Baviera. A Olympe Pelissier (1799 – 1878) prima amante e confidente, poi moglie di uno dei più grandi compositori italiani: Rossini.

Stendhal nella sua ” Vie de Rossini ” li racconta celebri nel loro tempo per eccessi e sfacciataggine; A Cora Pearl (1835? – 1886 ) o nota come – piatto del giorno – perché si offrì alla tavolata di commensali nello sfarzo della sua villa nuda e servita su un vassoio d’argento come ‘secondo piatto di carne’ del menu, queste Femme Fatale, signora di una sessualità disinibita, eccentrica e libera.

Nell’ambiente borghese del XIX secolo definite prostitute, dagli artisti chiamate – cortigiane – anche se con la corte non avevano molto a che fare, hanno sconvolto le regole del Buon Costume. Sfacciatamente affrontato giornalisti bigotti e moralisti, lanciando mode e ammaliando principi come Napoleone III. Figlie del secolo perbenista che hanno vissuto, grazie alla loro audacia e al loro coraggio, hanno destrutturato nelle sua fondamenta.

Cora Pearl fu la prima donna a lanciare la moda del sigaro e della tintura per capelli assieme alla Montez, come del trucco in luogo dell’ incarnato chiaro e roseo.
Parigi era il centro del loro interesse e di quello di molti artisti loro fedelissimi adepti (Liszt, Baudelaire, Dumas e Dumas figlio, Hugo, Flaubert, Mallarmé.. ) cui si ispirarono per comporre le Opere che oggi amiamo leggere come prodotti di lambiccata ispirazione. I Boulevards il luogo degli incontri fatti vezzosamente passeggiando. La sera il Teatro.

Qui, tra i costosi palchi, discorrendo di politica e mondanità, i protagonisti della Storia Europea palesavano senza alcun ritegno desideri e richieste, inconfessabili a chiunque altra, a donne invidiate quanto licenziose.
Corteggiate come poche: nel e con il lusso più sfacciato. Avevano e regalavano spirito arguto e celebrità. Il sesso era uno strumento per raggiungere e mantenere ciò che mancava a madri e mogli: la Libertà.
Scandali e leggende sulle loro pratiche sessuali non erano che la conferma di questa scelta. La loro emancipazione fu di tipo inconfessabile, sotterraneo e quindi disprezzata e sottovalutata. Anche perché, come sostiene Giuseppe Scaraffia autore del libro
” Cortigiane ”, il potere della seduzione femminile fa sempre paura, in qualunque modo si eserciti.

Donne malinconicamente anarchiche e terribilmente sole nonostante le amicizie e gli amori di cui si attorniavano ininterrottamente. ” agenti di Borsa col seno ”, simboli di una modernità trasgressiva. Simulacri coperti di rose e perle. Della donna ci hanno lasciato una figura lontana dagli stereotipi classici e romantici: quella vestita dell’audacia di essere e desiderare al di là del concesso, del consentito e del lecito socialMente. Facendosi strada attraverso l’unico modo che l’Ottocento borghese offriva all’indipendenza di chi non aveva collocazione sociale: passando da un finanziatore all’altro.

Chiamate mantenute, sono state antesignane di quella evoluzione del costume che il secolo successivo riconoscerà come ”emancipazione femminile”. Ai piedi della loro eccentricità sono stati deposti versi, quadri e statue oggi custodite nei musei più importanti.

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