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Il finalese è dominato dalla macchia mediterranea, da estese leccete, da cespugli di lentisco, mirto ed alberelli di corbezzolo. Non mancano ulivi, castagni e rosmarino. Ma soprattutto, a Finale Ligure, il profumo della lavanda e del bosco si confondono con quello del mare. E sui sentieri si può respirare a pieni polmoni tutta la genuinità della terra, della cultura e della storia

Finale Ligure Capitale dell’outdoor

Finale Ligure è una meta importante per gli amanti dell’outdoor. Biker, ciclisti, climber, escursionisti da tutto il mondo giungono in questo luogo selvaggio per vivere ciò che ha da offrire. Finale si trova a pochi chilometri da Savona, verso ponente, e l’unicità del clima ligure gli regala temperature miti anche d’inverno. I monti che abbracciano la zona arrivano a circa 1400 metri d’altezza e sono ricchi di sentieri e percorsi molto vari e di diversi gradi di difficoltà, da scoprire a piedi o in sella alla propria bike, adatti a soddisfare i gusti di ogni sportivo. Dalle adrenaliniche discese da percorrere in bicicletta che scendono a picco sul mare, alle panoramiche ciottolate da percorrere con la famiglia; dalle camminate tra gli arbusti di timo, alle passeggiate tra le mura di castelli misteriosi. Alzando gli occhi verso l’azzurro del cielo non si può non rimanere incantati dalle formazioni rocciose “dipinte” sui monti: le falesie. Le falesie finalesi, contraddistinte da un calcare a buchi hanno segnato la storia dell’arrampicata sportiva italiana (e non solo) fra gli anni ‘80 e ‘90 e non smettono di entusiasmare i climber di oggi.

Metamorfosi 8

Tracce di storia

Tra gli ulivi è possibile trovare tracce della strada romana Julia Augusta che scende nella val Ponci. Nacque per volere dell’imperatore Augusto con lo scopo di collegare Roma, la costa meridionale della Gallia e Arles. La sua costruzione iniziò nel 13 a. C.. La strada si dirigeva verso l’entroterra evitando le asperità della zona di Noli, scendendo verso Finale attraverso il valico di Magnone. In quest’area cinque ponti consentivano il passaggio del torrente: il Ponte delle Fate, nei pressi dell’omonima grotta, rivestito in blocchetti di pietra è ben conservato e ancora transitabile; il Ponte Sordo conserva solo la rampa di accesso sulla riva sinistra; il Ponte delle Voze o Ponte Muto e il Ponte dell’Acqua, sono ancora ben visibili; il Ponte di Magnone, invece, è quasi totalmente distrutto. Accanto a queste testimonianze della potenza romana si ergono castelli medievali, maestosi sulle colline. Il Borgo fortificato di Finale (Finalborgo), dominato dal Castel Gavone o Govone, munito di una splendida torre bugnata, proteggeva la via che garantiva ai territori spagnoli lo sbocco al mare contro le mire di Genova. Degni di nota anche la rinascimentale chiesa detta “dei cinque campanili” a Perti e l’antica fortificazione di S. Lorenzino, ad Orco. Più recenti, ma ugualmente affascinanti, i numerosi muretti a secco e mulattiere lastricate che si ramificano in tutta la zona.

Anello del Vescovado 07Anello mulino fenicio 15

Finalborgo

Finalborgo (uno dei tre centri abitati di Finale, insieme a Finale Marina e Final Pia) è una perla protetta da quattro porte (Porta Reale, Porta Romana, Porta Mezzaluna e Porta Testa) e dove logge, chiese, palazzi quattrocenteschi e rinascimentali danno vita a scorci bellissimi dal sapore fiabesco. Le piazzette e i vicoli ospitano vivaci botteghe artigiane e negozi originali, e l’ardesia orna case e portoni. Ma soprattutto è un luogo vivo, dove le piazze sono ancora un luogo di aggregazione, dove le attività commerciali credono nel turismo genuino, dove biker passano allegri davanti alla Basilica di San Biagio e dove al bar, seduti davanti ad una tisana calda o ad un bicchiere di vino rosso, climber con addosso i colori del sole parlano degli ultimi “tiri”.

Libreria Cento Fiori

E qui, a pochi passi dal mare, esiste una libreria che odora di carta, di inchiostro e di magia: la libreria “Cento Fiori”. In questo luogo sembra che “ogni libro, ogni volume che vedi possiede un’anima, l’anima di chi l’ha scritto e l’anima di coloro che l’anno letto, di chi ha vissuto ed ha sognato grazie ad esso” (Carlos Ruiz Zafon, “L’ombra del vento”, 2004, Arnoldo Mondadori Editore, Milano). Una libreria che fa della passione per i libri la sua filosofia. Anche quest’anno, con il patrocinio del Comune di Finale Ligure, Stefano e Lauro, soci della Libreria, hanno organizzato in Piazzale Buraggi, sulla passeggiata del lungomare, una rassegna letteraria di incontri con autori, chiamata “Un libro per l’estate”, giunta alla sua XIX edizione. Rassegna completa e varia che tratta testi e argomenti diversi, nata con lo scopo di promuovere i libri e di parlare. Mercoledì 6 agosto si è tenuto il 19esimo incontro, durante il quale si è presentata la guida “Sentieri di Finale” di Marco Tomassini, per gli amici Thomas. Guida che presenta e descrive 45 itinerari, da compiere camminando o correndo, delle zona finalese. Conosciamo quindi meglio Thomas e “Sentieri di Finale”.

Foto di Davide Gracchi
Foto di Davide Gracchi

Thomas… Come e quando nasce la tua passione per l’arrampicata?

La mia passione inizia all’età di 13 anni semplicemente guardando programmi televisivi o leggendo libri che trattavano di alpinismo ed arrampicata. Purtroppo però, la montagna per anni rimase solo un sogno poiché i miei genitori erano contrari al fatto che praticassi sport “estremi”. Ho iniziato di fatto ad arrampicare e nel contempo ad attrezzare vie di arrampicata nel 1988. Ma prima di arrivare a Finale Ligure ho frequentato diversi gruppi scoutistici, un gruppo speleologico (nel quale sono divenuto istruttore) e sia l’U.I.S.P. che il C.A.I.. Frequentare il gruppo speleologico mi ha dato le basi per imparare sia la risalita su corda che la chiodatura su roccia. E solo dopo aver chiodato una falesia nella provincia di Genova ho incominciato a frequentare il Finalese ed a chiodare i primi itinerari locali.

Quando e come hai iniziato a scrivere guide di arrampicata?

Mentre chiodavo i primi itinerari iniziai a prendere appunti e preparai un raccoglitore ad anelli nel quale inserii tutte le informazioni relative alle pareti sulle quali avevo lavorato. Proponendone la vendita in cambio di una piccola inserzione pubblicitaria, incontrai l’ex proprietario di un b&b di Finale che pensò che il raccoglitore sarebbe potuto diventare un vero libro… E così fu. Con non poche difficoltà mi occupai di reperire pubblicità per poter pagare stampa, grafica e traduzioni. Dopo due anni di lavoro e di risparmi, la guida di arrampicata “Finale by Thomas” uscì e nonostante i suoi limiti (descriveva solo le 9 falesie che avevo chiodato, anziché le circa 100 già esistenti) vendette molto più di quello che avrei potuto mai immaginare. Feci anche girare un video amatoriale che servì a realizzare la prima presentazione che realizzai ai Chiostri di S. Caterina a Finalborgo, con un discreto successo. La guida uscì nel 2007 ma vende qualche copia ancora oggi.

Dopo “Finale by Thomas” di cosa ti sei occupato?

Subito dopo pensai che potesse essere una buona idea scrivere una guida sulle attività extra alberghiere (agriturismi, b&b, campeggi, ecc.) del Finalese e così uscì “Finale non solo mare” che purtroppo non riscosse un gran successo. Nel contempo la casa editrice “Versante Sud” di Milano, specializzata in guide di arrampicata, mi propose un contratto per scrivere la guida completa di arrampicata su Finale Ligure, ma dovetti rifiutare perché, abitando ancora a Genova e lavorando 8 ore al giorno in fabbrica, non avevo tempo a sufficienza da dedicarvi. Dopo qualche anno decisi di licenziarmi e di dedicarmi “a tempo pieno” alle guide cercandomi lavoretti stagionali. Così nel 2009 iniziai a scrivere “Finale Climbing”, la guida di arrampicata che tratta 124 falesie nel comprensorio di Finale Ligure. Questa guida è stata ed è un gran successo.

Qual è il tuo obiettivo nella realizzazione di guide outdoor? Cosa ne pensi dell’outdoor a Finale?

Il mio obiettivo nella realizzazione di guide outdoor è fare del mio meglio nel descrivere quello che descrivo e far sì che nessuno si perda o si possa pentire dell’acquisto che ha fatto. L’outdoor a Finale Ligure occupa una fetta considerevole e molto importante del turismo locale ma, purtroppo, è sempre stato lasciato in “secondo piano” e per cui si è sviluppato lentamente ed in maniera disorganizzata. Basti pensare che delle più di 3.000 vie di arrampicata (circa 175 falesie) circa il 90% sono state attrezzate negli anni da appassionati (come me) che a proprie spese hanno lavorato per realizzare le chiodature.

Come nasce “Sentieri di Finale”? A chi è rivolto?

Stavo già pensando che sarebbe stata una buona idea scrivere una guida di trekking quando la casa editrice “Versante Sud” la propose a me! Così con altri due anni di lavoro ed il prezioso aiuto di Francesca Vallarino, realizzai la guida “Sentieri di Finale”, che descrive 45 itinerari che si snodano nella zona compresa tra Borgio Verezzi e Noli e sono davvero alla portata di tutti. Da percorsi cortissimi di 30 minuti ad un massimo di 7 ore, questa guida contiene per il 75% sentieri ad anello in maniera da poter partire e ritornare allo stesso punto. La guida è rivolta a qualunque tipo di pubblico che abbia voglia sia di camminare che di correre lungo i sentieri del Finalese.

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Com’è articolata la guida?

Le aree toccate sono, da levante a ponente, Borgio Verezzi, Calice Ligure e Rialto, Finalborgo e Perti, Orco Feglino, Finalpia Calvisio e Verzi di Finale, Varigotti e Le Mànie ed infine Noli. Nella simbologia sono riportate tutte le icone relative a punto di partenza e punto più alto raggiunto, il dislivello e la lunghezza in chilometri, il tempo di percorrenza e la difficoltà degli itinerari. Le difficoltà sono suddivise in quattro livelli in ordine crescente: T (turistico), E (escursionistico), EE (escursionistico per esperti) ed infine F (alpinistico semplice). In questa guida un solo itinerario è catalogato come F poiché contiene una breve parte in arrampicata semplice con l’utilizzo di una corda fissa. Nella simbologia è presente poi il periodo consigliato per percorrere l’itinerario, la reperibilità acqua, il segnavia, il fondo prevalente (interessante in particolare per chi pratica il trail running), la ricezione dei telefoni cellulari ed il profilo altimetrico.

Thomas, ci presenti due itinerari descritti all’interno di “Sentieri di Finale”?

Un itinerario molto bello è “La Via del Purchin”. Questo è un giro ad anello vario e panoramico. Parte da Finalborgo e percorrendo la mattonellata Via Beretta, passa sotto i castelli San Giovanni e Gavone raggiungendo la Chiesa di Sant’Eusebio in località Perti. Passa poi sotto l’ampia falesia della Rocca di Perti e raggiunge la croce di vetta. Scende poi sul versante opposto raggiungendo la chiesa di Nostra Signora di Loreto (meglio conosciuta come Chiesa dei cinque campanili) e scende nuovamente a Finalborgo passando a fianco agli antichi lavatoi. Un altro percorso interessante è il “Sentiero Cultura” che è molto panoramico e ad anello. Parte e ritorna a Verezzi borgata Crosa passando davanti alla chiesa di San Martino e sopra all’altopiano della Caprazoppa. Scende poi a fianco ad una cava abbandonata con bellissimo panorama sulla costa e raggiunge infine la sottostante Borgio per poi risalire nuovamente a Verezzi.

Chi vuoi ringraziare?

Vorrei ringraziare in primis Francesca Vallarino, senza la quale questa guida non esisterebbe, Francesca Magillo, Naturalista e Guida Ambientale Escursionistica, autrice inoltre dell’introduzione di questa guida e poi tutte le persone che si sono date disponibili come comparse fotografiche.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

In cantiere ho un paio di guide, una sulle vie ferrate della Liguria e basso Piemonte e l’altra è una guida turistica classica su Finalborgo, Varigotti e Noli nella quale vorrei descrivere i punti di interesse storico e culturale, quali musei, chiese e palazzi storici ma anche spiagge e ristoranti tipici. Ambedue le guide saranno tradotte in Inglese e Tedesco.

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Foto di Marco “Thomas” Tomassini

 

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