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Cagliari (ITALIA)

Un musical all’italiana, una festa demenzial-popolare, una serata incredibile. Tutto questo è successo al teatro Alfieri di Cagliari il 17 gennaio 2009, con la compagnia Lucido Sottile che presentava il suo ultimo lavoro “Servizio Completo”.

L’organizzazione della serata è stata affidata al gruppo nonunder30 – un gruppo di persone che non possono andare sotto i trenta, e che hanno voglia di divertirsi e incontrarsi -, potrebbe essere questa una definizione di questo fenomeno che attira centinaia di persone tramite il gruppo creato sul web.
C’è un evento interessante a Cagliari? Il gruppo si riunisce tramite passaparola nel posto indicato e a volte organizza la comunicazione e le iniziative parallele allo spettacolo. Questa volta era uno spettacolo teatrale, con annesso buffet finale e musica per ballare nello spazio all’interno del teatro, un teatro strapieno. Abbiamo assistito al lentissimo avanzare del pubblico, in attesa di assistere ad un importante evento culturale.

Ogni persona è stato dotata di un cartellino col numero, una volta dentro una voce chiamava qualche numero a caso perché si offrisse volontario per aiutare lo svolgimento dello spettacolo. Un’interazione interessante che ha fatto sciogliere il ghiaccio tra palco e platea, una comunicazione continua, come essere all’interno di una trasmissione televisiva. Gli ingredienti erano quelli giusti: musica, voce narrante, colpi di scena.

“Spettacolo irriverente, ironico e dissacrante”, questa è la definizione che la compagnia dà al proprio lavoro. Uno spettacolo sicuramente divertente, senza pause di riflessione, veloce ed efficace nei cambi di scena. Una commedia che non lascia spazio all’immaginazione, tante sono le suggestioni che propone lo spettacolo. Non c’è tempo di pensare, così com’è la televisione oggi, “spettacoli” che cambiano scena e personaggi con un ritmo impressionante.
Nella televisione che si vede oggi, si passa dall’intervista ad una madre disperata, all’attrice prosperosa, dall’alluvionato allo scandalo calcistico. Il tutto senza una pausa di riflessione, omologando tutte le storie, tutto è uguale nella ricerca dell’odiens.

Lo spettacolo ricalca un po’ questa schizofrenia dello spettatore, una visione spezzettata della scena che forse è quella della realtà quotidiana.

Fabrizio e Paola
Fabrizio e Paola

I temi affrontati sono quelli di sempre, ma inseriti in un contesto contemporaneo. La frustrazione, o meglio le frustrazioni degli uomini. Problemi di coppia causati dalla troppa ingerenza delle suocere, con la conseguente crescita personale dell’uomo ridotta a zero. Un problema che non dipende dalle reali possibilità, si rimane sempre ad aspettare il momento giusto per fare e dire, per cambiare la propria vita. Ma questo momento non arriva mai, nella commedia e nella vita. Si sarebbe voluto essere cantanti, attori, ballerini. E invece si è impiegati presso l’Agenzia delle entrate. Si insegue un miglioramento di ruolo all’interno della struttura, ma nell’intimo, ossia nel sogno, si spera sempre di potersi trasformare in qualcos’altro.

L’uomo è vittima di queste frustrazioni, che vengono risolte da una strana agenzia retta da due signore attempate e un po’ svampite, Ginger e Nives, che riescono a spiegare le trame del sogno di ogni persona che si presenti da loro.
Le signore che non hanno in realtà le idee chiare sul da farsi, pensano invece agli affari, che pare rendano molto bene. Solo i cittadini iscritti a particolari liste civiche e che hanno a disposizione una notevole quantità di danaro, possono partecipare al programma di sublimazione dei sogni. Il protagonista, Fabrizio Rigoni, assiste alla rappresentazione della propria vita, vedendo quello sarebbe potuto essere, ma che non avrà mai il coraggio di fare veramente.

Una psicanalisi collettiva che porta inesorabilmente al fallimento delle proprie aspettative. Ci sono molti simboli sul palcoscenico che attirano l’attenzione. Dalla donna cane, forse sogno inconfessato di Fabrizio, che gira sul palco e in mezzo al pubblico quasi nuda, sembrerebbe ricordare a tutti un desiderio inespresso. O ancora, ballare come Tiziano Ferro, potrebbe essere un desiderio soffocato dal desiderio pressante per la carriera che mammà ha per Fabrizio, “perché insomma questa volta devi vincere tu il concorso”, dice al telefono al figlio. Un rapporto ossessivo che porterà la coppia a lasciarsi, con tutti i sogni da dimenticare. Una commedia divertente e dissacrante appunto, ogni tranquilla esistenza borghese sfasciata dalla frustrazione. Lo spettacolo rappresenta una sensazione, che è la stessa da quando esiste l’umanità, ossia la voglia di realizzare i propri sogni.

I protagonisti:

Ginger Degli Esposti e Nives Gamberoni nella parte di se stesse

Filippo Grandulli nella parte della sensualissima Monoi

Gabriele Melis e Emiliana Gimelli nella parte degli strabilianti cantori
Chiara Giuliani e Fabio Petruzzo nella parte di Fabrizio Rigoni e Paola Pattané
Naomi A-Wired nella parte del cane Bella
Michela Laconi, Valentina Puddu, Gabriele Vaccargiu nella parte dell’eclettico corpo di ballo

MUSICHE ORIGINALI: Davide Sardo
SCENOGRAFIA: Sami Lo Giudice
COSTUMI: Salvatore Aresu
ASSISTENTE ALLA COREOGRAFIA: Gabriele Melis
RESPONSABILE PRODUZIONE: Rossella Serri
RESPONSABILE ORGANIZZATIVA: Francesca Casula

REGIA E COREOGRAFIA: Tiziana Troja e Michela Sale Musio

Si consiglia vivamente di visitare il sito o lo spazio della compagnia su myspace.

www.lucidosottile.com

www.myspace.com/serviziocompleto

o per l’ufficio Stampa:

Francesca Mulas: francmulas@virgilio.it

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