Lago di Miseno
Share

Napoli (ITALIA)

Lagovivo è il nome di un’impresa che si ripromette di valorizzare la zona del / e intorno al Lago Miseno. Il nome Lagovivo è stato scelto in contrapposizione a quello del Lago Maremorto (o Lago Miseno) proprio per dare un senso di rinascita e valorizzazione. Come il lago d’Averno, creduto sede degli Inferi e il lago di Lucrino, una volta ricco di ostriche e di orate e ora non più pescoso lo stesso è avvenuto per il lago di Miseno, prima con acque limpide e ora più fangoso anche se si sta provvedendo al recupero delle acque.

Giuseppe Illiano è il nome del nostro Caronte e del nostro Virgilio, che partendo dal pontile numero 1 sul lago di Miseno, ci ha fatto conoscere le bellezze del lago, avamporto romano voluto dall’imperatore Augusto e realizzato dal genero, l’architetto Agrippa, che fece aprire due foci di comunicazione con il mare. Questo collegamento si è poi riempito nel corso dei secoli, portando ad un insabbiamento e a una chiusura dal mare. Se si guarda dalla collina che lo sovrasta, si può vedere l’emisfero del lago, con una lingua di sponda che lo separa dal mare aperto da un lato e la lunga e frastagliata costa di Miliscola che si apre sul mare con spiagge lunghe e sabbiose dall’altra. E se di fronte si staglia il profilo di Capri, sulla destra si può quasi toccare Procida, mentre alle sue spalle si vede il monte Epomeo di Ischia.
E ci si domanda? Gli Inferi, in questo luogo di Paradiso?

Il giro naturalistico offerto da Lagovivo comprende l’escursione del lago in barca a motore, a remi o con il pedalò, con sosta su una specie di chiatta, o bar galleggiante, che tutti i giorni tranne il lunedì, tempo permettendo, si allontana dalla riva e si sposta con motori alimentati da pannelli solari, fino al cento del lago dove è possibile godersi il sole, un sostanzioso aperitivo o/e fare Birdwatching sul tetto, da cui il nome del bar: Asteco e Cielo, se lo vogliamo dire in napoletano, o Roof & Sky, all’inglese.
Il giro continua in bicicletta con una circumnavigazione del lago, sulla pista ciclabile che lo costeggia.

Lasciato il lago Miseno e arrampicandosi su una breve salita fra le case, si arriva alla Piscina Mirabile. Voluta dall’imperatore Augusto per convogliare le acque del fiume Serino dall’Avellinese per portare acque a sufficienza alla flotta misenense, è la più grande cisterna che ci sia pervenuta dalla antichità. Si può visitare solo chiedendo la chiave ad una signora che abita nella stessa via dove si apre la Piscina. Una delle tante forme di volontariato per sopperire alla mancanza di fondi della Sovraintendenza sia per l’apertura dei monumenti che per il pagamento dei custodi.
La Cisterna è da lungo tempo vuota, ma le altissime mura ricordano una cattedrale gotica e come questa sono un luogo che ispira misticismo e ammirazione per l’ingegnosità umana.
Uscendo ci si scrolla dall’umido e dal peso del passato, completando la visita con una sosta alla Cantina Piscina Mirabile.

Tutte le offerte culturali dei Campi Flegrei sono sotto il segno di un turismo colto e lento, dove il desiderio di conoscere è sempre supportato dal desiderio di vivere l’attimo fuggente, godendo della storia, dell’archeologia e anche della buona tavola e di questi vini, che hanno un passato e sicuramente un futuro… Questa cantina, oltre a offrire visite del vigneto e della cantina con degustazioni, offre workshops didattici per le scuole. Coltiva qualità autoctoni di vegetali, come la cicerchia, un tipo di fagiolo simile al cecio, proveniente dal medio oriente e conosciuto dai Romani, che lo usarono ampiamente nella loro cucina, ma anche il pomodoro cannellino.
Nel periodo della nostra visita erano in piena vendemmia, ma anche in inverno la cantina è attiva: offre la raccolta di mandarini direttamente dall’albero e nel periodo tra Natale e l’Epifania fra le mura costeggianti la Piscina Mirabile e la Cantina si svolge un presepe vivente.

www.lagovivo.it
www.piscinamirabilevini.com
www.astecoecielo.it

 

Leave a comment.