
Durante la giornata di martedì 17 giugno, presso la storica sala di Forcella, è stata presentata la programmazione della prossima stagione al Trianon, il teatro della Canzone Napoletana, durante una conferenza stampa, organizzata da Paolo Animato, direttore dell’ufficio stampa, tenuta da Marisa Laurito, direttore artistico della storica struttura gestita dalla Fondazione Trianon Viviani, ed altri esponenti di spicco, tra cui Giovanni Pinto, presidente della fondazione stessa.

Tale programmazione, appunto quella della stagione teatrale 2025-2026, avrà luogo il 15 ottobre: infatti, con un grande titolo di Raffaele Viviani, al quale è dedicato il teatro, Festa di Piedigrotta, diretto da Nello Mascia, sarà lo spettacolo inaugurale che proseguirà con altri appuntamenti invernali che troveranno degna chiusura con l’immancabile Cantata dei Pastori con Peppe Barra, in scena dal 19 dicembre.
La conferenza ha avuto inizio con il luminosissimo schermo, predisposto in alto e a centro del palcoscenico del Teatro Trianon, a proiettare l’immagine scelta da Marisa Laurito per la nuovissima campagna spettacoli: un grandissimo cuore. Si, un cuore rosso, vivido e pulsante, rappresenterà la stagione “appassiunata” nel teatro più popolare e amato dai napoletani, capace di riunire tutto il tessuto cittadino in un pubblico trasversale ed eterogeneo.
Gli spettacoli del Teatro Musicale
Come già anticipato ci sarà Festa di Piedigrotta in primis, spettacolo che darà avvio anche alla rassegna Stelle senza tempo, una sagra popolare in due atti, risalente al 1919, la quale narra l’umanità ferita e disorientata che emerge dalla tragedia di una guerra devastante con una grande urgenza di vivere. I sentimenti e le angosce dei personaggi possono far riflettere in un presente attraversato da ciò che papa Francesco aveva definito una «guerra mondiale a pezzi». Prodotto dallo stesso Trianon Viviani, lo spettacolo si avvale delle elaborazioni musicali di Eugenio Bennato e dello spazio scenico disegnato da Raffaele Di Florio.

Il secondo titolo di teatro musicale e anche quello entro la rassegna di Stelle senza tempo è Il testamento di Parasacco di Eduardo Scarpetta, in occasione del centenario della scomparsa del grande commediografo, prodotto dal Trianon Viviani in collaborazione con il Teatro di Napoli – Teatro Nazionale. Questa «favola fantastica», con le musiche di Vincenzo Scarpetta, costituisce un vero gioiello di scrittura teatrale, scritta nel 1878 per risollevare le sorti del teatro San Carlino; ambientato a Sorrento nel Seicento, la commedia mescola effetti speciali, magia e mistero in chiave comico-grottesca, con il diavolone Fulmine che corre in soccorso dei poveri oppressi dalle angherie di un marchese crudele. Lo spettacolo è diretto da Francesco Saponaro, altresì curatore dell’adattamento del testo, con gli arrangiamenti e la direzione musicale di Mariano Bellopede.

In programmazione, entro Stelle senza tempo, anche Penziere mieje, un omaggio a Luca De Filippo, nel decimo anniversario della sua scomparsa, in collaborazione con la Fondazione Eduardo De Filippo. Lo spettacolo è un concerto teatrale, con le musiche di Antonio Sinagra, che ripercorre la poetica eduardiana attraverso poesie, lettere e scritti musicati da Sinagra su commissione di Eduardo stesso. Vi parteciperanno varî attori e cantanti che hanno lavorato a stretto contatto con l’attore-regista.

Campeggiano tra gli altri titoli di teatro musicale Anni ‘90… Noi che volevamo la favola! con Massimiliano Gallo: il racconto, tra assoli e duetti, delle fasi cruciali di un’«epoca d’oro», passa dall’allegria alla riflessività con piglio filosoficamente “partenopeo”; successivamente Donne oltre l’orlo di una crisi di nervi, il viaggio di Rosalia Porcaro tra tic, smanie e sogni di personaggi femminili di varie generazioni; infine, come detto, l’appuntamento natalizio della Cantata dei Pastori: la classica sacra rappresentazione è diretta da Lamberto Lambertini e vedrà Peppe Barra nel ruolo del pulcinellesco Razzullo e Lalla Esposito in quello di Sarchiapone.
Gli Spettacoli del Teatro
Saranno in pratica due gli appuntamenti con il teatro internazionale: Il 5 dicembre andrà in scena Vizita, lo spettacolo che ha vinto il Festival del Teatro albanese Moisiu, per le sezioni miglior spettacolo, musica e scenografia. Il testo di Fabio Pisano, ispirato liberamente a La Visita meravigliosa di Herbert George Wells, è stato adattato da Davide Iodice, che ha anche curato la regia, le scene e i costumi. Lo spettacolo è una critica su come accogliamo «chi viene da fuori», cioè lo straniero, ed è rappresentato in lingua albanese con sottotitoli in italiano. Ci saranno anche Marco Zoppi e Rolanda con Bubbles revolution a dar vita a uno show di arte, magia e tecnologia che trasforma le bolle di sapone in protagoniste di un viaggio sensoriale per tutta la famiglia.
Gli spettacoli in forma di Concerto
Il programma dei concerti avrà inizio il 24 ottobre con la cantautrice Vincenza Purgato, che presenta Anima di strega, album che dà voce alle donne che hanno attraversato il fuoco dell’Inquisizione. Dario Sansone, frontman dei Foja, tornerà al Trianon Viviani con il suo ensemble per Na poesia e na jastemma, concerto teatrale che racconta la storia d’amore di un uomo per la sua città millenaria.
Paola Turci e il giornalista Gino Castaldo proporranno La rivoluzione delle donne, spettacolo che celebra le voci femminili che hanno segnato la storia della musica italiana, da Mina a Ornella Vanoni, da Milva a Patty Pravo, attraverso narrazioni, filmati e interpretazioni dal vivo.

E ancora, Inserito in Stelle senza tempo, Buon compleanno Luna Rossa, il concerto di Eddy Napoli, il cantante, al secolo Eduardo De Crescenzo, che è figlio del poeta Vincenzo che compose con Vian la famosa canzone: esso promette di risaltare quanto Luna rossa abbia rivoluzionato la melodia partenopea e sia stata tradotta in oltre cinquanta lingue. Tra i suoi maggiori interpreti, lo ricordiamo, Frank Sinatra, Ella Fitzgerald e Dean Martin. Una canzone senza tempo e che è arrivata a compiere già i suoi 75 anni.

Enzo Gragnaniello, Cristina Donadio e il Solis string quartet presenteranno Anime in tempesta, un viaggio scritto da Stefano Valanzuolo che si dipana tra le composizioni dei maggiori cantautori internazionali, come Jacques Brel, Tom Waits, Chico Buarque, Leonard Cohen e Nick Drake. Il Gospel partenopeo di Rita Ciccarelli & FlowingGospel proporrà invece l’incontro tra l’anima viscerale di Napoli e la potenza spirituale del gospel.

Chiuderà il programma dei concerti Tommaso Primo, che, dal 13 dicembre, ritornerà al Trianon Viviani con Vangelo secondo Primo, nel quale cala i personaggi del racconto evangelico in vesti contemporanee per affrontare temi come consumismo, tradimento, pregiudizio e amore proibito.
Gli spettacoli di stand up comedy
Saranno tre gli appuntamenti con lo stand up comedy: Antonio Juliano in ConFesso. È solo un pensiero, giuro, darà vita a uno spettacolo completamente improvvisato dove si confesserà con il pubblico all’insegna di un’ironia tagliente e terapeutica. Simona Pirozzi in Tutto chiaro attraverso i miei occhi restituirà la visione del mondo di una millenial che non ha paura di dire verità scomode. Con Senza copione, Mariano Bruno, il famoso comico di Made in Sud, proporrà uno spettacolo dove l’improvvisazione regna, ma è governata da una ruota che decide temi e situazioni.
Gli incontri al Trianon Viviani

Il direttore artistico Laurito sostiene che «in questi anni il teatro Trianon Viviani si è schierato a favore dei diritti umani, perché stiamo attraversando anni bui: la rivoluzione dei giovani iraniani per la libertà e le tante guerre, come quella tra Russia e Ucraina e, purtroppo, l’eccidio dei Palestinesi compiuto dal governo Israeliano».Di qui la sua idea di dar vita alla nuova rassegna Nea PÓLIS – Informazione, Giustizia e Diritti al centro della scena, che sarà presente anche nella programmazione del 2026. A inaugurarla, il 7 novembre, Marco Travaglio con I migliori danni della nostra vita. Il giornalista e saggista, per la prima volta sul palco del Trianon Viviani, racconterà con il suo stile satirico gli ultimi cinque anni di storia italiana, analizzando come «i poteri marci della politica, della finanza e dell’informazione hanno ribaltato il voto dei cittadini, dal cambiamento alla restaurazione».