isole che parlano
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La XXVI edizione del Festival Internazionale Isole che Parlano diretto da Paolo Angeli e Nanni Angeli si svolgerà dal 3 all’11 settembre 2022 in Gallura – tra Palau, La MaddalenaArzachena e Luogosanto – e tornerà a fare tappa in Barbagia, a Orani, grazie al rinnovata collaborazione con il Museo Nivola.

Due in questa edizione gli appuntamenti di anteprima Aspettando Isole che Parlano che apriranno la settimana di eventi dal vivo. Sabato 3 ad Arzachena, dove al tramonto (ore 18:30) la Tomba dei Giganti Coddu Vecchju ospiterà la musica avvolgente e imprevedibile del duo composto da Fabio Mina, flauti ed elettronica, e Francesco Savoretti, percussioni ed elettronica, con il nuovo progetto Threshold che unisce le timbriche degli strumenti tradizionali all’elettronica spingendosi oltre i generi, tra improvvisazione e composizione. Domenica 4, invece, sempre alle 18:30, sarà il suggestivo Palazzo di Baldu, sito di epoca giudicale immerso nel verde della campagna di Luogosanto, a fare da quinta alla travolgente esibizione della band internazionale Ayom (Brasile, Angola, Grecia, Italia) un viaggio sulle rotte della diaspora africana, dalle coste dell’Atlantico a quelle del mar Mediterraneo, che unisce la sensualità del carimbó brasiliano e della cumbia colombiana, i colori tropicali del baiao e del forrò dal nordest del Brasile, i ritmi trascinanti della semba – un genere musicale e una danza tradizionale dell’Angola – l’energia vorticosa della coladeira di Capo Verde, del funaná, del guaguanco, ad aspetti più attuali e urbani, caratterizzati da colori intensi e ritmi incandescenti. Sul palco: Jabu Morales, voce e percussioni, Timoteo Grignani, percussioni, Alberto Becucci, fisarmonica, Walter Martins, percussioni, Ricardo Quinteira, chitarra, Francesco Valente, basso.

Lunedì 5 settembre il Festival riprenderà a Palau – da sempre cuore della manifestazione – con Isole che Parlano ai bambini a cura di Alessandra Angeli, la sezione dedicata a bambini e ragazzi, che compie 18 anni. Attraverso i linguaggi teatrali e musicali, passando per le arti figurative e il cinema d’animazione, i giovani partecipanti dialogheranno con i luoghi, la storia, l’ambiente e con il proprio modo di essere, pensare e fantasticare.
Quest’anno saranno attivati tre percorsi suddivisi in tre fasce di età differenti, dai 6 ai 18 anni. I bambini più piccoli saranno protagonisti creativi e danzanti con Chi c’è sotto i fili? attività di costruzione e animazione di marionette a filo a cura di Nadia Imperio; si ascolteranno canti e suoni di tubi, con l’“orchestra riciclona” di Anche i tubi suonano laboratorio musicale a cura di Aleksandar Caric; e, infine, i ragazzi più grandi, si tufferanno nel magico mondo della Clay animation con Pensieri Nascosti, un laboratorio di cinema d’animazione a cura di Vinz Beschi e Nicole Bolpagni.

La sera del 5 settembre l’Arena Effetto Notte accoglierà la Notte Animata a cura di Andrea Martignoni e una selezione di cortometraggi di animazione realizzata in collaborazione con ANIMAPHIX festival del cinema di Animazione – Bagheria Palermo. Torneranno poi, nel pomeriggio del 6 settembre, gli “Assaggi di laboratori” – dedicati ai piccolissimi dai 4 ai 6 anni e ai loro genitori – in un viaggio alla scoperta della Conca Fraicata e altre dimore con il laboratorio Munari a cura di Noemi Bermani che si svolgerà a La Croce/Parco del Tartafone. Seguirà lo spettacolo di burattini e marionette Matteo il coniglietto del giovane e apprezzato artista Davide Serra aka Effetto Serra.
La tre giorni di laboratori si concluderà, come di consueto, la sera del 7 settembre con la presentazione pubblica di quanto vissuto e realizzato. Una serata aperta a tutti e fatta di immagini, suoni e tante emozioni.

Giovedì 8 si entrerà nel vivo del Festival con il lungo fine settimana di musica e fotografia che accompagnerà il pubblico fino a domenica 13.
Il primo appuntamento della giornata sarà l’affascinante concerto al tramonto (ore 18:30) sulla Scogliera di Tegge a La Maddalena che vedrà protagonista il Synne Sanden Trio (Norvegia) con la leader della band al piano e alla voce, accompagnata da Henrik Schimdt (sintetizzatori e fisarmonica) e Julie Kleive (sintetizzatori e percussioni). Sanden, artista di spicco dell’avanguardia pop norvegese caratterizzata da una personalissima drammaticità, fortemente emotiva e quasi teatrale, presenterà una sintesi della sua discografia da solista in un concerto semiacustico, caratterizzato da melodie nordiche di orientamento art-pop.

Il programma proseguirà a Palau con l’inaugurazione della mostra di Franco ZecchinContinente Sicilia ospitata nelle sale polivalenti del Cineteatro Montiggia, che, alle 21:30, darà il via ufficialmente a Isole che Parlano di fotografia la sezione del festival da sempre dedicata ai grandi nomi del fotogiornalismo e della fotografia di reportage.

L’esposizione – che resterà aperta al pubblico fino al 9 ottobre – presenterà un’ampia selezione di immagini che vanno dal 1975 al 1994, periodo in cui Zecchin ha fotografato la Sicilia durante gli anni della guerra di mafia e del forte impegno civile, non tralasciando aspetti riguardanti società, cultura, tradizioni e quotidianità.  Immagini nate dalla tensione tra ricerca estetica e critica sociale: alla brutalità mafiosa, fatta di omicidi e di attentati, si accompagnano i processi e i funerali; alle immagini delle esperienze di vita all’interno degli ospedali psichiatrici, si alternano quelle degli spazi urbani, delle feste religiose, degli incontri e delle relazioni in un contesto sociale denso e aperto sul mondo.
La prospettiva proposta dal percorso espositivo è antitetica a quella di un’insularità marginale e bloccata nella sua unicità, rassegnata a subire l’oppressione del potere mafioso e incapace di reagire agli stimoli dell’attualità globale. Le proteste e le mobilitazioni ricordano che la Sicilia non è solo il luogo di nascita della mafia ma anche dell’antimafia e di numerose sperimentazioni sociali.

Alle 22:30 il pubblico avrà poi l’opportunità di conoscere più da vicino il lavoro e l’opera di Zecchin. Il  fotografo che, insieme a Letizia Battaglia sua compagna di vita e di lavoro per oltre 20 anni, ha narrato la Sicilia e la mafia in tutto il mondo, si racconterà nell’incontro/lezione Riflessioni sull’etica di un mestiere, che si terrà al termine dell’inaugurazione. L’incontro sarà preceduto da Momenti DiVini, una degustazione di vini di piccoli produttori sardi, il primo dei momenti dedicati al territorio e ai suoi prodotti di Isole che Parlano di Sapori.

Isole che Parlano di musica riprenderà venerdì 9 settembre con 4 concerti in programma nel corso della giornata.

Al mattino alle 11:30 Christian Ferlaino (Calabria) – sax alto, sax baritono e campanacci – si esibirà in solo sulla scogliera di Talmone a Palau al termine di un trekking che accompagnerà il pubblico da Cala Scilla alla Batteria militare di Talmone, oggi bene FAI – Fondo Ambiente Italiano. Bad Habits, questo il titolo della performance, attinge dai mondi musicali di Ferlaino, musicista, ricercatore e compositore: dalla scena musicale contemporanea (con particolare attenzione alla scena dell’improvvisazione europea) alla musica popolare calabrese, per dare vita a un solo che esplora il potenziale della ripetizione e della variazione. A chiudere l’appuntamento sarà Il Miele, la presentazione e degustazione guidata da Apiaresos Apicoltori di Sardegna della bottiglia “Isole26” idromele Liune per il festival.

Nel pomeriggio a Cala Martinella alle 18:30 per Risacca #17, sarà, invece, l’inedito duo composto dai musicisti turchi Melisa Yildirim al kamancha e Ahmet Ozan Baysal al bağlama (saz) a doppio manico, a condurre il pubblico in un viaggio tra le musiche dell’Anatolia e l’improvvisazione libera, in dialogo con i suoni del mare in una delle baie più intime e raccolte di Palau.
Ritroveremo Ahmet Ozan Baysal – interprete e compositore – con la sua musica che fa sintesi delle tecniche tradizionali bağlama şelpe e delle pratiche armoniche nella musica tonale e jazz, la sera, alle 21:30, questa volta in solo, in apertura dell’appuntamento AlFaro #9 in località Porto Faro a Punta Palau. A seguire, alle 22:30, salirà, invece, sul palco il Duo Ruut (Estonia), un progetto nato dall’incontro delle due giovani musiciste e compositrici Katariina Kivi e Ann-Lisett Rebane, entrambe alla voce e alla cetra, che suonano insieme a quattro mani, che ha portato la tradizione estone, riletta in chiave minimalista, alla ribalta nella Global Music europea. Al centro dell’esibizione di questo originale progetto ci sono le due voci, eteree e affascinanti, e la cetra usata come batteria oltre che come strumento a corde.

Sabato 10 settembre il tradizionale appuntamento alla Chiesa Campestre di San Giorgio con l’incontro/lezione delle 10:30 vedrà quest’anno in dialogo Melisa Yildirim, Ahmet Ozan Baysal, e Alessandro Santacaterina, che sarà anche protagonista, alle 11:30, al termine dell’incontro, del concerto Il primo canto. Il giovane musicista calabrese, alla chitarra battente preparata, trasla nella contemporaneità la tradizione musicale della sua terra di origine, creando un terreno di incontro tra i grandi compositori del Novecento – John Cage e Bruno Maderna – e le danze tipiche della Calabria, distinguendosi con un approccio del tutto personale – basato sulla preparazione del suo strumento, l’utilizzo dell’archetto e di una loop station –  che rende unica ogni sua esibizione.
La mattinata a San Giorgio si concluderà come di consueto con l’Aperitivo campestre e la degustazione di eccellenze vinicole sarde.

Nel pomeriggio, alle 17:00, il programma riprenderà – dopo due anni di assenza – con uno degli appuntamenti più amati dal pubblico del Festival, Di Granito XVII Edizione. Musiche tradizionali tra sacro e profano: il concerto acustico itinerante di musiche tradizionali con la sonorizzazione della Roccia dell’Orso
dedicata a Pietro Sassu e Mario Cervo, realizzato in collaborazione con ISRE, Lugori S.c.a.r.l., Archivio Mario Cervo, Ass. “Tottoi Zobbe e Antoni Are”. Quest’anno saranno con noi il Tenore S’arborinu de Orune (Sardegna), con Angelo Soma e Antonio Tolu boche, Piero Cidda mesu boche, Francesco Chessa contra, Franco Monni  basciu, e il Tenore Ususule de Siniscola (Sardegna), con Antonio Secchi oche, Antonio Dettori mesu oche, Domenico Carta contra, Francesco Carta bassu.

A partire dalle 21:30, infine, secondo e ultimo appuntamento a Punta Palau, in località Porto Faro, per Al Faro #9: in apertura della serata, incontreremo nuovamente Melisa Yildirim (Turchia) virtuosa di kamancha, strumento di origini persiane, tradizionalmente utilizzato nelle orchestre di musica classica dell’Oriente e inserito – per le prassi esecutive e di costruzione –  tra i patrimoni orali e immateriali dell’umanità dell’UNESCO. Yildirim, che proporrà un’esibizione in solo, ha modificato lo strumento, aggiungendo una corda, e ne ha ridefinito il ruolo, creando un crossover con il jazz, la musica improvvisata e le musiche di altre aree geografiche, tessendo un ponte ideale tra Oriente e Occidente.
A seguire, alle 22:30 sarà il momento di uno dei concerti più attesi di questa edizione, quello dello Yazz Ahmed Quartet (Bahrain/UK). Yazz Ahmed, trombettista, compositrice e produttrice, è, infatti, oggi considerata una delle figure più importanti del jazz contemporaneo internazionale ed è particolarmente apprezzata per il suo lavoro che supera i confini tra jazz ed elettronica, unendo i suoni spirituali del Medio Oriente con il sapore futuristico della scena jazz contemporanea del Regno Unito e dando vita a quello che è stato descritto come un “jazz arabo psichedelico, inebriante e avvincente”. Con lei sul palco ci saranno i musicisti Ralph Wyld al vibrafono, Dave Manington al basso e Martin France alla batteria.

Domenica 11 settembre, ultima giornata di Festival, si aprirà anche quest’anno con uno speciale concerto ospitato in una cantina del territorio: alle ore 11:00 presso le Tenute Filigheddu si esibiranno i Pororoca (Sardegna): Alessandro Cau alla batteria, Federico Fenu al trombone e Tancredi Emmi al contrabbasso. Attingendo vari elementi dalle musiche del mondo, il trio dà vita a un linguaggio jazzistico contemporaneo intriso di contaminazioni, in cui composizione e improvvisazione si fondono e diventano irriconoscibili. Al termine dell’esibizione, alle 12:00,  festeggeremo con il Brindisi al “prossimo anno” e la degustazione dei vini delle Tenute Filigheddu.

Nel pomeriggio, alle 18:30,  Isole che Parlano tornerà nell’arcipelago di La Maddalena con uno degli appuntamenti più amati nella storia del Festival: ospite del meraviglioso concerto al tramonto a Cala Corsara sull’Isola di Spargi sarà per questa edizione proprio la musicista Yazz Ahmed – questa volta in solo – con tromba, filicorno ed elettronica.

In contemporanea, nel cuore della Barbagia, a Orani saranno, invece, Alessandro Santacaterina con la sua chitarra battente preparata e Melisa Yildirim al kamancha, gli ospiti speciali del concerto realizzato in collaborazione con il Museo Nivola.

Si tornerà, infine, a Palau alle 21:00, per il tradizionale Saluto al mare: con un breve concerto sulla Spiaggia di Palau Vecchio Isole che Parlano darà appuntamento al suo pubblico per la prossima edizione.

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