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Una struttura sacrale con deposizioni votive di un palco di cervo rosso perfettamente conservato e corna di toro adulto di grandi dimensioni, oltre ad altre deposizioni votive in oro, argento e avorio: ecco cosa è stato portato alla luce dalla tredicesima campagna di scavo della missione sull’acropoli di Selinunte dell’Università Statale di Milano e della New York University, in convenzione con il Parco Archeologico di Selinunte.

La campagna di scavo, fortemente internazionale e interdisciplinare, si è svolta tra il 7 giugno e il 5 luglio 2019 e ha incluso più di cinquanta componenti, tra studenti ed esperti, da otto diversi Paesi. E’ stata diretta da Clemente Marconi, docente di Archeologia classica presso il Diparttimento di Beni Culturali e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano.

Lo scavo si è concentrato sull’approfondimento delle due trincee aperte lo scorso anno lungo il lato sud del Tempio R (Saggio S) e tra il lato ovest del Tempio R e il lato sud del Tempio C (Saggio R) e ha prodotto risultati della massima importanza, relativamente alle fasi più antiche di occupazione greca del grande santuario urbano e alle attività associate alla costruzione prima del Tempio R e poi del Tempio C.

La missione ha portato alla luce la fronte ovest di un edificio di culto, una struttura rettilinea con fondazione in schegge di calcare e elevato in mattoni crudi la cui fronte est era stata identificata nel 2010. L’edificio aveva una lunghezza di 4.5 m, ed era posizionato subito a est del più recente Tempio R, con lo stesso orientamento est-ovest. Databile nell’ultimo quarto del VII secolo a.C., la struttura è stata rasata con cura in occasione della costruzione del Tempio R nel primo quarto del VI secolo a.C. Sulla base della collocazione e dei materiali associati a questo edificio, tra i più antichi di fase greca fin qui identificati a Selinunte, aveva con ogni probabilità una funzione sacrale. Particolarmente notevole è stato il rinvenimento, nello strato di preparazione dell’area circostante, della deposizione votiva di un palco di cervo rosso (Cervus Elaphus) appartenuto ad un animale adulto e perfettamente conservato.

Per le fasi di costruzione e uso del Tempio R, due scoperte significative sono state due buche di palo funzionali al sollevamento dei blocchi della cella dell’edificio, e un altare cavo per libagioni perfettamente conservato, posizionato presso l’angolo sud-est del Tempio R. Una scoperta della massima importanza da questo contesto è stata la deposizione votiva di due corna di un toro (Bos Taurus) adulto di grandi dimensioni, molto probabilmente appartenenti allo stesso animale. Si tratta della prima evidenza archeologica per il sacrificio di tori nel grande santuario urbano di Selinunte.

Infine, il saggio tra Tempio R e Tempio C ha permesso di mettere completamente in luce le fondazioni di quest’ultimo edificio, rivelando come la pendenza attuale di questo settore dell’acropoli sia stata realizzata artificialmente in occasione della costruzione di questo grande tempio monumentale. I livelli associati alla realizzazione del Tempio C sono perfettamente conservati, e offrono documentazione preziosa per la definizione del processo di costruzione, inclusa la realizzazione delle fondazioni e del crepidoma.                   

1 thought on “Selinunte, un antico luogo di culto scoperto dallo scavo coordinato dalla Statale di Milano

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