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Il panorama climatico e geologico dell’Etna fusi insieme creano peculiarità irripetibili sovente costituite da netti contrasti: terra arsa e neve, sbalzi termici e lava, sole radioso e colonne di fumo e gas che riducono la visibilità ed offuscano l’atmosfera per molte miglia; tutto questo non può che rendere altrettanto irripetibile la viticultura ed i prodotti enologici che questa straordinaria terra riesce a generare e di cui le tenute di Passopisciaro in provincia di Catania, appartenenti ad Andrea Franchetti, sono degne portavoce.

Il Passorosso nasce dalle generose vigne di Nerello Mascalese situate sul versante Nord del vulcano nelle contrade di Arcuria, Favazzo, Guardiola, Malpasso e Santo Spirito e tutte poste su terreni ghiaiosi con sedimentazioni laviche ad altitudini comprese tra i 550 ed i 1000 metri ed è qui che Andrea ha avuto il merito di essere stato tra i pionieri della viticultura che hanno saputo credere in questo terroir incredibile, recuperando antichi vigneti allevati ad alberello.

La vendemmia avviene generalmente verso la seconda metà di Ottobre, le uve fermentano per 15 giorni in vasche di acciaio e, avvenuta la svinatura, il Passorosso affina in botti di rovere per ben 18 mesi per poi essere imbottigliato senza alcun filtraggio. Un tempo chiamato Passopisciaro e la cui first edition risale al 2001, il Passorosso ha ottenuto la denominazione Etna nel 2014.

L’annata del 2015 ha donato al Passorosso un colore rosso rubino brillante di grande trasparenza e sentori di mora selvatica e marasca, erbe della macchia mediterranea miste a note terrose, tocco piperito, incenso e posa di caffè. Per quanto non di grande consistenza all’analisi visiva il suo corpo conferisce una sorsata piena ed appagante, tannini sottili, piacevole morbidezza e sapida persistenza. Trippa col prete.

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