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Si è tenuto ieri, 19 settembre, un convegno sul “Progetto ÀKINAS: vitigni unici dalla biodiversità della Sardegna” a cura dei ricercatori del CREA-ENO, Centro di Ricerca Viticoltura e Enologia, dell’AGRIS (Agenzia per la Ricerca in Agricoltura) e con la collaborazione di LAORE e delle amministrazioni comunali interessate.

Lo scopo del convegno è quello di mostrare i risultati delle ricerche recentemente realizzate e finalizzate all’analisi dei vitigni autoctoni minori. Gli studi svolti non hanno riguardato una semplice catalogazione sistematica dei dati raccolti, ma sono stati utili per fornire dettagli tecnici sull’intera filiera, e in particolar modo riguardo la sua qualità e sostenibilità economica e ambientale.

I risultati della ricerca compiuta descrivono la vocazione vitivinicola della Sardegna e, come questa realtà sia profondamente legata alla sua storia, alla sua cultura e all’ambiente.

Il progetto ha preso a campione alcuni vitigni legati ad altrettanti territori della Sardegna che sono caratterizzati dalla presenza di antichi borghi e di un turismo ad essi strettamente legato. E quindi, potremmo considerare questi vitigni come veri e propri “genius loci” (era lo spirito del luogo per i latini ) ed espressione di queste aree dell’isola e del territorio e, come opportunità di crescita e di valorizzazione dei sapori e saperi locali. Ulteriori spunti di ricerca sono nati grazie ai risultati ottenuti, ma si tratta ancora di studi preliminari.

Convegni, degustazioni, stand espositivi. Il progetto ha coinvolto 8 borghi in altrettanti eventi volti a promuovere la vocazione turistica e prodotti locali, anche attraverso attività di comunicazione e di promozione turistica e di collocazione del prodotto Sardegna sui mercati esteri.

È pertanto evidente l’obiettivo del lavoro dell’Agenzia Regionale: rafforzare l’attrattività dei borghi rurali; valorizzare le risorse ambientali e culturali presenti nei territori rurali della Sardegna; promuovere e valorizzare le produzioni vitivinicole, agroalimentari e artigianali tipiche; creare reti di collaborazione territoriali e non solo per destagionalizzare l’offerta turistica. Insomma, accoglienza in senso ampio e valorizzazione di tutte le risorse del territorio. Ossia cercare di promuovere al meglio l’isola, sponsorizzando il ruolo centrale che questa ha sempre avuto nella domesticazione della vite e nella commercializzazione del vino.

E proprio legato a questi obiettivi è stato il discorso in apertura della Dott.ssa Donatella Capelli (Assessorato del Turismo della Regione Sardegna), la quale ha posto l’accento anche sul grano e sul pane e non solo sul vino, perché pane e vino sono un argomento prettamente legato alla civiltà mediterranea e, insieme, raccontano una storia che coincide con quella dell’umanità e ne tocca tutti gli aspetti.

Il vino ha una storia millenaria, tuttavia, il progetto ÀKINAS (dal latino e sardo acino) oltre a puntare l’attenzione su biodiversità, sostenibilità e naturalità quali parole chiave legate al vino, come ha spiegato Gianni Lovicu, rappresentante dell’AGRIS, cerca di sviluppare anche i concetti di innovazione e conoscenza di tutti gli aspetti che caratterizzano i vino. È infatti necessario celebrare la tradizione e le peculiarità, ma non dobbiamo lasciare che rallentino gli sviluppi della ricerca.

 

Di seguito il video presentato in apertura del convegno. Tre minuti per descrivere il progetto di Agris “Akinas” per il recupero dei vitigni arcaici della Sardegna nel contesto della promozione turistica dei “Territori del vino e del gusto”.

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