Franco Lorenzoni
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Nell’ambito di “Approdi” Carovana SMI e Tuttestorie, il 17 novembre, hanno organizzato l’incontro “I bambini pensano grande”. Un appuntamento, questo, il cui titolo è tratto dall’ultimo libro scritto da Franco Lorenzoni, protagonista dell’evento e tra le voci più autorevoli del mondo della scuola in Italia.

Franco Lorenzoni a Cagliari
Franco Lorenzoni all’inizio dell’incontro

Dopo l’introduzione di Cinzia Sciò, docente e responsabile per la Sardegna di MCE (Movimento di cooperazione educativa), Lorenzoni ha iniziato a condividere le proprie idee con il pubblico cagliaritano. Dalle sue parole è emerso progressivamente un innovativo approccio pedagogico, che, come obiettivo, ha quello di (ri)abituare i bambini al “piacere dello sforzo” di imparare.

Un metodo, quello esposto nell’incontro cagliaritano, che stimola gli studenti a concentrarsi su pochi argomenti e ad approfondirli per tutto l’anno scolastico. Per mettere in pratica tale principio, secondo Lorenzoni, è fondamentale trovare un tema culturale che appassioni il bambino: solo in tal modo lo studente sarà motivato, giorno dopo giorno, ad apprenderlo. Un desiderio di conoscenza che l’insegnante dovrà tenere costantemente vivo, stimolando l’immaginazione dei bambini attraverso l’impiego, ad esempio, del “linguaggio” del disegno.

Risuona forte e chiara, nelle parole di Lorenzoni, la critica verso metodi scolastici basati su lezioni frontali e mnemoniche acquisizioni di nozioni. In netta contrapposizione a tale approccio, egli sostiene che la scuola debba diventare un luogo di “creazione di cultura”, un posto dove il bambino diventi il protagonista del processo formativo.

Lorenzoni ascolta una domanda del pubblico
Lorenzoni ascolta una domanda del pubblico

La serata è diventata particolarmente coinvolgente quando la parola è passata al pubblico, che, stimolato dall’appassionato discorso, ha posto numerose domande al protagonista dell’incontro. Proprio in quel momento Lorenzoni ha iniziato a parlare delle sue letture preferite, quelle che lo hanno ispirato nel suo lavoro di maestro elementare: Il Simposio di Platone, I detti di Matteo di Célestin Freinet e Il paese sbagliato di Mario Lodi. Libri, questi, che Lorenzoni consiglia a chi voglia cimentarsi nel difficile – ma appagante – mestiere di insegnante.

Proprio Platone è stato il legame “ideale” con un cortometraggio trasmesso nel corso della serata, dal titolo “Un viaggio nel Mediterraneo greco”. Il video mostra come si svolge, in concreto, la formazione degli studenti teorizzata da Lorenzoni. Il mito platonico della caverna, ad esempio, non è oggetto di una lezione frontale da parte dell’insegnante, ma diventa materia di discussione tra gli studenti. Attraverso una continua interazione dialettica, i bambini approfondiscono la conoscenza di un tema evitando così di passare ore e ore sui libri di testo.

Come succede con altri argomenti della cultura greca, il breve video mostra come lo “studio” del tema platonico prosegua per un lungo periodo di tempo affinché lo studente possa assimilare ciò che sta imparando. Il mito del filosofo greco, infatti, viene anche messo in scena con rappresentazioni teatrali e viene (ri)vissuto – sempre dai bambini – con viaggi esperienziali all’interno di caverne appena illuminate da qualche candela.

Il cortometraggio è stato un’occasione di arricchimento formativo per il pubblico cagliaritano, che, nell’incontro con Lorenzoni, ha avuto modo non solo di conoscere il suo innovativo approccio alla pedagogia, ma, al contempo, ha potuto comprendere che il rapporto tra maestro e studente dovrà cambiare se si vorrà insegnare “una cultura all’altezza dei bambini”.

 


 

Franco Lorenzoni è maestro elementare, attivo nel Movimento di Cooperazione Educativa. Ha fondato in Umbria, ad Amelia, la Casa-Laboratorio di Cenci, un luogo di ricerca educativa ed artistica che si occupa di tematiche ecologiche, interculturali e di inclusione. L’ultimo suo libro è “I bambini pensano grande” (Sellerio).

Cenci Casa Lab è uno dei partner della rete internazionale Silence in the Dance Landscape, sostenuta dal MIBACT sull’asse promozione danza e coesione sociale, di cui Carovana SMI è capofila con Tecnologia Filosofica (Torino), Fosca (Firenze), Sign Dance Collective (Inghilterra), Festival Art Kontact (Albania), Escola Municipal de Dansa di Celrà (Catalogna).

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