croissant
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Bisognerebbe cominciare così:
Un croissant caldo.
L’odore del caffè.
E il sorriso di un passante.

(Fabrizio Caramagna)

22:07 Il vento passa incurante tra i palazzi, in lontananza i fari illuminano una silhouette: un signore con un cane, che di scatto si gira preoccupato. La macchina incurante va avanti lasciando che il signore venga inghiottito dal silenzio della notte.

Bevo l’ultimo goccio di vino e richiudo la finestra, l’aria sembra uguale ma più la si respira più si sente la preoccupazione e il peso che esala la città in essa.
La prima morte è stata confermata.
La minaccia, che una settimana fa sembrava distante e esagerata, ora fa sentire il respiro sul collo di una nazione allo stremo.

Accarezzo la farina, sottile come una brezza di vento estivo e riprendo l’unico svago che mi porta via dalla miseria della mia angoscia: cucinare.

Frugo nel mio libricino di ricette cercando di arrampicarmi tra le varie per trovare quella più lunga, quella più complessa per evitare di pensare.

“Pancake… No! Maccarons.. No!..” le dita che scorrono le pagine di colpo si fermano. “Croissants!”

Eccola!

Ormai da una settimana i bar son chiusi e grazie a quella soffice e inutile tentazione potrò far finta che niente stia succedendo, che sono chiuso in casa per scelta. Un eremita moderno.
Riapro il ricettario notando una nota a pie di pagina: “Tempo di preparazione 3 Giorni”. Non ricordavo questo punto ma ormai è tardi e il sogno di avere una colazione “normale” silenzia la logica che vede come folle una preparazione così lunga.

Preparazione Croissant

Inizio creando l’impasto base, la parte più semplice.
Mescolo nella civedda 140 ml di acqua, 140 grammi di latte intero, 55 grammi di zucchero, 40 grammi di burro sciolto e infine la vita: 11 grammi di lievito di birra.
Con cura sciolgo lo zucchero e il lievito in quell’acqua torbida come pensieri di uno stato che ha compreso il pericolo della pandemia troppo tardi.
Verso in quella dolce melma 500 grammi di farina per pane e inizio a impastare. Quel liquido grigio chiaro lentamente prende forma diventando una sfera tra le mie mani.
La accarezzo, è liscia come la seta fredda come la notte.
E’ tardi, stendo un telo umido su quella pallida creatura la poso dentro al frigo e vado a dormire.

8:37 Sento vibrare il telefono, un’altra notifica di Facebook.
Catapultato nella realtà, mi alzo stiracchiandomi e sbadigliando. Accendo la macchina del caffè, faccio per cercare il telecomando del televisore ma no meglio di no, prendo il telefono e metto Chet Baker.
Il suono rilassante della sua tromba accompagna la liturgia del caffè, forse l’unica cosa che questa emergenza non ha ancora rovinato. Ogni sorso porta con se ricordi, paure, preoccupazioni.

Devo continuare la ricetta.

Apro le finestre, riprendo il ricettario e continuo: “tagliare il burro (280 grammi) in fettine da 1,25 cm e con queste comporre un quadrato”.
Leggo a voce alta la ricetta, quasi fosse un incantesimo capace di far sparire il terrore dalle facce dei passanti che vedo attraverso la finestra.

Preparazione Croissant

“…con il mattarello stendere questo quadrato di burro sino ad avere un quadrato di 17 cm per lato. Refrigerare per almeno un’ora”

Uso il tempo morto per stendere l’impasto che ho preparato la notte, sono le 9 e dovrebbe aver lievitato bene, “..26 cm per lato..” decreta la ricetta.

Le nuvole iniziano a coprire il sole donando ai palazzi un velo grigio scuro, molto più appropriato alla situazione.

“AHAHAHAHAH…” una risata scoppia distante sono gli ubriaconi di quartiere radunati nel market vicino a casa, per loro non c’è pandemia o emergenza, divorati da un veleno ben più potente del virus ormai sono ciechi e sordi al terrore che li circonda.

Smetto di divagare e mi concentro sui croissant rimuovo il quadrato di burro dal frigo e lo avvolgo con l’impasto steso in precedenza.
Mi assicuro che racchiuda completamente e perfettamente la mia lastra bianca di burro.
Con il mattarello la stendo sino a ottenere una sfoglia di 60 cm per 20. La ripiego in 3 su se stessa e la ripongo in frigo. “.. far riposare per almeno mezz’ora..”.

Preparazione Croissant

Non sopporto quando le ricette mi lasciano così, da solo. Li, nell’attesa.
Il grigio del cielo inizia a contagiarmi, sento l’ansia tornare e temo di finire a nuotare nei miei pensieri rischiando di affogarci.

Chet, invece, non mi abbandona, la sua tromba acompagna il rollio della mia testa in balia dalle ondate di pensieri che la colpiscono.

Il timer… mi alzo dalla palude del mio divano e riprendo la preparazione.

Stendo di nuovo il blocco in una sfoglia di 60 cm per 20, avendo la premura di girarlo di 90° per non continuare con la direzione usata in precedenza.

Ripeto per atre 2 volte, avendo la cura di far riposare l’impasto per mezz’ora ogni volta in frigo. Prima di pranzare lo ripongo al freddo, lo recupererò tra 6 ore.

In silenzio gioco con i rigatoni nel piatto, non ho fame, come la si può avere?
Riprendo a giocare ad acchiapparello con la mia mente, cerco di fuggire in un labirinto di bei ricordi e pensieri positivi, ma dura poco le sue pareti si sciolgono tra le mie mani lasciandomi nudo e fragile davanti alla realtà.

“BZZ..” il telefono, un altra notifica, Facebook ancora. In questi giorni di isolamento l’unico contatto con il resto dell’umanità è quell’app nel mio telefonino. Mi aggrappo a quella fune di fuga e mi distraggo per un po’, sono le 17 manca poco ormai.

18:00 estraggo l’impasto dal frigo e lo inizio a stendere, questa volta 110 cm avendo l’accortezza di fargli fare delle piccole pause in frigo quando lo sento troppo duro.
Una volta steso inizio a segnare con un coltellino i lati del parallelepipedo, ogni 12,5 cm di seguito l’altro lato dove lascio un segnetto a metà tra i segni del lato opposto.

E’ il momento di dare a questo impasto la forma autentica di un croissant, il cornetto.

Mi ritrovo a sorridere pensando a come questo dolce abbia debba il suo aspetto grazie a una situazione molto simile a quella in cui mi ritrovo.
Un panettiere Viennese decise di dargli quelle fattezze di luna crescente per festeggiare la vittoria cristiana durante l’assedio di Vienna del 1638. Fu in seguito un ufficiale di artiglieria austriaco a portare oltralpe questa dolce tentazione aprendo una pasticceria a Parigi.

Preparazione Croissant

Questa volta però non c’è un sultano dinanzi alle porte di Vienna, ma un semplice virus, un essere che sfida il concetto di vita stesso, purtroppo la minaccia al modo di vivere occidentale resta più o meno la stessa.

Aiutandomi con una rotellina per pizza connetto i punti da un lato all’altro dell’impasto, ottenendo così dei triangoli.
Partendo dalla base del triangolo arrotolo l’impasto sino alla punta ottenendo la classica forma, ormai un simbolo di cultura francese nel mondo.
Eccoli.
Sono 8 bellissimi, mi riempie il cuore rivedere quei piccoli cornetti, domani sarà una colazione come tante, finalmente.

Guardo l’altra metà dell’impasto steso, diventerà altro. Ma non ora. La ripongo nel freezer. Lascio lievitare i miei fagottini di normalità, tra due ore saranno pronti per essere infornati.
Il forno segna i 195° e i croissant sono pronti per essere cotti, si sono gonfiati in maniera delicata. Mentre muovo la teglia ondeggiano dolcemente.
Sbatto un uovo con un poco di sale, spennello i croissant con questa miscela e li inforno.

Preparazione Croissant

Dopo 6 minuti abbasso la temperatura a 160° e continuo la cottura per altri 11 minuti, li vedo lentamente colorarsi e diventare sempre piu simile a quella forma che ha accompagnato la colazione degli italiani per anni.
Tolgo la teglia dal forno. La tentazione di addentarli ora è enorme ma non sarebbe perfetto così. Li mangerò domani.

cornetto, croissant

Si domani avrò una colazione normale. Anche se purtroppo non è il bar…

1 thought on “Oltre il virus la vita continua: una luna crescente nella notte. La lunga preparazione dei Croissants

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