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Martedì 17 dicembre, alle ore 17.00, a Bologna, presso l’Oratorio di San Filippo Neri, nell’ambito della consueta “Lettura Dossetti 2019” organizzata dalla Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII (Fscire), il filosofo Salvatore Natoli terrà la lectio magistralis “Il fine della politica nella fine della politica”.

La categoria di éschaton ha perso oggi di significato: dalla fine dei tempi si è passati a un tempo senza fine. Dal “definitivo compimento” all’idea di progresso: in questa impresa si è consumata l’“iperpolitica”, che oggi è divenuta “fine delle ideologie”. Il futuro resta però ineliminabile: per operare sensatamente per esso è necessario assumere una misura. Quale? Le generazioni. Non l’umanità, nozione astratta, ma i venturi. La generazione presente è vincolata a preservare il futuro per loro e, magari, a lasciare un mondo migliore di quand’essa vi è entrata. Se si può dire, dall’utopia all’eutopia.

La lectio sarà preceduta dai saluti dell’arcivescovo di Bologna Matteo card. Zuppi e di Alessandro Pajno, presidente Fscire.

Salvatore Natoli è docente di Filosofia teoretica presso l’Università di Milano-Bicocca. Tra le sue numerose pubblicazioni citiamo L’animo degli offesi e il contagio del male (2018), La felicità. Saggio di teoria degli affetti (2017), Dizionario dei vizi e delle virtù (2017), Il rischio di fidarsi (2016), L’esperienza del dolore. Le forme del patire nella cultura occidentale (2016), Il buon uso del mondo. Agire nell’età del rischio (2015), L’edificazione di sé. Istruzioni sulla vita interiore (2015), Nietzsche e il teatro della filosofia (2011), Soggetto e fondamento. Il sapere dell’origine e la scientificità della filosofia (2010), Stare al mondo. Escursioni nel tempo presente (2008) e La salvezza senza fede (2008). Per Bollati Boringhieri ha pubblicato Giovanni Gentile filosofo europeo (1989) e Il fine della politica. Dalla «teologia del regno» al «governo della contingenza» (2019).

La Lettura Dossetti

Per ricordare la morte del suo fondatore, Giuseppe Dossetti, avvenuta il 15 dicembre 1996, la Fondazione annualmente offre alla città di Bologna una conferenza sui grandi temi a lui cari. Negli anni sono intervenuti, tra gli altri, Tullio Gregory sui concili e la chiesa, Romano Prodi e Michel van Parys sui conflitti in medio oriente e le comunità cristiane, Giorgio Agamben e Paolo Prodi su Ivan Illich, Graziano Del Rio sull’attesa della povera gente.

La Fondazione per le scienze religiose (Fscire) è un istituto di ricerca, presieduto da Alessandro Pajno e diretto da Alberto Melloni (segretario della Fondazione) che ha sede a Bologna e dal 2014 è riconosciuta come infrastruttura di ricerca nazionale per le scienze religiose. Pubblica, sviluppa, fornisce, organizza, approfondisce e diffonde la ricerca nell’ambito delle scienze religiose studiando in particolare il cristianesimo e i suoi rapporti con le altre confessioni e dal 2018 ha aperto una Biblioteca e un centro di ricerca a Palermo – intitolati a Giorgio La Pira – dedicati alle dottrine e alla storia degli Islam.

La Fondazione prosegue il percorso di studio e di ricerca iniziato nel 1953 da un’idea di Giuseppe Dossetti e sviluppata dall’impegno di Giuseppe Alberigo, che ne fu per quasi mezzo secolo animatore e segretario, con il proposito di approfondire la conoscenza delle discipline storico-religiose. La scelta di un percorso storico comparativo delle religioni vuole essere lo stimolo per una partecipazione culturale e spirituale plurale capace di rispondere al grande interesse del mondo contemporaneo per le problematiche religiose.

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