La Camera di Commercio e Industria Tuniso-Italiana, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia in Tunisia, ha fatto un lavoro eccellente nell’organizzazione della terza edizione del premio internazionale Italian Business Award, nelle persone del presidente Mourad Fradi e del segretario generale Denise Salustri. Mediterranea è stata invitata per la prima volta a seguire i lavori.
Il premio è il riconoscimento del lavoro fatto dalle aziende italiane nell’anno precedente, ma sottolinea la grande importanza della loro presenza in Tunisia. Il lavoro degli imprenditori italiani ha un peso importante nel tessuto economico e sociale del paese, e ci sono le condizioni ottimali perché questo rapporto commerciale, economico e culturale possa durare e migliorare ancora nel futuro.
Il leitmotiv dell’evento è quello di “premiare lo spirito dell’imprenditoria italiana in Tunisia e gli operatori che hanno contribuito con le loro attività al consolidamento e allo sviluppo delle relazioni economiche tra Italia e Tunisia”. Ma è diventato qualcosa di più, l’occasione per far incontrare tra loro le migliori eccellenze del paese: imprenditori, operatori economici, le istituzioni, il mondo dell’associazionismo, il giornalismo che finalmente può lavorare liberamente grazie alla rivoluzione democratica. La fatica di mantenere saldi i principi portati avanti dai giovani che hanno fatto crollare il regime di Ben Ali, è ripagata ampiamente dall’apertura culturale che dimostra avere il paese.
“Senza la comunanza di valori e volontà di rispetto reciproco, non potrebbe esserci neanche lo sviluppo del tessuto economico e produttivo che le aziende italiane stanno creando in Tunisia”, afferma il presidente della Camera di Commercio e Industria Tuniso-Italiana Mourad Fradi.
I dati della bilancia commerciale tra Italia e Tunisia
I dati parlano chiaro, il trend è assolutamente positivo per entrambe le sponde del Mediterraneo.
I dati ufficiali della FIPA, l’Agenzia per l’attrazione e promozione degli investimenti esteri in Tunisia, riportano, ad esclusione del settore energetico, 871 imprese, di cui 752 (86%) nell’industria, 26 (3%) nell’agricoltura, 80 (9%) nei servizi e 13 (1.5%) nel turismo, per un totale d’investimenti pari a 3.039.509 milioni di dinari e 1.784.297 milioni di dinari di investimenti stranieri diretti, e creano circa 68000 posti di lavoro.
L’Italia si conferma come primo fornitore della Tunisia, rubando il posto alla Francia, con un totale di 3.008 milioni di euro di importazioni di prodotti italiani (principalmente macchinari ed attrezzature industriali).
Alla Camera di Commercio e Industria Tuniso-Italiana sono iscritte circa 350 aziende, principalmente italiane, ma anche molte tunisine che hanno rapporti costanti con l’Italia, in import o in export.
Italian Business Award 2019
La due giorni di Tabarka ha registrato un record di presenze. Circa 200 partecipanti, 80 aziende delle due sponde del Mediterraneo e una significativa presenza istituzionale da entrambe le parti: il Ministro dei Transporti, Hichem Ben Ahmed, e il Ministro dell’Industria e delle PMI, Slim Feriani, nonché il Presidente dell’UTICA, Samir Majoul. Ma anche, direttamente dall’Italia, la senatrice Marinella Pacifico, Presidente della sezione bilaterale di amicizia Italia-Tunisia nel quadro dell’Unione interparlamentare, e il deputato Claudio Mancini, membro dell’Intergruppo parlamentare di Amicizia Italia-Tunisia.
La terza edizione degli “Italian Business Oscars”, si è svolta durante la cena di gala tenutasi a Tabarka sabato 21 settembre e organizzata dalla Camera di Commercio e Industria Tuniso-Italiana, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Tunisia, presso lo splendido Hotel La Cigale.
Gli Italian Business Oscars hanno attribuito un prestigioso riconoscimento agli imprenditori e agli investitori italiani e tunisini, assegnando sette trofei il cui design, progettato dall’architetto Silvia Sandini, combina i valori dei due Paesi, Italia e Tunisia, nonché l’importanza della collaborazione e del lavoro.
Le aziende premiate
– “Migliore Piccola e Media Impresa” assegnato a GEMA, attiva nel settore automobilistico, per gli investimenti realizzati nell’impiego di tecnologie innovative e sostenibili;
– “Migliore Grande Impresa” alla fonderia SAFAS, per la sua presenza importante e di lunga durata in Tunisia;
– “Migliore Gran Progetto” alla società OLIMPIAS, del gruppo tessile Benetton, che attraverso diversi impianti di produzione (a Monastir, Gafsa e Kasserine) impiega complessivamente quasi 10.000 persone;
– “Migliore Investimento” alla società SIDERALBA, che ha scelto di investire in Tunisia e oggi ha una struttura di 110.000 m2 al Parco di Attività economiche di Biserta;
– “Migliore Collaborazione istituzionale” ad ANSALDO ENERGIA, che grazie a una stretta collaborazione con la STEG, è stata in grado di completare i lavori di costruzione della centrale elettrica di Mornaguia lo scorso giugno, in tempo per soddisfare la domanda di elettricità del periodo estivo;
– “Migliore Partner tunisino” al Gruppo CHO per aver sviluppato un partenariato economico e commerciale privilegiato e sostenibile con l’Italia.
Infine, un premio speciale per la “Migliore iniziativa culturale” è stato fortemente voluto dall’ambasciatore d’Italia, Lorenzo Fanara, per promuovere l'”azione di sistema” che coinvolge l’Ambasciata italiana, la Camera Tuniso-Italiana di Commercio e d’Industria nonché le aziende italiane e tunisine, per la realizzazione in Tunisia di importanti eventi e iniziative culturali. Questo Oscar è stato attribuito a ELLETI TUNISIA a nome di tutte le aziende che hanno contribuito con le proprie donazioni a questa forma di “diplomazia culturale”. Nel suo intervento, l’ambasciatore italiano ha inoltre ricordato il grande sforzo compiuto dal “Sistema Italia” per garantire lo svolgimento del concerto dedicato a Puccini al Festival di musica sinfonica di El Jem il 5 luglio, pochi giorni dopo gli attentati che hanno colpito tragicamente Tunisi il 27 giugno. “L’organizzazione di eventi culturali di alta qualità, grazie al contributo delle aziende, è lo strumento migliore per promuovere le bellezze della Tunisia, attirare i turisti e trasmettere un messaggio di pace e di sicurezza”.
Il Presidente della Camera Tuniso-Italiana di Commercio e d’Industria, Mourad Fradi, ha sottolineato che gli «Italian Business Oscars» sono oramai diventati un appuntamento annuale di alto livello volto a consolidare i rapporti di cooperazione bilaterale tra la Tunisia e l’Italia sul piano economico e commerciale.
Mediterranea ha intervistato il presidente Mourad Fradi a proposito di questo importante evento internazionale e sulle prospettive economiche future.
Presidente, come interpreta il successo di questo evento?
Siamo cresciuti molto dalla prima edizione, questa è la terza edizione di un progetto che vuole diventare un appuntamento di incontro e conoscenza. Gli incontri favoriscono la crescita, non solo nel contesto economico e finanziario. Incontrarsi rafforza i legami di fiducia tra i due paesi. Siamo molto soddisfatti dei risultati, della straordinaria partecipazione delle aziende, delle istituzioni, della politica e della generosa partecipazione degli sponsor che credono nell’importanza di questo evento.
Presidente, quali sono le motivazioni che spingono le aziende italiane ad investire in Tunisia?
Inizio col dire che c’è un contesto generale favorevole, e non parlo solo di incentivi fiscali per le aziende che investono da noi, ma soprattutto del personale e della manodopera specializzata che possono trovare qui. I dati economici, lo sapete, sono molto positivi per entrambi i paesi. In questi anni abbiamo lavorato incessantemente per favorire la crescita di nuove occasioni di lavoro. Certo, c’è molto da fare, ma siamo ottimisti. Il nostro paese è molto vicino all’Italia, anche storicamente.
A proposito, quali sono le condizioni culturali che le aziende italiane trovano quando vogliono inserirsi nel vostro tessuto sociale? E’ stato un problema per le aziende integrarsi con la società tunisina oltre al mondo economico?
La ringrazio per questa domanda, perché per noi il discorso culturale è fondamentale. Siamo “vicini di casa” da millenni, il Mediterraneo è per noi una piscina dove ci siamo sempre incontrati. A volte le guerre ci hanno diviso, a volte vinse Annibale, a volte Roma. Ma alla fine Cartagine è sempre stata considerata una grande prova di civiltà. Ci legano millenni di scambi culturali e commerciali, il rapporto tra le due sponde non si è praticamente mai interrotto. Oggi l’insediamento nei rispettivi territori si fa pacificamente, nessuno invade nessuno. Tant’è che le imprese italiane da noi molte volte non delocalizzano, semplicemente allargano la loro presenza nel nordafrica, lasciando inalterati i posti di lavoro in Italia. Tra noi esiste una pacifica e sana concorrenza. La guerra commerciale, semmai, dobbiamo farla entrambi contro lo strapotere asiatico.
Italia e Tunisia legate dalla comune cultura mediterranea. La Camera di Commercio crede nello sviluppo economico legato alla cultura? Che peso ha la cultura in ambito economico?
Noi crediamo molto nel potere della cultura per la crescita generale di un paese, in tutti gli aspetti della vita, compresi quelli economici. Come Camera di Commercio appoggiamo sempre iniziative culturali importanti, sia che nascano da un’organizzazione italiana o tunisina.
Quali sono le prospettive per il futuro nella relazione con i partner italiani?
Come avete visto oggi, ci sono imprenditori che ci hanno fatto l’onore di partecipare alla nostra manifestazione, i quali non sono ancora insediati in Tunisia. Sono molto interessati ad investire e incontrare altri imprenditori che possono testimoniare il loro successo qui. Siamo tutti interessati a crescere, e le condizioni in questo periodo sono più che ottimali. Il nostro paese è pronto ad accogliere gli investitori provenienti dall’Italia, che nel frattempo è diventato primo fornitore del nostro paese, superando per la prima volta nella storia la Francia. L’augurio è che anche l’Italia diventi nostro primo cliente!
La Tunisia è un paese molto interessante per l’Italia dal punto di vista politico in questo momento di caos nordafricano. Abbiamo sentito la senatrice Marinella Pacifico, Presidente della sezione bilaterale di amicizia Italia-Tunisia, e si dichiara estremamente ottimista sul fatto che nell’immediato futuro la Tunisia possa diventare un partner di fiducia con cui collaborare per risolvere diverse crisi nell’area, a cominciare da quella libica. Ma, il lavoro è tanto e si può fare un passo alla volta per raggiungere una pace nel Mediterraneo utile a tutti.
Cultura e storia di Tabarka
L’evento è stato anche l’occasione per conoscere l’antichissima città di Tabarka, centro di importanza strategica nei commerci medievali tra l’Africa e l’Europa. In questa città si stanziarono diverse famiglie provenienti da Genova, operazione voluta e finanziata dai Lomellini, che da quest’isola ricavarono enormi ricchezze dal commercio del corallo. Un angolo d’Italia rappresentato dal castello genovese, inerpicato in una roccia che sovrastava tutto il territorio.
L’organizzazione del IBA 2019 si è rivelata eccellente anche nella scelta delle visite in città, presentandoci Anis Bouchnak, l’ultimo artigiano tunisino che fabbrica pipe, erede di tre generazioni di pipai. l’unico artigiano di pipe esistente nel nordafrica.
Insomma, un viaggio ricco di positive scoperte per noi. Un paese aperto culturalmente e pronto a crescere ancora.
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