Pomacee - Copyright INes Macchiarola per mediterraneaonline
Share

L’uso di pesticidi e il rischio ad esso associato continua a diminuire all’interno dell’Unione europea. A dirlo sono i risultati pubblicati, a maggio 2020, dalla Commissione Ue che mostrano i progressi maturati nell’ambito dell’applicazione delle strategie Farm to Fork e Biodiversità con l’obiettivo di produrre, entro il 2030, una riduzione complessiva pari al 50% rispettivamente nell’uso di pesticidi chimici e dei principi attivi più pericolosi.

I dati e i progressi cumulati a disposizione della Commissione competente in materia di salute e sicurezza alimentare sono in continuo aggiornamento e in occasione della prima pubblicazione sono stati pubblicati unitamente ai corrispettivi anni 2018 e 2019.

Più nel particolare, la riduzione si assesta intorno all’8% nel 2018, e al 5% nel 2019, rispetto al periodo di riferimento 2015-2017. In aggiunta, è stata registrata una riduzione del 12% nell’uso di pesticidi più pericolosi (candidati alla sostituzione) nell’Unione europea nel 2019 rispetto allo stesso periodo di riferimento. Nel complesso, le stime sono coerenti con un calo medio annuo pari al 4% per il periodo che va dal 2011 al 2016. Sebbene l’uso di pesticidi possa essere influenzato da fattori stagionali, l’evoluzione delle tendenze dimostrano che l’uso di pesticidi è aumentato a partire dal 2011. Pertanto, il 2019, ha segnato il primo calo significativo.

La misurazione dei progressi nell’ambito applicativo delle strategie ‘Farm to Fork’ e ‘Biodiversity’ – basate sul raggiungimento dei due obiettivi chiave di abbattimento di uso e rischio di pesticidi chimici e pericolosi -, si baserà sulla metodologia che prevede la determinazione dell’indicatore di rischio armonizzato 1 (HRI 1), che è stato inizialmente sviluppato per misurare le tendenze nell’uso e nel rischio dei pesticidi ai sensi della direttiva sull’uso sostenibile dei pesticidi (SUD), ma con una linea di base diversa che prevede l’esclusione dei pesticidi ‘non chimici’.

La linea di base per gli obiettivi dei pesticidi Farm to Fork sarà la media degli anni 2015, 2016 e 2017, perché questi erano i tre anni più recenti al momento dell’annuncio Farm to Fork nel maggio 2020. E’ stata scelta una linea di base di tre anni perché le vendite e l’uso di pesticidi differiscono di anno in anno a causa di fattori stagionali. Per quanro riguarda invece il secondo obiettivo (riduzione del 50% nell’uso di pesticidi più pericolosi), questo sarà misurato sulla base dei dati di vendita per i pesticidi più pericolosi, principalmente i cosiddetti “candidati alla sostituzione”, utilizzando la base comune di tre anni come media degli anni 2015, 2016 e 2017.

Nel contesto dell’applicazione delle due strategie, i pesticidi più pericolosi rappresentano i prodotti fitosanitari contenenti sostanze attive che soddisfano i criteri di “cut-off” di cui ai punti 3.6.2., 3.6.5 e 3.8.2 dell’allegato II del regolamento (CE) n. 1107/2009. In alternativa sono individuati come candidati alla sostituzione in base ai criteri di cui al punto 4 dello stesso allegato.

Drupacee – Copyright Ines Macchiarola per mediterraneaonline

Altri dettagli, infine, faranno riferimento alla misurazione dei progressi storici visualizzati mediante l’uso di grafici che coprono un arco temporale di otto anni (2011-2019) suddiviso in tre periodi distinti: Progressi maturati prima delle strategie Farm to Fork e Biodiversità (2011-2014); Baseline per le strategie Farm to Fork e Biodiversità (2015, 2016 e 2017); Progressi nell’ambito delle strategie Farm to Fork e Biodiversità (2018 -2028). Sul piano di contesto, nel misurare gli obiettivi, la Commissione ha il vantaggio di attingere a dati e a una metodologia esistenti unitamente a dati di vendita affidabili per i pesticidi dal 2011 e producendo nel 2019 una legislazione che già integra indicatori di rischio armonizzati (HRI)(*) (**) coerenti con le tre dimensioni di sostenibilità previste nell’Agenda 2030: ambientale, economica e sociale. Ed è proprio la strategia Farm to Fork ad essere posta al centro del “Green Deal” europeo che mira a rendere i sistemi alimentari equi, sani e rispettosi dell’ambiente. I sistemi alimentari non possono essere resilienti a crisi come la pandemia di COVID-19 se non sono sostenibili. Occorre riprogettare i sistemi alimentari che oggi rappresentano quasi un terzo delle emissioni globali di GHG, consumano grandi quantità di risorse naturali, provocano perdita di biodiversità e impatti negativi sulla salute derivanti sia da sotto che da sovranutrizione e non consentono equi ritorni economici e mezzi di sussistenza per tutti gli attori, in particolare per i produttori primari. Mettere al centro la sostenibilità, porta anche nuove opportunità per gli operatori della catena del valore alimentare. Le nuove tecnologie e le scoperte scientifiche, unite alla crescente consapevolezza dell’opinione pubblica e alla domanda di cibo sostenibile, andranno a beneficio di tutte le parti interessate. La strategia Farm to Fork mira ad accelerare la nostra transizione verso un sistema alimentare sostenibile che dovrebbe: avere un impatto ambientale neutro o positivo; contribuire a mitigare il cambiamento climatico e adattarsi ai suoi impatti; invertire la perdita di biodiversità; garantire la sicurezza alimentare, la nutrizione e la salute pubblica, assicurandosi che tutti abbiano accesso a cibo sufficiente, sicuro, nutriente e sostenibile; preservare l’accessibilità dei prodotti alimentari generando al contempo ritorni economici più equi, promuovendo la competitività del settore dell’approvvigionamento dell’UE e promuovendo il commercio equo solidale.

:

(*) Indicatore di rischio armonizzato 1 (HRI 1) : stima l’andamento dell’uso e del rischio dei pesticidi. HRI 1 si basa sulle quantità di sostanze attive contenute nei pesticidi che vengono immesse sul mercato (vendute) e sulle proprietà di pericolosità di queste sostanze attive (viene attribuita una ponderazione a diverse categorie, ad es. basso rischio, standard, candidati alla sostituzione, eccetera.)

(**) Indicatore di rischio armonizzato 2 (HRI 2): stima l’andamento dei rischi associati alle autorizzazioni di emergenza dei pesticidi

L’HRI 1 mostra una tendenza alla diminuzione del17% nell’uso e nel rischio di pesticidi dal 2011 al 2018. HRI 2 mostra un aumento del 50% in questo periodo.

Info: https://ec.europa.eu/eurostat/web/agriculture/agri-environmental-indicators/information

Leave a comment.