Antonia-Jannone-Ramon-Enrich
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Studio, ingegno e perizia si affiancano a eteree riflessioni sulla bellezza del quotidiano, che osservano con cura la poesia nascosta nella semplicità. Con uno sguardo metodico e sognatore al tempo stesso, Ramon Enrich costruisce così narrazioni che accompagnano alla scoperta di nuove realtà: i suoi “mini mondi”.

La galleria riprende la sua attività esponendo il lavoro dell’artista catalano Ramon Enrich. La mostra presenta una selezione di quadri e piccole sculture in cui acrilico, pietra e ferro danno vita a realtà metafisiche dalle linee essenziali e rigorose. Attraverso un silenzioso dialogo tra architettura e paesaggio in cui la presenza umana non è contemplata, l’opera di Ramon Enrich ci racconta di un tempo sospeso quanto mai attuale. Ad accompagnare le opere, le parole di Loredana Parmesani e Anatxu Zabalbeascoa.

«Nelle nuove tele di Ramon Enrich, nel suo mondo di verdi cartesiani, nella sua pittura di campi matematici e alberi geometrici, in compagnia delle sue ombre e persino nella tregua dei suoi vuoti ora ci sono pietre che sfidano l’ordine». (Anatxu Zabalbeascoa)

«Nel tentativo di superare gli elementi accidentali dei fenomeni, i suoi lavori concentrano la propria attenzione su ciò che si considera eterno, stabile, necessario, assoluto. Il plastico di una casa uguaglia la palafitta dell’uomo preistorico ad un appartamento di un cittadino metropolitano: il tempo della casa sembra immutato». (Loredana Parmesani)

Secondo Loredana Parmesani, le opere di Ramon Enrich si compongono attraverso una geometria semplice, rigida e rigorosa, ben costruita, con un taglio compositivo che rimanda ad uno sguardo quasi meccanico, fotografico, da fotografia analogica, e con un colore caldo ma al tempo stesso ricco di passaggi che restituiscono un colore progettato, pensato e non colto dal vero fenomenico. Il dipinto e la scultura non hanno come obiettivo l’efficienza, bensì la ricerca di una loro propria bellezza, che è autonoma rispetto al reale, e che tende alla ricerca di un contenuto puramente estetico, alcune volte poetico.

Ramon Enrich, Ox, ferro dipinto, 2018

Ramon Enrich, nato a Igualada, in Spagna, nel 1968. Dopo aver completato gli studi in Belle Arti e Arti Grafiche a Barcellona, alla fine degli anni ‘80 Ramon Enrich ottiene una borsa di studio per esporre a Francoforte, Marburgo e Berlino. Grande ammiratore di Donald Judd, si reca poi negli Stati Uniti per approfondire la sua formazione e, all’inizio degli anni ‘90, espone le sue opere alla Donald Judd Foundation e alla Chinati Foundation. A Los Angeles incontra Ed Ruscha e lavora con David Hockney. Si trasferisce poi a New York dove diventa assistente di Julian Schnabel. Dopo aver trascorso un periodo in residenza alla Künstlerhaus Mousonturm di Francoforte, torna nella sua nativa Catalogna.


Galleria Antonia Jannone (Milano) 20 maggio – 18 luglio 2020
martedì – sabato 15.30 – 19.30, la mattina su appuntamento
in rispetto alle norme di sicurezza, telefonare: 02 29002930 / 347 2109121

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