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CATANIA – «La nostra categoria professionale è stata la prima a essere coinvolta nel processo di digitalizzazione che ha rivoluzionato i rapporti con la Pubblica Amministrazione, adesso ci troviamo in un contesto in cui l’aggiornamento delle competenze deve andare di pari passo con le innovazioni tecnologiche, per consentire al programma di sviluppo del nostro Paese di proseguire nella direzione intrapresa». Con queste parole il presidente dell’Ordine etneo dei Commercialisti (Odcec) Sebastiano Truglio ha dato il via ai lavori del convegno sul ruolo dei professionisti nella trasformazione digitale, tenutosi ieri (17 novembre) presso lo Sheraton Conference Center di Catania.

«In questo triennio formativo – ha sottolineato – abbiamo organizzato molti appuntamenti sul tema dei flussi telematici, a partire dal processo civile passando per le comunicazioni previdenziali e la fatturazione elettronica, con l’obiettivo di fornire ai colleghi gli strumenti necessari per affrontare le sfide dell’informatizzazione e della dematerializzazione».

La riflessione trae spunto dalla ricerca condotta dall’Osservatorio Ict del Politecnico di Milano proprio sullo stato dell’arte dell’innovazione digitale negli studi di commercialisti ed esperti contabili, presentata in apertura dal tesoriere dell’Odcec Giuseppe Grillo, che ha evidenziato come «la scarsa alfabetizzazione informatica all’interno degli studi e l’elevato costo dei software siano percepiti come vere e proprie “criticità”, in vista di un utilizzo più intensivo delle tecnologie digitali». «È necessario cambiare approccio – ha sottolineato il tesoriere del Consiglio nazionale di categoria Roberto Cunsolo – l’evoluzione digitale è ineludibile: la categoria deve rendersi conto che la professione sta cambiando, e i processi di dematerializzazione, come per esempio la fatturazione elettronica, rappresentano una reale opportunità e non un problema da affrontare».

Questioni che sono all’ordine del giorno dell’Agenda digitale italiana: «I professionisti devono fare una scelta culturale – ha commentato il direttore generale di Assosoftware Roberto Bellini – se da un lato i commercialisti sono stati i precursori nell’utilizzo del fisco telematico, oggi si richiede una maggiore spinta verso gli strumenti hitech: bisogna implementare un’interoperabilità vera tra i sistemi della Pa e quelli delle imprese – ha commentato – solo in questo modo si riuscirà a trarre vantaggio da questi processi».

In quest’ottica è stata significativa la presenza al convegno del responsabile Ufficio servizi telematici della Direzione Tecnologie e Innovazione dell’Agenzia delle Entrate Costantino Di Iorio: «Il nostro portale verrà dotato di funzionalità più evolute, con l’obiettivo di rendere i servizi maggiormente integrati, semplici e conformi alla legislazione vigente». In chiusura, prima del dibattito, è intervenuto il product manager di Sistemidata–Bluenext Giorgio Borghini, che ha illustrato gli scenari futuri dell’information technology.

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