Tonnara di Portoscuso, Sardegna,18 giugno 2016. L'ultimo atto della pesca al tonno chiamato mattanza, dallo spagnolo matar, uccidere. Tonnara of Portoscuso, Sardinia, 18 June 2016 The last act of bluefin tuna fishing called 'la mattanza', from the Spanish word 'matar', to kill.
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In due sedi di grande prestigio per la fotografia europea, approda prima a Parigi, con la curatela di Laura Serani, e poi ad Amsterdam la mostra Sale, Sudore e Sangue, che espone il foto reportage del pluripremiato fotografo Francesco Zizola sulla pesca tradizionale al “tonno di corsa” in Sardegna e in particolare nelle tonnare di Portoscuso e Porto Paglia.

Un’inchiesta fotografica che affronta il tema del mare e della crisi ambientale legata a una delle più gravi minacce della storia: la pesca intensiva e i rischi per l’ecosistema marino.

Tonnara di Portoscuso, Sardegna, 23 giugno 2015. Banchi di tonno rosso che nuotano in circolo nella camera grande della tonnara. Tonnara of Portoscuso, Sardinia, 23 June 2015 Bluefin tuna shoals that swim in circle in the big chamber of the tuna trap.

Nel 2017 il Consorzio Camù produsse una importante mostra, ospitata nella Sala delle Volte dell’EXMA, che ora si appresta a iniziare una circuitazione in Francia e Olanda grazie al contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Bando IdentityLAB_2), all’interno del programma POR FESR 2014-2020 Azione: 3.4.1 e col sostegno di Tonnare Sulcitane S.r.l.

Il progetto espositivo è completato da un importante libro fotografico, edito da PostCart edizioni, arricchito dal racconto di Emilio Salgari “La pesca dei tonni”.

Nella sua carriera Zizola è stato premiato, tra gli altri, con ben dieci World Press Photo e sei Picture of the Year International.

LA MOSTRA

Sale, Sudore, Sangue affronta il tema del mare e della crisi ambientale legata a una delle più gravi minacce della storia: la pesca intensiva e i rischi per l’ecosistema marino. Un racconto corale della comunità di Portoscuso e Porto Paglia, le cui specificità identitarie passano, metaforicamente, anche per le tecniche millenarie di pesca compatibile. Un prodotto culturale d’eccellenza: foto immaginifiche e forti, che in Sardegna hanno riscosso un enorme successo di pubblico.

La mostra, che fa riferimento al più ampio progetto sui limiti dell’uomo rispetto agli elementi naturali, ci porta indietro nel tempo, in una Sardegna dove ancora esiste l’antico rito della mattanza e i pescatori sono gli ultimi testimoni della relazione simbiotica esistente tra l’uomo e il mare. Le immagini parlano di una pesca al tonno indubbiamente crudele, ma estremamente selettiva e concentrata in un breve periodo di tempo, e per questo in grado di rispettare il ciclo della vita marina. Un’antica pratica di pesca sostenibile che rischia di scomparire soprattutto a causa della pesca di tipo industriale che poco si preoccupa della preservazione dell’ecosistema marino e dei suoi organismi.

Tre quarti del nostro pianeta è ricoperto d’acqua. Gli oceani, habitat di oltre l’80% degli organismi presenti sulla terra, rappresentano un ecosistema dalla biodiversità inestimabile, fonte primaria di sostentamento per milioni di persone. Oggi gli oceani si trovano ad affrontare una delle più gravi minacce della storia: la pesca intensiva. Scienziati di tutto il mondo hanno lanciato un allarme congiunto senza precedenti: se le navi da pesca industriale continueranno a saccheggiare il mare con l’intensità di oggi, le più comuni specie di pesci rischieranno di estinguersi entro il 2048. La drastica diminuzione delle riserve di pesce nel mare mette a rischio non solo il delicato equilibrio di tutti i mari del mondo, ma anche il futuro stesso dell’intero ecosistema Terra e delle generazioni che verranno.

Tonnara di Porto Paglia, Sardegna, 18 maggio 2017. Dopo una giornata di duro lavoro i tonnaroti si apprestano a tornare al porto. Tonnara of Porto Paglia, Sardinia, 18 May 2017. After a hard working day the tonnaroti wait to return to the harbour.

“Ogni anno, alla fine della primavera – scrive Francesco Zizola – enormi esemplari di tonni migrano dall’Oceano Atlantico verso le acque più calde del Mediterraneo. Questi pesci possono raggiungere un peso di oltre 400 chili e vengono catturati e caricati sulle barche contando solo sul sudore dei tonnaroti, ultimi testimoni di una pesca compatibile che è in grado di rispettare il ciclo della vita marina. Le reti colossali vengono sollevate dagli uomini sotto la supervisione del Rais, capo supremo della tonnara e unico depositario dell’antica arte della mattanza, durante la quale il sangue del tonno tinge di rosso il mare”.

IL LIBRO

Le due mostre saranno accompagnate da un importante volume che rappresenta la prima tappa del progetto “Salt, Sweat, Blood – Pictures of Sardinia” del Consorzio Camù, reso possibile dal Bando IdentityLAB_2 della Regione Autonoma della Sardegna, all’interno del programma POR FESR 2014-2020 Azione: 3.4.1.

È il primo importante step di una pluralità di azioni di promozione culturale di alto livello, che incideranno sulla visibilità e l’immagine della Sardegna veicolando la cultura, le tradizioni dei nostri luoghi e le specificità che li contraddistinguono mettendo in luce una stratificazione di linguaggi e di aspetti della nostra identità: le pratiche di pesca, i paesaggi marini, i volti dei lavoratori, l’anima di un territorio.

Non solo un catalogo a corredo della mostra ma un libro che riprende i temi del progetto espositivo e li integra con nuovi contenuti, arricchendo quel racconto corale delle comunità sarde del Sulcis che aveva incantato Cagliari durante la mostra al centro EXMA.

In apertura un testo di Salgari introduce l’accurata selezione delle fotografie più immaginifiche ed evocative che ritraggono la pesca dei tonni e i pescatori coinvolti, e ripercorre per immagini il controverso rapporto tra l’uomo e il mare, oggi più che mai al centro dei dibattiti sulla sostenibilità della pesca e più in generale sulla crisi ambientale in atto.

Un progetto e un prodotto culturale d’eccellenza, che si inseriscono nella scena internazionale e tra i temi di più stretta attualità, portati avanti da un’impresa culturale

sarda che si fa veicolo di una attenta promozione culturale della Sardegna contemporanea.

Il libro, prodotto dal Consorzio Camù in collaborazione con FAST Soc. Coop. a.r.l e 10B

Photografy, sostenuto da Tonnare Sulcitane S.r.l., è edito da Edizioni Postcart s.r.l.

IL PROGETTO

L’evento è prodotto dal Consorzio Camù nel 2017 ed è ora in circuitazione in Francia e Olanda grazie al sostegno finanziario della Regione Autonoma della Sardegna (BANDO IdentityLAB_2 – Annualità 2018) all’interno del programma POR FESR 2014-2020 Azione: 3.4.1 alle imprese operanti nel settore culturale e creativo per lo sviluppo di progetti di internazionalizzazione nei mercati interessati ai beni, servizi e prodotti culturali e creativi della Sardegna e col sostegno di Tonnare Sulcitane S.r.l.. Il progetto è articolato in tre step che prevedono la mostra parigina, quella a Amsterdam e un educational tour esperienziale nei luoghi della mostra, nelle tonnare del Sulcis, alla scoperta di tutte le attrattive della zona, dedicato a buyers esteri, che ospiterà blogger che si occupano di turismo esperienziale e naturalistico, per veicolare l’immagine dell’isola nei suoi aspetti più autentici e tradizionali e renderla attrattiva a un tipo di turismo mirato; professionisti del settore portuale e delle aziende di ittiturismo, che hanno interesse a fare una tappa di visiting, per comprendere e attivare relazioni proficue per i loro business.

LE SEDI ESPOSITIVE

In questo scenario l’Hôtel de Sauroy di Parigi è un centro di prim’ordine, che ha visto le prime tappe della carriera di molti fotografi, partite proprio da quello spazio. L’Hôtel è poi uno spazio espositivo ibrido che va oltre il concetto di luogo tradizionalmente deputato: ha pubblici diversi, con potenziali acquirenti che ampliano le possibilità d’azione a cui si è abituati nell’isola. Inoltre, in un’ottica di risultati in ambito culturale e turistico, la mostra si pone quale prodotto di eccellenza creato nell’isola e azione di supporto all’immagine dell’isola. Inserita all’interno di un contesto la cui posizione ne rispecchia l’importanza e la risonanza nonché l’affluenza di pubblico, avrà l’attenzione di molti e differenziati target. Infine Parigi è la città in cui si è svolta la conferenza mondiale sul clima, dove questi temi sono stati affrontati e dipanati e la mostra porta con sé l’esempio di una prassi millenaria che, seppur cruenta, è l’antitesi della pesca attuale quantitativamente e qualitativamente impattante sull’ecosistema marino. Nella tappa parigina la curatela sarà affidata a Laura Serani.

Per ciò che attiene la SBK di Amsterdam, abbreviazione di Stichting Beeldende Kunst (Foundation for Visual Arts), celebra nel 2020 il suo 65° anniversario, rendendolo il più antico del suo genere nei Paesi Bassi. SBK ha una vasta e unica collezione di arte moderna, composta da opere d’arte originali che riflettono i vari movimenti e periodi della storia dell’arte olandese, che vanno dai dipinti ad olio degli anni ’50 alle opere di talentuosi fotografi contemporanei. Le azioni di SBK sono realizzate da artisti professionisti che vivono e lavorano nei Paesi Bassi. SBK è stata fondata nel 1955 dall’artista olandese Pieter Kooistra. La sua ricerca idealistica era di rendere l’arte accessibile a tutti. Attraversava i quartieri di Amsterdam in sella a una bici da consegna piena di opere d’arte dei suoi amici per promuovere e diffondersi. È ancora opinione di SBK che l’arte non appartiene sempre a un museo e che dovrebbe essere parte integrante della vita, sia che si tratti della propria casa, degli spazi pubblici o dell’ambiente di lavoro.

FRANCESCO ZIZOLA

Francesco Zizola (Roma, 1962) ha fotografato le principali crisi e conflitti che si sono succeduti nel mondo negli ultimi 30 anni. Un forte impegno etico e una personale cifra stilistica caratterizzano la sua produzione fotografica. Francesco ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui dieci World Press Photo e sei Picture of the Year International. Nel 2003 Henri Cartier Bresson include una fotografia di Francesco tra le sue 100 preferite. Questa collezione è stata trasformata in una mostra – Les Croix d’Henry Cartier Bresson – e in un libro. Tra gli altri volumi che ha pubblicato,”Uno sguardo inadeguato” (2013), “Iraq” (2007) e “Born Somewhere” (2004) dedicato alla condizione dell’infanzia in 27 paesi del mondo. Nel 2015 Francesco Zizola ha iniziato una nuova serie chiamata “Hybris”, un progetto che tratta dell’arroganza dell’uomo nei confronti della natura. Il cortometraggio relativo al primo capitolo è stato vincitore del premio SIAE 2018 per il “talento creativo” nell’ambito della Biennale di Venezia, Festival del Cinema. Francesco è direttore artistico della mostra World Press Photo di Roma e Ferrara dal 2016 e curatore del progetto “Commissione Roma 2020” per il museo d’arte contemporanea Palazzo delle Esposizioni. Francesco vive a Roma. 

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