Cimitero dei Libri
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L’affascinante saga storica sui rinvenimenti che portarono alla luce usi e costumi della società ebraica nell’area del Mediterraneo

Di Adina Hoffman e Peter Cole

Traduzione di Mariagiulia Castagnone

La Geniza del Cairo era il luogo, all’interno della sinagoga di Ben Ezra a Fustat (il Cairo vecchio), in cui veniva raccolto materiale manoscritto ebraico non più utilizzabile. Sul finire dell’Ottocento, due vedove di origine scozzese scoprirono in Egitto alcuni preziosi frammenti che Solomon Schechter, esperto di studi talmudici a Cambridge, identificò come parte della perduta versione ebraica dell’Ecclesiastico. Ebbe inizio così un’avventura che si dipanò tra Cambridge ed Egitto, tra inattesi ritrovamenti, profonde rivalità tra università e imprevisti al cardiopalma volti a conquistare un patrimonio inestimabile.

Questa incredibile storia è magistralmente descritta da Adina Hoffman e Peter Cole ne “Il Cimitero dei Libri. La Geniza del Cairo: un mondo perduto e ritrovato”, edito da Officina Libraria.

Oltre 190 mila frammenti erano raccolti nella sinagoga del Cairo e delineavano uno scenario inedito riguardante la storia e la cultura ebraiche e del Mediterraneo. Alla luce di una così importante scoperta, Schechter decise di partire per Fustat intraprendendo una corsa convulsa all’acquisto dei reperti della Geniza della sinagoga di Ben Ezra, provvidenzialmente scampati al rituale seppellimento dei testi eseguito dalla comunità ebraica. Incontrò i mediatori più disparati: disertori, rabbini ashkenaziti di Gerusalemme, ricche famiglie ebraiche del Cairo e autorità egiziane. Persino un naufragio minacciò quanto rocambolescamente recuperato.

Questa importante documentazione viene analizzata ed approfondita da ben tre generazioni successive di studiosi, le cui storie – entusiasmanti e drammatiche – si intrecciano alla corposa narrazione. Si parte dai testi religiosi, dal Ben Sira a rari testi eretici del IX secolo (come Il libro delle domande di Al-Balkhi), passando per quelli letterari, grazie ai ritrovamenti di poesie pervenute attraverso ebrei sefarditi espulsi dalla Spagna (Dunash, Yehuda Halevi), e i responsi di Maimonide che era stato alla guida della comunità cairota. Infine, i documenti di storia materiale ed economica esaminati da S.D. Goiten – i medesimi scartati dai precedenti studiosi – che permisero la redazione dei sei volumi di A Mediterranean SocietyAffiora da quest’opera un quadro carico di sfumature diverse, una società colta, cosmopolita, con un’incredibile rete di commerci che si estendeva dall’Asia all’Europa.

Adina Hoffman saggista e biografa. Scrive spesso sul Medio Oriente puntando ad osservare i fenomeni che lo riguardano da angolazioni insolite e generalmente trascurate. Tra le sue pubblicazioni, My Happiness Bears No Relation to Happiness: A Poet’s Life in the Palestinian Century e Till We Have Built Jerusalem: Architects of a New City.

Peter Cole è autore di libri di poesia e di molti volumi di traduzione dall’ebraico e dall’arabo. Insegna alla Yale University ed insieme ad Adina Hoffman vive tra Gerusalemme e New Haven. Tra i suoi libri, ricordiamo Hymns & Qualms: New and Selected Poems and Translations The Dream of the Poem: Hebrew Poetry from Muslim and Christian Spain (950 – 1492).

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