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“L’Amore nel Mito” DOMANI (martedì 14 febbraio) alle 17.30 al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari: Senio G. B. Dattena interpreta le “Metamorfosi” di Ovidio, sulle note della fisarmonica di Maurizio Serra – sotto le insegne del CeDAC in collaborazione con il Polo Museale della Sardegna, in occasione di “A San Valentino, innamorati dell’arte” a cura del MiBACT/ Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.

Fascino e attualità delle “Metamorfosi” ne “L’Amore nel Mito” – con adattamento e regia di Senio G. B. Dattena, anche protagonista sotto i riflettori DOMANI (martedì 14 febbraio) alle 17.30 al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari – sotto le insegne del CeDAC – in occasione della manifestazione “A San Valentino, innamorati dell’arte” sotto l’egida del MiBACT/ Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
Il celebre poema di Publio Ovidio Nasone rivive sulla scena in una suggestiva mise en éspace – impreziosita dalle teche e dai reperti custoditi nelle sale – sulle note originali delle musiche eseguite dal vivo da Maurizio Serra alla fisarmonica, in forma di piccola antologia ispirata al gioco delle passioni, tra la forza di un sentimento che perdura oltre la morte e fughe e inseguimenti di innamorati respinti.

La favola crudele di Orfeo ed Euridice e la storia di Eco e Narciso offrono lo spunto per una riflessione sulla fragilità della felicità e sull’amaro destino degli umani, vittime spesso del capriccio degli dèi – ma anche sul tema della trasformazione, come evoluzione e catarsi, che riguarda ogni dettaglio della Natura, mai del tutto immobile e uguale a se stessa. Se al principio del terzo millennio è possibile mutare il proprio aspetto fino ad assomigliare alla propria idea del sé, e donne imprigionate in sembianti maschili o uomini racchiusi in corpi femminili possono grazie alla scienza medica mutare la propria forma – per non dire delle identità virtuali e delle potenzialità della chirurgia estetica – nel mondo arcaico i cambiamenti esteriori erano possibili per intervento o imposizione del soprannaturale.

Una beffa feroce attende il leggendario aedo, capace con il suo canto di placare le belve e ammaliare e commuovere perfino le divinità ctonie, giunto fin nell’Ade per ricondurre con sé l’amata ninfa, uccisa dal morso di un serpente, ma costretto a rinunciare per sempre a lei per non aver saputo resistere alla tentazione di guardarla, e a consumarsi così d’amore e rimpianto fino a morirne. Il racconto inizia dai cupi presagi delle nozze tra Orfeo e Euridice destinate a mutarsi presto in tragedia, allorché il veleno di una vipera «la vita in fiore recise»: incapace di rassegnarsi alla terribile perdita, l’artista decise di scendere tra le ombre per impetrar pietà da Ade e Persefone, e ottenutone il favore, per troppo amore voltandosi troppo presto, la perdette per sempre.
Sfortunato l’amore della ninfa Eco (già punita da Era per aver con le sue parole tentato di distoglierla dalla sorveglianza del consorte Zeus, e delle sue erotiche imprese, e condannata a ripetere le parole finali di un discorso senza mai poter parlare per prima) per Narciso, il bellissimo giovinetto figlio ninfa Liriope e del dio fluviale Cefiso, troppo distante e superbo per accorgersi dei suoi ammiratori e destinato ad invaghirsi follemente della propria immagine riflessa.

Trame emblematiche su amori contrastati – dal fato ma anche da uomini e dèi – e innamorati infelici, per un raffinato divertissement tra parole e musica, teatro e poesia, firmato Teatro Barbaro, inserito nella programmazione a cura del Polo Museale della Sardegna – in collaborazione con il CeDAC.

«“L’Amore nel Mito” nasce da un’appassionata lettura delle “Metamorfosi” di Ovidio. Sono storie leggere e profonde a un tempo, piene di magia e crudeltà, delle quali non siamo mai sazi. Storie che aprono dentro di noi varchi insospettati. Ci trasformano, appunto» sottolinea l’attore e regista Senio G. B. Dattena. «Ognuna di loro è un viaggio nella nostra anima, nel nostro mondo interiore e oscuro. Sempre raccontano di noi, delle nostre metamorfosi, dei nostri sentimenti e delle battaglie del cuore. Si parla di un tempo in cui c’erano gli dei .. le ninfe .. i fauni .. e altre creature ancora ..! Un tempo in cui è naturale che una ninfa si trasformi in un frondoso albero di alloro, un meraviglioso giovinetto in un fiore o un assassino in upupa. Quello delle “metamorfosi”, è un viaggio di purificazione senza incensi e mantra, senza preghiere e rinunce, senza sensi di colpa e confessioni. Le Metamorfosi ci ricordano che siamo figli degli dèi e che gli dèi sono come noi».

SCHEDA DELLO SPETTACOLO
Teatro Barbaro
L’Amore nel Mito
dalle Metamorfosi di Ovidio

con Senio G. B. Dattena

musiche dal vivo Maurizio Serra – fisarmonica

drammaturgia e regia Senio G. B. Dattena

Il lavoro nasce da un’appassionata lettura delle Metamorfosi di Ovidio. Sono storie leggere e profonde a un tempo, piene di magia e crudeltà, delle quali non siamo mai sazi. Storie che aprono dentro di noi varchi insospettati. Ci trasformano, appunto.

Ognuna di loro è un viaggio nella nostra anima, nel nostro mondo interiore e oscuro. Sempre raccontano di noi, delle nostre metamorfosi, dei nostri sentimenti e delle battaglie del cuore. Si parla di un tempo in cui c’erano gli dei .. le ninfe .. i fauni .. e altre creature ancora ..! Un tempo in cui è naturale che una ninfa si trasformi in un frondoso albero di alloro, un meraviglioso giovinetto in un fiore o un assassino in upupa. Quello delle “metamorfosi”, è un viaggio di purificazione senza incensi e mantra, senza preghiere e rinunce, senza sensi di colpa e confessioni. Le Metamorfosi ci ricordano che siamo figli degli dèi e che gli dèi sono come noi.

Sottolinea l’attore e regista Senio G. B. Dattena: « Se oggi c’è un tema che più di altri è o dovrebbe essere di grande attualità, questo è quello della Metamorfosi perché in un momento di grande crisi a livello planetario questo dovrebbe essere non solo un tema di attualità ma un preciso impegno o, come avrebbe detto qualcuno, un imperativo categorico. Metamorfosi come cambiamento, come presa di coscienza, come sguardo nuovo verso ciò che ci attende. Verso il futuro. Talvolta pensare al futuro significa guardarsi indietro, prendere coscienza di ciò che si è perso e, se è possibile, cercare di riconquistarlo con rinnovata coscienza. Questo vale per l’energia. Vale per ciò che mangiamo e per l’aria che respiriamo. Vale per le storie, almeno alcune storie. Almeno per quelle che sono state cibo importante per la nostra formazione di persone che sanno di venire da lontano e che lontano vorrebbero ancora andare. Molte di quelle storie ci vengono dalla mitologia e molte sono state raccontate da Ovidio nelle sue Metamorfosi…

La compagnia

Il Teatro Barbaro nasce nel dicembre del 2009. Nonostante la giovane età, i suoi componenti si dedicano al teatro da parecchi lustri. Oltre un’intensa attività teatrale, la Compagnia dedica le sue energie alla lettura di fiabe e racconti per bambini e adulti. Tiene laboratori di recitazione, di dizione e di lettura ad alta voce. Lavora nei teatri, nelle piazze, nelle scuole e nelle biblioteche e ovunque ci sia qualcuno che voglia ascoltare.

L’ingresso allo spettacolo “L’Amore nel Mito” è libero e gratuito

info & contatti:
Museo Archeologico – piazza Arsenale – Cagliari – Cittadella dei Musei:
Biglietteria 070 – 60518245
Il museo sarà aperto dalle 9 alle 20

http://museoarcheocagliari.beniculturali.it/http://www.sardegna.beniculturali.it/index.php?it/339/polo-museale-regionale-della-sardegna

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