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E’ possibile tracciare un bilancio altamente positivo a conclusione del festival letterario “Mediterranea. Culture, scambi, passaggi”, organizzato dall’AES Associazione Editori Sardi con il patrocinio di Regione Sardegna, Comune di Alghero, Fondazione Alghero e Fondazione di Sardegna, in partenariato con Florinas in giallo, Libreria Cyrano di Alghero e alcune istituzioni e imprese non solo locali, ma anche nazionali e internazionali. Nel corso del festival, tenutosi dal 15 al 19 luglio, con un’ulteriore appuntamento il 27 luglio, l’ex mercato civico di Alghero si è trasformato in un crocevia di incontri culturali, iniziative letterarie, performance, spettacoli, concerti e esposizioni all’insegna della “mediterraneità”, ossia l’insieme dei valori comuni alle popolazioni unite dal Mare Nostrum, all’insegna dello scambio, della cooperazione e della contaminazione.

“L’idea del festival ha avuto una gestazione graduale e ponderata – spiega a “Mediterranea” Simonetta Castia, Presidente AES e curatrice del Festival – maturata nell’ultimo anno di attività e programmazione dell’associazione, con l’intento di esplorare, attraverso il filo della storia, del paesaggio, della letteratura e dell’arte la forte matrice di cooperazione, scambi e contaminazioni che sono alla base delle nostre culture di comunità”.

Simonetta Castia, Presidente AES

Qual è stato il filo conduttore nella scelta dei letterati e degli artisti in cartellone?

“Tutto il programma è stato costruito, e poi rimodulato, sotto forma di omaggio al Mediterraneo, alla sua vasta dimensione cosmopolita e al tempo stesso radicata in luoghi non solo geografici. Si è cercato così di dare forma a un racconto corale e integrato della sua anima, passando per la forza visionaria del mito, l’archeologia, la storia, il paesaggio, attraverso diversi codici espressivi e linguaggi, tra i quali, sopratutto, la letteratura. Per ogni serata ci siamo ispirati ad alcune pregnanti linee guida, quali la sostenibilità, culturale e ambientale, l’integrazione sociale, la contaminazione e il dialogo tra i popoli, contenuti adombrati fortemente dalla suggestione delle proposte di volta in volta individuate”.

La Sardegna e il mondo antico. Civiltà mediterranee a confronto – Giuseppa Tanda dialoga con Marco Di Gangi, Bruno Billeci e Giorgio Murru. Modera Giuseppe Boni.

Sono previste nuove imminenti iniziative a corollario del festival estivo?

“Ci sarà una coda autunnale della manifestazione, che si dipanerà dal 16 settembre, manterrà alta l’attenzione verso la cooperazione e lo scambio, in nome della bibliodiversità e della sostenibilità. Il 17 settembre si svolgerà infatti la seconda edizione del forum nazionale sull’editoria regionale, promosso dall’associazione degli editori indipendenti insieme ad AES, mentre il giorno prima avrà luogo la tavola rotonda “Pan Mediterraneo”, che si aprirà a un confronto – all’insegna della creatività, letteratura e divulgazione scientifica –, sul rapporto tra cultura e economia, con uno sguardo mirato al tema del cibo e del pane”.

Janas s’incantu – L’autrice Sabrina Barlini dialoga con l’archeologa Pierangela De Frassu. Contrappunto artistico di Isabella Orchis e Alberto Balia.

Nelle arti rappresentative dei diversi Paesi del Mediterraneo, quali sono i valori comuni che sono emersi maggiormente nella manifestazione?

“Senz’altro quelli della commistione, intreccio e solidarietà culturale, che affondano le proprie radici nella notte dei tempi”.

Pensa che favorire gli scambi culturali e i dialoghi inter artes possa ristabilire un’idea del Mediterraneo come culla di civiltà e non più solo, com’è nell’immaginario comune, luogo di morte?

“L’integrazione tra le diverse forme espressive è sempre stata alla base dei programmi culturali promossi e realizzati dall’associazione degli editori sardi, che da sempre promuovono l’idea e la consapevolezza della funzione sociale del libro, anche nelle sue diverse declinazioni di linguaggio. Proseguire nella sperimentazione e nel consolidamento del rapporto tra le diverse arti, potrà a medio periodo far riemergere una dimensione di cooperazione che ritengo sia solo sopita: è la nostra storia, la nostra eredità, da preservare e far conoscere”.

Banda Ikona – Stefano Saletti e Barbara Eramo

Qual è stata l’accoglienza del pubblico dopo tanto tempo di buio dell’arte e della cultura?

“L’iniziativa ha avuto un apprezzamento generale e un buon riscontro di pubblico, che ha dimostrato di gradire il connubio tra l’originalità della proposta culturale degli editori sardi e lo sguardo attento e lungimirante attorno al Mediterraneo e alle sue comunità”.

Gavino Murgia e Marcello Peghin

Pensate di replicare l’iniziativa?

“Siamo fortemente orientati a rendere il festival “Mediterranea. Culture, scambi, passaggi” un appuntamento ricorrente nel panorama sardo e internazionale, guardando a partenariati che dovrebbero consentirci, ben presto, di restituire il giusto proscenio a temi che spesso si danno per scontati”.

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