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Il Mediterraneo come relazioni e conflitti tra comunità e un viaggio malinconico nella Napoli di Domenico Rea e Boccaccio sono i temi della quarta giornata di Mediterranea. Culture. Scambi. Passaggi, il festival letterario organizzato ad Alghero dall’AES – Associazione Editori Sardi. La rassegna torna domani 16 luglio alla villa romana di Sant’Imbenia, nel territorio del Parco di Porto Conte, per un doppio appuntamento letterario e il concerto-reunion degli Elva Lutza.

Alle 20 la medievalista Roser Salicrú i Lluch incontra Brian Catlos, uno degli autori di The sea in the Middle. The Mediterranean World 650-1650 (University of California press) originale racconto dello sviluppo dell’Europa occidentale lungo un millennio in cui il mare che bagna tre continenti ha fatto incrociare ebrei, cristiani e arabi tra conflitti e collaborazioni. Alle 21 Raffaele Sari dialoga con Roberta Morosini, docente all’Università di Napoli L’Orientale e autrice di I cieli naviganti (Mediando), un viaggio filologico-letterario nella Napoli di Domenico Rea e Boccaccio attraverso il suo mare. La serata sarà conclusa dalla reunion di uno storico duo, gli Elva Lutza, composto da Nico Casu (tromba, voce) e Gianluca Dessì (chitarra) cui si aggiungono la voce di Ester Formosa e le percussioni arabe di Bruno Piccinnu.

Storie, amori e senso civico. La serata del 14 luglio all’ex Mercato si è aperta con le tante storie di François Beaune raccontate in La luna nel pozzo (Astarte) e raccolte lungo dieci anni di infiniti viaggi da una parte all’altra del mare: una galleria che racconta donne e uomini di etnie e opinioni diverse senza pregiudizi, un ritratto senza filtri del Mediterraneo sullo sfondo dei grandi temi, dal conflitto israelo-palestinese alle migrazioni in cerca di una vita migliore. Tutt’altro tipo di conflitto, stavolta generazionale, è quello tratteggiato da Gabriella Dal Lago in Estate caldissima (66th&2nd), romanzo che mette a confronto boomer e millennials sullo sfondo dell’estate più calda degli ultimi 200 anni. Come ha spiegato la giovane autrice, si tratta di una sorta di Decameron moderno in cui i sette protagonisti (più un bambino e una gatta) si chiudono in una villa in campagna per cercare, oltre al refrigerio, la strategia vincente per la loro agenzia di comunicazione. Le conseguenze, in un romanzo corale che si rivela una storia d’amore intergenerazionale, sono intrise delle ansie dei protagonisti che corrono parallele a quelle sul futuro del pianeta. La conclusione della serata è stata affidata a Claudia Conte e al suo La legge del cuore. Storia di assassini, vigliacchi ed eroi (Armando Curcio) preceduta dai saluti del sindaco di Alghero Mario Conoci, dell’assessore comunale alla Cultura Alessandro Cocco e di Umberto Fusco, già senatore. L’autrice ha tratteggiato la vicenda che narra di Domenico e Vito, il primo servitore dello Stato e il secondo vicino a un boss, ricordando l’esempio degli eroi dell’antimafia, primi tra tutti i giudici Falcone e Borsellino, in un romanzo introdotto dalla prefazione di Caterina Chinnici, figlia di Rocco, giudice ucciso da Cosa Nostra, e Federico Cafiero de Raho, già procuratore nazionale antimafia.

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